Il capitolo cerca di individuare nel processo di individualizzazione della società occidentale la motivazione socio-culturale principale che rende la pratica improvvisativa virtualmente del tutto assente tra i tratti stilistici dell' Heavy Metal e degli altri sottogeneri da esso derivati.
Il saggio presenta una riflessione sul concetto di improvvisazione nelle musiche del sud-est asiatico. In una pratica esecutiva collettiva ed estemporanea, la letteratura dibatte sull'applicabilità del concetto di variazione. Il contributo presenta le diverse posizioni assieme ad analisi condotte personalmente sulla musica tradizionale della Cambogia per sostenere come l'aspetto dell'empatia e dell'interazione costituisca elemento fondamentale di una pratica musicale collettiva estemporanea.
Lo scritto ripercorre le ricerche sull'improvvisazione in campo etnomusicologico degli ultimi trent'anni e, a partire da esperienze di ricerca personali a Montemarano, ripensa un modello di studio dell'improvvisazione nelle musiche di tradizione orale alla luce di nuove prospettive di ricerca
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