Tevere

Il Tevere: argini e ponti

Si analizza la Pianta del fiume Tevere con il progetto degli argini, di Raffaele Stern, databile 1810-1811, conservata al Museo di Roma, inv. MR 6050, che sinora non era mai stata oggetto di studio accurato. Inoltre viene analizzato il progetto inedito di Anonimo per il Ponte Orazio Coclite (pianta e prospetto), previsto nell'ambito dei lavori per la navigazione del Tevere, dal Decreto imperiale del 27 luglio 1811, da mettere in relazione al piano dell'ingegnere parigino C.L.M. Navier.

Roma al mare. Cinque paesaggi nella Coda della Cometa

Il testo interpreta la struttura paesaggistica del territorio ostiense compreso fra Roma e il mare, sondando i processi formativi che hanno condotto all'attuale condizione sospesa fra grande infrastrutturazione, agricoltura in crisi, abusivismo, archeologia. La Coda della Cometa, così Gustavo Giovannoni aveva denominato lo sviluppo lineare dell'Urbe lungo il corso del Tevere, rappresenta un ambito metropolitano di grande interesse e potenzialità per l'individuazione di nuovi cicli di vita di un territorio in crisi.

8 ottobre 1530. Il sacco del Tevere. Una nuova testimonianza di Lelio Capilupi

Dopo un excursus sulle testimonianze cronachistiche e letterarie relative all'inondazione del Tevere dell'8 ottobre 1530, si pubblicano -con traduzione e commento- due carmi latini composti per l'occasione dal poeta mantovano Lelio Capilupi. Il primo carme, dedicato a Clemente VII, celebra la forza di Roma che saprà sollevarsi anche da questo flagello. Il secondo carme è un dialogo tra Venere e Nettuno in cui la dea lamenta i danni inflitti a Roma e il dio rinvia la responsabilità a Giunone. Si individuano fonti classiche e intertestualità con la coeva poesia umanistica

La piazza sul fiume

Il progetto di riassetto di piazza Mancini si colloca all’interno della grande area dell’Ansa Flaminia. La piazza ha un ruolo di cerniera tra il tessuto urbanizzato e il limite naturale del fiume, le cui sponde, anziché dialogare con la città, sono state privatizzate e occupate da circoli sportivi che ostacolano l'accesso fisico e visivo. Lo scopo del progetto è riconfigurare il grande vuoto urbano già occupato da una complessa rete di servizi, e rafforzare la vocazione culturale, ambientale e infrastrutturale del luogo.

Roma tra il fiume, il bosco e il mare

Dal 2012 il Dipartimento di Architettura e Progetto DIAP dell’Università “Sapienza” di Roma è impegnato in una serie di studi sugli scenari paesistici, urbani e ambientali del settore sud-occidentale della capitale, occupandosi dell’ambito territoriale che si estende lungo il corso del fiume Tevere a collegare il centro della città e il mare.

Il Tevere a Roma. Usi e riti di una città acquatica

Il Tevere a Roma: il paesaggio, la storia, la mitologia, le narrazioni letterarie e artistiche di un fiume che fino alla fine del XVIII secolo era il centro della vita cittadina. Con la costruzione dei Muraglioni, con la progressiva occupazione delle sponde con circoli privati e infine con l'inquinamento che rese le sue acque non più balneabili, il fiume di Roma è diventato un luogo negletto.

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