Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2452646
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto si propone di rileggere il teatro e altri testi di Pirandello alla luce del rapporto con pensatori e autori che hanno implicazioni con la sfera etica, da Goldoni a Shaw, per ricostruire la biblioteca morale dello scrittore. Quest'ultima va intesa secondo un'accezione ampia: non solo i libri posseduti e postillati dall'autore di cui resta traccia presso la sua ultima abitazione (Istituto di Studi Pirandelliani, Roma), ma le letture dei numerosi libri dispersi. Parallelamente si avvierà la compilazione di un Lessico pirandelliano che parta da lemmi ritenuti fondamentali all'interno della nostra prospettiva: coscienza, virtù, apparenza, maschera, società, bestia, critica, compassione, umanità, satira, colpa, tribunale, teatro, responsabilità, delitto, punizione, distruzione, legge, moralità, "delitti innocenti", "leggi morali" ecc. Nella ricerca vanno indagate anche l'esperienza di spettatore maturata sin dagli anni giovanili e l'assimilazione dei dibattiti culturali degli anni 1890-1930, grazie a recensioni, interventi, polemiche presenti in molte riviste in cui pubblica lo stesso Pirandello (La Tribuna, La Lettura, Comoedia, Il Convegno, Revue des deux mondes, ecc.). Rientrano nel nostro concetto di biblioteca morale sia opere di filosofia pratica meditate da Pirandello (Erasmo, Montaigne, Pascal, Kant, Fichte, F. Schlegel, Nietzsche, Schopenhauer, ecc.) sia testi letterari e teatrali che svelano connessioni con la dimensione morale mediante la rappresentazione della condizione umana nel porre, in modo implicito, interrogativi fondamentali sulla virtù, la colpa, la responsabilità, l'apparenza, il libero arbitrio, la volontà, l'illusione, la scelta, le leggi morali, l'etica convenzionale. Fra gli scrittori, una prima selezione rinvia a Goldoni, Lessing, Goethe, Leopardi, Zola, Dostoevskij, Ibsen, Shaw, sinora poco studiati dalla nostra prospettiva in rapporto ai testi creativi di Pirandello, con alcune eccezioni segnalate nello stato dell'arte.

ERC: 
SH5_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3088316
sb_cp_is_3089404
sb_cp_is_3168733
sb_cp_is_3088078
sb_cp_es_451144
sb_cp_es_451145
sb_cp_es_451146
sb_cp_es_451147
Innovatività: 

Il gruppo di ricerca si propone di avviare la compilazione di un Lessico in formato cartaceo on demand e in open access costruito sul modello del Lessico leopardiano (SUE 2014-2016, 2020), incardinato nel Laboratorio Leopardi (dir. F. D. Intino), e del "Dictionnaire Goldoni" (Paris, Garnier, 2019, diretto da L. Comparini-A. Fabiano): si tratterà di uno strumento del tutto innovativo che parte da alcuni lemmi ritenuti fondamentali, all'interno della nostra prospettiva, quali coscienza, virtù, apparenza, maschera, società, bestia, critica, compassione, umanità, satira, colpa, tribunale, teatro, responsabilità, delitto, punizione, distruzione, legge, moralità, "delitti innocenti", "leggi morali" ecc. A differenza del creativo "Alfabeto pirandelliano" di Sciascia (da A come Abba a Z come Zolfo), la costruzione delle singole voci sarà rivolta non solo a esplorare trasversalmente il 'continente' Pirandello, ma soprattutto a individuare fonti e modelli seguiti (o rovesciati) nelle sue opere. Per esempio "leggi morali" (espressione usata più volte in "Non si sa come") può portarci sia a Kant come a Dostoevskij, la cui conoscenza da parte di Pirandello è già attestata e in parte studiata. Le singole voci dovranno tener conto dell'uso diacronico del singolo lemma e della famiglia semantica di cui fa parte (in anni precedenti a quelli del dramma citato, sempre per restare nello stesso esempio, la declinazione di 'morale' in Pirandello, avvalendosi di Leopardi, oscilla fra umorismo e compassione). Lo spessore documentario che vuole caratterizzare il progetto, cioè procedere ancorandosi ai dati (citazioni, edizioni, dibattiti, ecc.), è uno dei criteri guida dell'allestimento del Lessico, volto a far emergere le connessioni fra l'opera di Pirandello, in particolare il teatro, con una certa tradizione letteraria e teatrale italiana (Boccaccio, Machiavelli, Bruno, Goldoni, Foscolo, Manzoni, Leopardi, ecc.) e straniera (Shakespeare), che prospetta schemi o modelli di comportamento dell'uomo all'interno della famiglia e della società. Da questa prospettiva, la redazione delle voci sarà utilizzata dal gruppo di ricerca anche per affondi critici su singole opere già segnalate come le più significative per la biblioteca morale di Pirandello, rivelandosi come un agente propulsivo di altre ricerche attorno all'opera dello scrittore.
Per la prima volta, inoltre, sarà dato rilievo ai diversi centenari, ricorrenze, ecc., che costellano la cultura italiana nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento: il più studiato rispetto a Pirandello è quello della nascita di Leopardi, quando nel 1898 si istituisce la commissione guidata da Carducci che fa conoscere per la prima volta con la pubblicazione dei "Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura", lo straordinario Zibaldone del poeta di Recanati; anche a quello della morte di Dante si è prestata nel tempo una certa attenzione: così recentemente A. Andreoli curatrice delle "Maschere Nude 2", Edizione Nazionale, Mondadori, 2018, nel ricco saggio critico introduttivo all'"Enrico IV" e in un libro su Dante e Pirandello in corso di stampa. Esiti importanti darà lo studio assolutamente innovativo dei dibattiti, delle iniziative e delle recite che si svolgono in Italia attorno al centenario della morte (1893) e bicentenario della nascita (1907) di Goldoni, in rapporto alla scrittura di Pirandello. Una prima pista riguarda la delineazione e l'ethos di alcuni personaggi femminili: ad esempio "La moglie saggia", "La serva amorosa" di Goldoni e le protagoniste di "Il dovere del medico", "La ragione degli altri," "L'amica delle mogli". A questi modelli andranno affiancati quelli di Ibsen e di Shaw in una triangolazione sinora mai individuata come una delle più incisive rispetto alla drammaturgia e alla scena italiana. Lo stesso Pirandello contrappone Goldoni e Ibsen nell'epigramma "Anima arguta, anima latina, /sai? ti festeggia, grato, il tuo paese; / ma ha preso stanza Osvaldo norvegese / nella locanda di Mirandolina", pubblicato nel numero unico curato dal teatro Manzoni di Milano "Per il secondo centenario della nascita di Goldoni", 1907. Al modello autoctono si affianca anche quello di Shaw, accusato dalla critica italiana (Silvio D'Amico e altri) di fare propaganda morale e socialista con le sue commedie improntate alle idee della Società dei Fabiani. Fra i difensori di una polemica da ricostruire si ritrova Pirandello, che avrebbe dovuto scrivere la prefazione alle "Commedie sgradevoli" (Mondadori, 1923) dell'autore irlandese già nel 1919. A New York, dopo aver assistito alla "Saint Joan" di Shaw scrive nel "New York Times" un lungo articolo, poi apparso in "Comoedia". L'influenza di Ibsen e Shaw è attestata anche dalle scelte del Pirandello capocomico e regista che metterà in scena "La donna del mare", "Hedda Gabler" del primo (l'ultimo dramma in occasione del centenario della nascita di Ibsen, 1928) e "Santa Giovanna" del secondo.

Codice Bando: 
2452646

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma