Ordine pubblico e identità culturale. Le Sezioni Unite in tema di c.d. maternità surrogata
Il saggio commenta criticamente la recente sentenza delle Sezioni Unite in tema di gestazione per altri. Si analizza anche il concetto di ordine pubblico.
Il saggio commenta criticamente la recente sentenza delle Sezioni Unite in tema di gestazione per altri. Si analizza anche il concetto di ordine pubblico.
Il saggio evidenzia come, in ragione di alcuni fraintendimenti e sulla base della semplicistica distinzione tra maternità surrogata altruistica e commerciale, vi sia il tentativo di svuotare di significato, per via giurisdizionale, il divieto legislativo di intermediazione commerciale in materia di maternità surrogata.
Il saggio si propone di offrire una visione costituzionale su alcuni aspetti problematici della maternità surrogata, esponendo le ragioni per cui la regolamentazione nazionale della pratica da alcuni auspicata non porrebbe fine al cosiddetto turismo procreativo
Sulla scia di recenti pronunce italiane ed europee in materia di “maternità surrogata” e del dibattito – pubblico e accademico - che le ha accompagnate, il volume si propone di esplorare i beni e gli interessi coinvolti nella generazione e nella filiazione e di ricercare argomenti e bilanciamenti capaci di rispecchiarne la pluralità e il valore.
On 24 January 2017 the Grand Chamber of the European Court of Human Rights issued the final judgment on the case Paradiso and Campanelli v. Italy, concerning the removal of a child born abroad by surrogacy from its intended parents. Differently from the previous judgment of 27 January 2015, the Grand Chamber held that there was no breach of article 8 of the European Convention on Human Rights. Considering that the Court reached such conclusion mainly by denying the existence of a family life, I submit that several shortcomings flow from the relevant reasoning followed by the Court.
L’articolo propone una riflessione sul divieto di maternità surrogata dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 272/2017. La Corte ha confermato il divieto di maternità surrogata a garanzia del principio Mater semper certa posto dall’ordinamento a tutela della dignità e della libertà della madre e del bambino. Il rilievo riconosciuto a tale regula juris, in caso di surrogazione di maternità, impone al giudice di bilanciare la verità di parto con l’interesse del minore.
Il saggio, dopo una breve introduzione sul rilievo del limite dell'ordine pubblico in materia bioetica, si sofferma a valutarne il ruolo nel caso della c.d. maternità surrogata attraverso un approfondito esame della giurisprudenza nazionale ed europea. In particolare la complessità della materia trova riscontro in una giurisprudenza non univoca proprio in relazione al limite dell'ordine pubblico e alla considerazione dell'interesse superiore del minore.
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