arte popolare

Il diritto al brutto di Lina Bo Bardi e la bellezza dell'architettura popolare

È Lina Bo Bardi a scrivere negli anni Sessanta sul “diritto al brutto”, dopo essere stata a Salvador de Bahia e aver scoperto la bellezza dell’arte popolare del Nordest del Brasile. Aldilà delle implicazioni ideologiche – il “diritto al brutto” era stato teorizzato come reazione all’imperialismo culturale europeo e in contrasto all’idea borghese e bigotta della bellezza –, l’importanza della posizione di Lina risiede nell’aver assunto la sapienza artigianale delle tradizioni popolari come forma superiore di sintesi artistica, all’interno di un codice espressivo libero, ma dotato di senso.

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