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Il saggio indaga la presenza di codici letterari e pittorici nel Diary di Charles Darwin relative al suo viaggio in Sudamerica a bordo della Beagle; si colloca quindi nel contesto degli studi sul rapporto tra letteratura, arte e scienza che anima il dibattito critico degli ultimi decenni, e in particolare non tanto sui riflessi che le teorie darwiniane hanno avuto in campo letterario , quanto sulle influenze che arte e letteratura hanno avuto su Darwin.

Il libro prende in considerazione l’influenza delle teorie imitative del linguaggio sulla genesi e lo sviluppo del pensiero linguistico darwiniano. Si analizza, in particolare, il contributo del filologo inglese Hensleigh Wedgwood (1803-1891), promotore di una visione naturalistica dell’origine del linguaggio improntata a meccanismi onomatopeici, interiezionali e analogici.

The concept of human identity is generally built upon the view that human beings are somehow central and unique among all the other living beings. Nonetheless, presumed human uniqueness is no longer tenable after the “revolution” caused by Darwin’s theory. According to the scientific image produced by Darwinian biology human beings can no longer be understood as the outcome of a project. Furthermore, cognitive ethology undermines also the idea that Homo sapiens is equipped with unique capacities and shows unique behaviors.