culti

Recensione a Françoise Van Haeperen, Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) 6. Regio I. Ostie, Porto, Edizioni Quasar, Roma, 2019, pp. 420, num. ill. b/n e a colori

Quello che viene presentato in questa sede è un importante strumento di lavoro da cui non potrà più prescindere chiunque intenda lavorare sui culti di Ostia e di Portus. La scelta di includere tutti i luoghi di culto documentati, con l’unica esclusione di quelli di carattere domestico, per un arco cronologico che si estende dal III sec. a.C. al IV sec. d.C., dà al libro un’ampiezza che supera altre sintesi più recenti.

La trasformazione del sistema cultuale in età romana

Ripercorrendo la storia e l’evoluzione dei principali culti di Pompei il contributo intende mettere in evidenza le dinamiche e i cambiamenti nella società locale che li ha espressi. Le divinità - e i luoghi in cui erano venerate - vengono seguite tra il VI secolo a.C. e la conquista romana, focalizzando l’attenzione sui cambiamenti intervenuti nel II secolo a.C. In questo momento la città si monumentalizza e assume un aspetto ispirato ai modelli culturali di Roma, e Venere acquisisce quella grande visibilità che la poterà nel secolo successivo a rappresentare Pompei nel suo stesso nome.

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