Negli ultimi tre anni l'Italia assiste a un crescendo di flussi d¿immigrazione a cui non riesce a dare una risposta efficace per via della scarsa organizzazione delle politiche di immigrazione , ciò rende fragile il processo di inclusione e integrazione dei migranti che cercano aiuto nel nostro Paese. Le risposte che l¿Italia ha dato per fronteggiare l¿immigrazione sono degli accordi bui con la Libia che hanno tamponato gli sbarchi nell¿ultimo anno, voltando le spalle ai diritti e alla dignità delle persone che cercano di scappare da Paesi in guerra, in cui sono vittime di soprusi e maltrattamenti. Il problema sembra essere costantemente di natura emergenziale, procrastinando l'organizzazione di una seria task force di politiche di accoglienza, spesso insufficienti.Quando si parla d¿inclusione è necessario passare innanzitutto da un processo d¿integrazione attiva del soggetto, che può avvenire se i servizi e centri di accoglienza stessi interagiscono tra loro. L'obiettivo del progetto è individuare i centri di accoglienza volontari, non governativi, che fungono da satellite e intercettano la moltitudine di quei migranti che sono andati via dagli SPRAR e dai CAS. Il fine è monitorare e analizzare i differenti servizi che offrono, con lo scopo di arrivare a una mappatura dei diversi centri di accoglienza, e mettere in connessione i diversi centri attraverso lo sviluppo di un database che permetta alle diverse associazioni di comunicare e di coprire eventuali buchi di orario o di scambiarsi modalità e pratiche di erogazione dei servizi, nonché localizzarli e georeferenziarli a fine di rendere subito visibile il percorso per raggiungerli e con quali mezzi di trasporto.Soprattutto si vuole pervenire alla creazione di un¿App che consenta al migrante stesso di capire dove trovare i servizi, attraverso un semplice click. Ciò consentirebbe anche di rafforzare l'apparato della sicurezza, poiché l'applicazione fornisce al contempo l'individuazione del soggetto che la utilizza.
In Italia si evidenzia come l¿assenza di risposte strutturali al fenomeno delle immigrazioni può avere delle ripercussioni sociali drammatiche. Gli SPAR non riescono a trattenere le numerose persone che vi si rivolgono, con il rischio reale che molti profughi si disperdano per la città senza avere adeguati strumenti di inclusione nella società. E¿ importante cominciare a realizzare un¿accoglienza strutturale che abbia una progettualità tale da riuscire ad incidere non solo sui bisogni primari dei rifugiati, ma anche sull¿integrazione culturale attraverso azioni di empowerment sociale ed economico dei beneficiari mirate allo sviluppo di una propria autonomia. L¿assunto da cui parte il presente progetto di ricerca è che solo attraverso un¿integrazione delle associazioni che si fanno carico dell¿accoglienza sarà possibile procedere ad una reale ed efficace inclusione dei migranti. E¿ mediante l¿interazione dei diversi soggetti che offrono sussidiarietà orizzontale come le associazioni di volontariato e soggetti del privato sociale che sarà possibile agire sull¿integrazione dei migranti. Un¿integrazione tra gli interventi resa possibile dalla costruzione di un database delle diverse associazioni, con il coinvolgimento diretto dei beneficiari, che grazie allo sviluppo di un¿App escono dal ruolo di meri destinatari dei servizi per divenire attori principali del processo di integrazione. Lo sviluppo della tecnologia ha permesso di migliorare diversi campi della nostra esistenza, è ora che venga utilizzata anche per rendere più strutturale l¿aiuto verso i migranti attraverso un¿integrazione di servizi e lo sviluppo di un¿applicazione che funga essa stessa da strumento inclusivo.
Il database sarà inoltre un utile strumento di comunicazione per le associazioni che potranno scambiarsi informazioni e predisporre un¿accoglienza più strutturata e pianificata. Questo strumento inoltre potrà essere utilizzato anche dai cittadini nativi per cercare personale rivolgendosi direttamente a quelle strutture che offrono corsi professionalizzanti (badanti, cura e pulizia della casa, pizzaioli etc).
Tutto ciò sarà utile per non sentirsi mai solo e scivolare piano piano verso un¿inclusione attiva.
L¿App predisporrà, oltre all¿informazione dei servizi, la georeferenziazione del luogo dove si trovano. Il principale target dell¿App saranno tutti gli immigrati: sia coloro che sono da poco in Italia e che ancora non sanno orientarsi, sia coloro che vi sono da più tempo. In questo modo tutti i migranti potranno essere costantemente aggiornati su corsi di lingua e di formazione professionalizzante al lavoro. Un¿applicazione importante per coloro i quali non hanno dimestichezza con la lingua ma che possono avere istantaneamente l¿indirizzo esatto della struttura e i mezzi di trasporto necessari per arrivarci. Inizialmente l¿App sarà pensata in italiano inglese e francese.
E' risaputo che i migranti si muovono nei territori sconosciuti attraverso le informazioni di chi è venuto prima di loro, quindi l¿obiettivo è sostituire il passaparola con un servizio informatico accessibile a tutti che abbia lo scopo di rendere più semplice l'inclusione del migrante che potrà essere costantemente aggiornato dei servizi primari: colazione, pranzo, cena, vestiario, docce, così come di quelli secondari ma altrettanto importanti per vivere all'interno di una comunità diversa: corsi di lingua, orientamento al lavoro, corsi professionalizzanti.
L¿App inoltre consentirà di intercettare la quota di immigrati che una volta usciti dagli SPRAR spariscono, quindi servirà per garantire un¿inclusione e una sicurezza del migrante stesso. Ciò consentirebbe anche di rafforzare l'apparato della sicurezza, poiché l'applicazione fornisce al contempo l'individuazione del soggetto che la utilizza.