Lelio Capilupi

Vedere l’invisibile nella Roma del Rinascimento

Si sofferma su tre casi di scritture ecfrastiche che offrono dati per possibili ricostruzioni architettoniche e ipotesi attributive circa la Roma rinascimentale: 1) Villa Farnesina e il De viridario Augustini Chigii vera libellus di Egidio Gallo; 2) Villa Giulia e il centone In villam Iulii III Pontifici Maximi di Lelio Capilupi; 3) Palazzo Ruiz e l’Hospitium Musarum di Antonio Ongaro

Economia versus dispendio. I centoni di Lelio Capilupi: poesia in economia?

Il contributo esamina i centoni virgiliani composti dal poeta mantovano Lelio Capilupi (1497 -1560). Esso si inserisce nel fertile campo dei recenti studi di Economics of Poetry. Capilupi riattiva la pratica del centone silente da mille anni rilanciandola alla poesia futura. Il lavoro presenta il corpus dei centoni capilupiani indagando temi poetici e tecniche compositive.

8 ottobre 1530. Il sacco del Tevere. Una nuova testimonianza di Lelio Capilupi

Dopo un excursus sulle testimonianze cronachistiche e letterarie relative all'inondazione del Tevere dell'8 ottobre 1530, si pubblicano -con traduzione e commento- due carmi latini composti per l'occasione dal poeta mantovano Lelio Capilupi. Il primo carme, dedicato a Clemente VII, celebra la forza di Roma che saprà sollevarsi anche da questo flagello. Il secondo carme è un dialogo tra Venere e Nettuno in cui la dea lamenta i danni inflitti a Roma e il dio rinvia la responsabilità a Giunone. Si individuano fonti classiche e intertestualità con la coeva poesia umanistica

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