Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1936666
Anno: 
2020
Abstract: 

Il progetto intende indagare il tema della fortuna di Guido Reni (1575-1642) elaborato dalla teoria e dalla letteratura del Seicento prima della pubblicazione della biografia a lui dedicata da Carlo Cesare Malvasia (Bologna, 1678). Sebbene l'analisi della sua produzione sia da sempre molto legata alle indicazioni del biografo bolognese, a loro volta strettamente connesse a una visione estetica e politica parziale dipendenti da un progetto di rivalutazione della pittura felsinea, studi recenti hanno arricchito l'analisi della figura dell'artista all'interno del più ampio dibattito estetico che animava la riflessione teorica sull'arte contemporanea. Sulla base di quelle ricerche, il progetto mira a fornire una possibile rilettura soprattutto di quella che viene considerata la sua 'prima maniera' (fra i soggiorni romani e il primo periodo bolognese, 1600-1627/30), svincolandosi dall'interpretazione malvasiana. Per raggiungere questo obbiettivo, ci si propone di rileggere le fonti della letteratura artistica e della poesia del XVII secolo mettendole in relazione con l'attività pittorica e la figura dell'artista, ponendo una particolare attenzione alle fonti biografiche, alla letteratura encomiastica e accademica contemporanea, al fine di chiarire meglio i rapporti fra Guido Reni e alcune cerchie di intellettuali coevi. Si cercherà quindi di colmare una lacuna presente nella pur abbondante letteratura critica dedicata a Guido Reni, elaborando un repertorio di testimonianze fiorite sul pittore nel Seicento e una serie di implicazioni teoriche riguardanti la sua produzione artistica, da mettere in relazione con l'arte contemporanea.

ERC: 
SH5_8
SH5_7
SH6_13
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2748466
sb_cp_is_2498723
Innovatività: 

Gli studi sin qui condotti hanno ampliato il catalogo del pittore bolognese e ne hanno definito la fortuna nella seconda metà del Seicento e per tutto il Settecento, soprattutto nell'ambito della formazione del classicismo di stampo accademico di cui Reni divenne uno dei numi tutelari insieme a Raffaello e ai Carracci. In particolare, alcuni contributi hanno delineato il suo ruolo all'interno dell'estetica idealista (Dempsey, "Idealism and Naturalism in Rome around 1600", in "Il classicismo", atti del convegno, Bologna 1993; "L'idea del Bello", 2000), ma il confronto con le opere, soprattutto quelle del periodo romano in rapporto alla letteratura coeva, continua a rimanere sullo sfondo del dibattito critico. Allo stesso tempo la lettura moralistica della vita e della produzione del pittore intrapresa da Malvasia - dove condanna e redenzione sono i poli etici di un ritratto romanzato dell'artista e della sua opera - insieme a una pesante eredità ottocentesca che ha fatto di Reni una figura poco dotta e slegata da contesti eruditi, hanno impedito di fatto la lettura critica di alcuni importanti percorsi professionali di Guido (Pepper, "Caravaggio and Guido Reni: contrast in attitude", in "The art Quarterly", 1971; Pepper, "Guido Reni the new Appeles: a moral interpretation of his works", "Le arti a Bologna e in Emilia dal XVI al XVII secolo", Bologna, 1979). Alla luce di quanto riportato, si registrano perciò due sostanziali lacune che questo progetto si propone di colmare: manca, in primo luogo, un'indagine sulla figura del Reni teorico, mentre non è stata ancora evidenziata la sapienza poetica dell'artista, riconducibile a una buona conoscenza della poesia antica, ma soprattutto alla frequentazione con poeti, intellettuali e letterati del suo tempo. Per restituire quindi agli studi un profilo più definito della figura del pittore bolognese, sarà innanzitutto necessario rivedere in parte l'immagine di Reni che si basa sulla biografia di Malvasia. Recuperando, al contrario, un regesto di fonti più ampie sull'artista, si potrà risalire a una visione oggettiva di una teoria dell'arte reniana, che è possibile desumere dall'attività del pittore sebbene non sia chiaramente definita dalla sua biografia. Alla luce di questa rilettura, il quadro della riflessione teorica seicentesca emergerà più limpido, soprattutto in relazione al dialogo tra Roma e Bologna. Inoltre, in continuità con una letteratura ampia sulla Felsina Pittrice, a cui si aggiunge l'ultima pubblicazione di Cropper e Pericolo (2019), la definizione di un 'Reni teorico' spingerà a riflettere su quale sia l'affidabilità del testo di Malvasia. La scelta di focalizzare l'attenzione sui primi decenni del XVII secolo e di interrogare dunque le fonti antecedenti all'elaborazione del biografo bolognese, chiama in causa un intero contesto, per cui il lavoro, pur avendo come oggetto d'esame Reni, contribuirà a chiarire questioni che riguardano argomenti di più ampio respiro. Grazie infatti a questa metodologia sarà possibile intraprendere parallelamente percorsi d'indagine differenti, che dal piano letterario toccano quello della storia del collezionismo e dell'analisi critica. Mettendo in evidenza il rapporto che lega il pittore agli intellettuali, ad esempio, si potrà arricchire su più fronti l'inizio di una ricerca che ha al centro il legame fra Guido Reni e gli accademici, recentemente sfiorata solo per quello che riguarda il suolo romano (Gandolfi, "Guido Reni e il suo entourage nell'Accademia di San Luca", in "Atti. Accademia Nazionale di San Luca", 2013) e di cui manca ancora una panoramica sulle Accademie felsinee, le quali ebbero, come è noto, profondi legami con gli intellettuali dell'Urbe e della corte pontificia. Pur isolando, nei limiti di questo lavoro, i casi ritenuti più probanti ai fini dell'analisi, il quadro delle ricerche sul tema generale ne trarrà notevole vantaggio. D'altra parte, l'indagine condotta sui testi, con cui si mira a sciogliere l'interpretazione di alcune iconografie giovanili di Reni, permetterà di riflettere su puntuali scelte di committenza che, oltretutto, accomunano le soluzioni artistiche del pittore a quelle di altri artisti soliti frequentare le medesime cerchie: mettendone a confronto le opere si verrà a delineare il rapporto letteratura-committenza che anima questi circoli eruditi.

Il progetto che qui si presenta ha infine l'obiettivo, attraverso i documenti coevi, di definire alcune zone ancora sfuocate dell'opera di Guido Reni e di risalire agli strumenti attraverso i quali egli ricercò l'investitura della 'grazia'.

Codice Bando: 
1936666

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