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Il concetto di limite rinvia a quello di imperfezione che si situa nell’ambito legale come in quello giuridico: nel primo la imperfezione delle leggi conduce ai temi ricordati della contraddittorietà, contrarietà, antinomie in genere, intendendo così le difformità formali di una legge rispetto all’interezza del legalismo e del formalismo. Nel secondo si ha una imperfezione intrinseca alle leggi, dovuta alla non misurabile vastità dei problemi umani in quanto le stesse leggi non possono far fronte all’interezza della questione esistenziale.

Il pensiero filosofico-giuridico di Angelo Ermanno Cammarata consente di cogliere due momenti, tra un ‘primo’ e un ‘secondo’ Cammarata: il ‘primo’ è concentrato in un percorso per lo più speculativo alla teoria generale del diritto, con attenzione alle forme della logica e alle teorie del diritto, ma già con una ‘tendenza’, che è intensione, ad un panorama filosofico dei temi del diritto.