Il volume esamina l'ampliamento delle competenze delle organizzazioni regionali e sub-regionali nel settore della sicurezza collettiva, i loro poteri di intervento militare, la relativa prassi, e ne verifica le ricadute sui rapporti con le Nazioni Unite in base al cap. VIII della Carta dell'ONU.
Dopo decenni di sostanziale indifferenza delle Nazioni Unite verso l’operato delle organizzazioni regionali, a partire dalla metà degli anni ’90 si è assistito ad una rivitalizzazione della presenza e dell’attività militare svolta a tu-tela della sicurezza collettiva da parte di organizzazioni regionali (NATO, Unione africana, Unione europea), a cui sono andate via via affiancandosi an-che alcune organizzazioni sub-regionali (ECCAS, ECOWAS, SADC), per far fronte a situazioni conflittuali di dimensioni regionali e sub-regionali.
Il tema dei rapporti tra il sistema di sicurezza collettiva dell’ONU e le organizzazioni regionali da tempo impegna gli sforzi di elaborazione concettuale degli studiosi del diritto internazionale.
Di recente peraltro è tornato di grande attualità. Tra le cause del rinnovato interesse figura il sempre più fitto e articolato intreccio di relazioni che si è andato via via annodando, almeno a partire dall’inizio del nuovo millennio, tra Nazioni Unite, organizzazioni regionali
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