bellezza

7. From today’s urban anonymity to a new beauty of the city 82 Franco Purini and Luca Ribichini In :THE AESTHETICS OF ARCHITECTURE – BEYOND FORM International Yearbook of Aesthetics Volume 20 2020

Il concetto di bellezza nella città consolidata, come il senso estetico può migliorare la vita delle persone

Insegnare il Quattrocento. Necessità e presupposti di un approccio estetico

La letteratura italiana del Quattrocento non risulta oggi attrattiva, se non per studi filologici e storico-culturali; la sua immagine fredda e libresca non corrisponde tuttavia alle reali qualità letterarie di tante sue mirabili espressioni. Solo un approccio disposto a riconoscere e divulgare i pregi estetici dei testi può invertire questo continuo declino, ma a tal fine sono indispensabili iniziative editoriali specifiche.

Bellezza o dello sguardo critico

Il testo propone un viaggio sulla bellezza diviso in tre argomenti ed un intermezzo. Il primo è la negatività della bellezza e, viene usato Michelangelo Merisi da Caravaggio come esempio. A questa parte segue l’intermezzo. Si tratta della "Ode ad un’urna greca" di John Keats. Keats associa bellezza e verità e questa sconvolgente affermazione fa capire molto sulla bellezza e sul suo carattere rivelatore del mondo. Il secondo argomento riguarda l’Arte povera e la pop art, in particolare le sue declinazioni in architettura.

Via il piombo dalle ali!

Ancora oggi riconosciamo un approccio italiano all'architettura che passa attraverso l’esaltazione delle sue “qualità ideali”; a questo, si affianca un secondo approccio al progetto, inteso questa volta come portatore di “qualità diffusa”. Queste due modalità “di inizio millennio” sono il frutto riveduto e corretto (mitigato nel primo caso, reso antimimetico nel secondo) degli approcci eroici e della coazione all’ambientamento, entrambi tipici del secondo Novecento.

Le ragioni di un incontro

Come spesso accade nella ricerca, l’osservazione e il riconoscimento di una mancanza spinge a muoversi per contribuire a colmarla. A fronte del riconoscimento della relativa marginalità della cultura architettonica italiana nel panorama internazionale rispetto a un passato fertile e, per certi versi, glorioso, e in conseguenza delle trasformazioni che la globalizzazione ha prodotto nella nostra epoca, il tema di cui qui raccogliamo gli esiti intende esprimere, prima di tutto, la nostra ferma volontà di formulare nuove ipotesi per il progetto.

Valori e bellezza. Contemporanee fertili inquietudini e necessarie azioni

Il contemporaneo, per ragioni anche semplicemente cronologiche, continua a fare i conti con la Modernità, di cui non possiamo pensare che sia semplicemente l’epigono. Nella modernità il rapporto tra valori e bellezza, è descritto da un termine: l’utilità. Solo da quando la via della debolezza ha costituito l’alternativa all’eroismo dell’architettura moderna, abbiamo in realtà iniziato a prendere coscienza di quanto significativa fosse la continuità con il periodo romantico, e di quanto le radici dell’avanguardia affondassero nel passato.

Archeologia del bello

Contemplare la bellezza del contemporaneo è compito arduo se ci si confronta con la imponente eredità del passato, tanto più perché sfuggono i contorni delle categorie di pensiero che connotano l’orizzonte estetico del presente, in un contesto di crisi di valori che abbraccia l’universo del fare arte e del riconoscerla come bella.

Preludio

La giornata di studi promossa dal Dipartimento DiAP intendeva indagare il seme della sublime inutilità della
bellezza, per rivendicarne con forza la necessità, dunque il Valore. Si è chiesto ai nostri ospiti di articolare un discorso attorno alla bellezza e ai valori, con particolare riferimento al fare architettura in Italia nel momento presente, invitandoli a camminare sui terreni scivolosi che mettono insieme, in architettura,

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