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Il contributo analizza, in relazione anche ai principi costituzionali e alle prescrizioni sovranazionali, i profili qualificanti e i principali obiettivi della riforma penitenziaria elaborata dalla Commissione istituita con D.M. 19 luglio 2017. Una riforma incentrata sul convincimento che la funzione rieducativa della pena postula l’offerta al condannato di un progetto individualizzato di risocializzazione, tale da consentirgli un ritrovamento di sé e di un proprio ruolo sociale, e risulta dunque incompatibile con qualsiasi presunzione legale di irrecuperabilità sociale.

Il contributo analizza i contenuti dell'art. 1 dell'ordinamento penitenziario, soffermandosi sulle scelte di fondo della legge penitenziaria (n. 354 del 1975), alla luce dei principi costituzionali e sovranazionali, e in particolare sulla finalità rieducativa assegnata alla pena dall'art. 27 comma 3 Cost.

Il contributo analizza il ruolo del lavoro penitenziario a fini rieducativi, sottolineandone la fondamentale importanza ai fini della concreta attuazione dell'art. 27 comma 3 Cost.

Il contributo analizza le innovazioni apportate dalla riforma penitenziaria del 2018 alla disciplina del lavoro, componente essenziale del trattamento e della rieducazione

Nel contributo si analizzano gli elementi caratterizzanti del trattamento penitenziario: istruzione; religione; attività culturali, sportive e ricreative; contatti con il mondo esterno; permessi e le licenze; il lavoro.