stupefacenti

La legge n. 242 del 2016 e la liceità della commercializzazione dei prodotti ottenuti dalla coltivazione di cannabis sativa l. per le sezioni unite la sostanza ceduta deve avere una reale efficacia drogante

A seguito di un marcato contrasto giurisprudenziale, sono intervenute le Sezioni unite, affermando che la commercializzazione al pubblico dei derivati della coltivazione di cannabis sativa L., quali foglie, inflorescenze, olio, resina, non rientrano nell’ambito di applicabilità della legge n. 242 del 2016, ma sono condotte che integrano il reato di cui all’art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990, anche a fronte di un contenuto di THC molto basso.

Norme incostituzionali e nuovo sistema degli stupefacenti

Il libro esamina le importanti novità che si sono avute a proposito della disciplina penale degli stupefacenti, anche alla luce delle esperienze di altri Paesi. Tutto ha avuto origine dalla sentenza costituzionale n. 32 del 2014, che ha dichiarato l’illegittimità della legge “Fini-Giovanardi” del 2006 la quale aveva equiparato sotto il profilo sanzionatorio le droghe “leggere” a quelle “pesanti”, ripristinando la previgente disciplina abrogata.

Illeciti in materi di stupefacenti e riforma dei reati contro la persona: un antidoto contro le sostanze velenose

Il lavoro tenta di tracciare una possibile suddivisione nella disciplina degli stupefacenti tra gli illeciti maggiormente incentrati sulla tutela di interessi pubblici e collettivi e quelli più propriamente volti alla protezione della salute dei singoli individui. La configurazione di fattispecie di pericolo individuale, sganciate da una connotazione interamente pubblicistica, permetterebbe oltretutto di ovviare al rigore sanzionatorio che caratterizza il sottosistema penale degli stupefacenti.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma