educazione linguistica

Parlar chiaro per includere

«Mentre discutevamo di modelli teorici della comprensione linguistica una mia brava alunna mi e ci ha suggerito una bella immagine: eroismo della comprensione. Specialmente da piccoli, ma anche da adulti dinanzi a un testo ce la mettiamo tutta per cercare di ridurlo a essere un buon tramite per il senso che immaginiamo voglia trasmetterci. Se il testo ci è lontano, se è mal fatto, andiamo all'assalto delle sue impervietà come eroici partigiani e combattenti» (De Mauro, 1997/2001, p. 26).

Parole, lettura per il diritto alla partecipazione sociale

PISA 2018 evidenzia che le studentesse e gli studenti avvantaggiati dal punto di vista socio-economico, in lettura ottengono risultati migliori di 75 punti (media OCSE: 89 punti), con un incremento rispetto alla rilevazione 2009 (divario di performance relativo allo status socio-economico di 85 punti in Italia e 87 in media nei paesi OCSE). Al contempo «circa il 12% degli studenti svantaggiati in Italia consegue un punteggio che si colloca nel quartile superiore del ren-dimento in lettura in Italia, indicando che lo svantaggio non è un destino» (p. 5).

Gemma Harasim e l'educazione al linguaggio

L'articolo offre un profilo di Gemma Harasim, maestra di scuola e pedagogista. Vengono illustrate le sue idee sulla educazione linguistica e si sostiene che esse rappresentarono, nel loro tempo (gli anni Dieci-Venti del Novecento) un punto di vista fortemente innovativo che converge con alcuni indirizzi recenti in ambito linguistico e semiologico. Si sostiene inoltre che la particolare formazione della Harasim nel contesto plurietnico e plurilingue dell'Istria favorì la maturazione della sua prospettiva educazionale

La “terza missione”: dalla riflessione sulle condizioni linguistiche alla promozione della lettura

Il saggio ricorda la figura di Tullio De Mauro e il suo percorso intellettuale, che dai temi delle condizioni linguistiche e della educazione linguistica è approdato alla promozione della lettura, intesa come strumento per l'acquisizione di competenze. La sintesi di questo percorso è rappresentato dal suo impegno per la scuola, manifestatosi in viarie forme, fino all'assunzione della responsabilità di Ministro dell'Istruzione.

Educazione formale e non formale e identità linguistica dei profughi siriani in Turchia

Il saggio presenta una panoramica relativa alla risposta alla crisi siriana in campo educativo con particolare riferimento alla questione dell’identità linguistica dei profughi siriani. Il focus del contributo è la situazione dei circa tre milioni e mezzo di profughi siriani in Turchia. Il ruolo delle organizzazioni non governative è centrale soprattutto a livello locale. Il caso presentato è quello delle attività di Amal for Education al confine turco-siriano.

«Chi lece questo scrito mi deve compatire perche non sono una per sona indelicende». Riflessioni sulla lingua ‘dal basso’ nella didattica dell’italiano

I testi di semicolti offrono molti spunti didattici per l’educazione linguistica ma anche in prospettiva interdisciplinare; sono testi reali, fonti per la storia dell’alfabetizzazione e riflettono esperienze con cui lo studente può confrontarsi sotto il profilo dell’educazione alla cittadinanza.

Lingue, scuola, cittadinanza

L’esistenza di un nesso inscindibile tra lingue, scuola e il concetto stesso di cittadinanza potrebbe sembrare evidente. Eppure, la cittadinanza si è sviluppata essenzialmente come una nozione per lo più giuridica, spesso senza alcun cenno alla centralità del legame fondativo con la lingua e la diversità linguistica. Tuttavia, negli ultimi periodi il concetto di cittadinanza è mutato.

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