Riflessione sulla documentazione epigrafica latina e greca che consenta di comprendere come fu percepita la figura di Germanico Cesare al suo tempo e dopo la sua morte, evidenziando le differenze fra la parte Occidentale e quella Orientale dell'Impero
Descrizione dell'iniziativa e del ruolo avuto da Maria Letizia Lazzarini nella storia della disciplina in Sapienza
Focus sui graffiti, greci e latini, rinvenuti di recente negli scavi fuori Porta Marina, con particolare attenzione a quelli del Mitreo dei marmi colorati, tra i quali si segnalano vari monogrammi mitriaci e il primo riferimento esplicito a Kronos in connessione con Mitra.
Il contributo intende fare luce sulla presenza delle iscrizioni greche nella collezione epigrafica che il cardinale Francesco Saverio de Zelada mise insieme nella seconda metà del ‘700 e più precisamente nell’ultimo quarto del secolo.
Il tempio corinzio di Elaioussa-Sebaste, eretto nella prima metà del I sec. d.C. su una collina a sud della città, fu trasformato in età proto-bizantina in un complesso cristiano. In questo lavoro si esaminano i diversi processi di trasformazione dell'edificio romano in complesso bizantino, con riutilizzo di molti materiali edilizi opportunamente rilavorati. In conclusione del testo si esaminano alcune iscrizioni funerarie greche molto frammentarie pertinenti a sepolture che dovevano trovare posto all'interno della piccola chiesa del monastero cristiano.
L’articolo analizza alcune iscrizioni tardoantiche relative al culto di San Sergio, in particolare due epigrammi dell’ dell’Hauran, I.Syrie 2412= 22/36/04 (Soada/Dionysias, Deir-el-Kadi, del V/VI sec. e IGLS XV/1 186 = SGO 22/14/04 (Azra‘, VI sec.). Entrambe queste iscrizioni vengono poste a confronto con testi metrici costantinopolitani, rispettivamente uno dei epigrammi dell’abside della Chiesa delle Blacherne (AP I 3) e l’iscrizione per la chiesa dei SS Sergio e Bacco (APApp I 358 Cougny = 210 Preger).
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