La ricerca che si presenta in questa sede prevede un proseguimento di alcune indagini avanzate dal proponente (Lorenzo Kosmopoulos) verso diversi elementi architettonici riferiti alle fasi tardorepubblicane e imperiali della città di Alba Fucens. I due articoli pubblicati hanno interessato in particolar modo le colonne riutilizzate nella chiesa di S. Pietro (sull¿omonimo colle) inquadrandole stilisticamente nel periodo protoaugusteo. Il riutilizzo delle colonne (frutto anche di operazioni antisismiche notevoli successive al terremoto del 1915, ne ha permesso una conservazione eccelsa e di un numero abbastanza notevole (in origine è possibile che ornassero un qualche edificio pubblico di primaria importanza ad Alba). In un¿ottica di continuità delle ricerche, alle colonne della chiesa vennero affiancati alcuni capitelli e basi riferite sempre al periodo a cavallo tra I a.C. e I d.C., così da restituire un¿immagine sempre più cosciente e considerevole dell¿antica città ai piedi del Velino, ricompensata da Augusto dopo il ruolo nevralgico avuto nella guerra civile contro Marco Antonio. Il progetto prevede in primo luogo un¿analisi storico-archivistica, affiancata da una ricerca di confronti attinenti con le architetture cronologicamente affini dell¿area centrale della penisola italica. Allo studio vero e proprio verrà affiancata una documentazione grafica dei blocchi selezionati, fondata principalmente sulla fotogrammetria esercitata attraverso il software Agisoft Photoscan e MeshLab (di cui il proponente ha già effettuato un tirocinio presso la Società ¿Enea¿, su un progetto relativo ai clipei dell¿attico del Foro di Traiano). L¿utilizzo di questi software permetterà la creazione di modelli tridimensionali dei frammenti, agevolandone il fotoraddrizzamento e il rilievo, in modo da poter offrire, attraverso una piattaforma online accessibile a tutti, i suddetti modelli 3D, fruibili in ogni momento e in ogni parte del mondo.
Le novità principali della ricerca si fondano sullo studio interdisciplinare delle componenti architettoniche della città di Alba Fucens (in particolar modo i capitelli), in particolar modo affiancato dall¿utilizzo di tecnologie accessibili per restituzioni 3D e fotogrammetriche. L¿obiettivo principale, come approfondito in precedenza, resta quello di creare modelli tridimensionali e texture con i quali interagire facilmente, girare virtualmente il blocco architettonico, zoomare e osservarne i dettagli; uno strumento innovativo quindi sia per gli studiosi e i ricercatori della materia, sia per il pubblico comune. Difatti, i modelli verranno inseriti in una piattaforma online, così da poter interagire con il database che comprende elementi architettonici di Alba da qualsiasi parte del mondo.
In particolar modo, tale restituzione grafica agevolerà lo studio dei singoli particolari delle componenti architettoniche, portando quindi nuova luce sulle tecniche di lavorazione e lo stile degli elementi decorativi e strutturali. Considerare pertanto tutte le caratteristiche di ogni singolo frammento rappresenta la novità principale del progetto, applicabile anche a tantissimi altri contesti artistico-archeologici. L¿analisi autoptica di un blocco architettonico rappresenta da sempre una problematica piuttosto seria, dovuta sia alla luce presente nel momento dell¿analisi dal vivo, sia al posizionamento dei blocchi, spesso disposti in maniera da determinare un impossibile esame di alcuni lati o alcuni particolari. Con la fotogrammetria, cancellando i contrasti luminosi (grazie alle lampade led appositamente disposte intorno all¿oggetto), e restituendo un modello di altissima qualità, sarà invece possibile muovere, zoomare, confrontare, etc. uno o più oggetti specifici in modo da restituirne una lettura più che esauriente.
In tal senso quindi, si cercherà di migliorare la conoscenza dei linguaggi architettonici che hanno interessato Alba Fucens, importante città della Marsica, a partire dal periodo tardorepubblicano (II secolo a.C.), con i frammenti relativi in particolar modo al santuario di Ercole, per arrivare al periodo imperiale (considerando i vari capitelli e resti di decorazione architettonica disposti nell¿area archeologica e nei magazzini della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara).