Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2654893
Anno: 
2021
Abstract: 

Dividere l'attenzione tra due compiti porta generalmente a un decremento della prestazione in un successivo test di memoria. L'Attentional Boost Effect, o Effetto Boost Attenzionale (EBA), è una facilitazione attentiva contro-intuitiva secondo la quale, al contrario, svolgere due compiti in fase di codifica migliora la memoria (Swallow & Jiang, 2010). Se si presentano una lunga serie di stimoli, al di sotto dei quali compare un quadrato rosso (target) o verde (distrattore) e si chiede di premere la barra spaziatrice del computer quando compare il quadrato rosso (target monitoring), gli stimoli codificati con i target sono successivamente riconosciuti meglio rispetto a quelli presentati con i distrattori (es. Rossi-Arnaud et al., 2018; Spataro et al., 2013, 2020). È importante notare che gli studi sull'EBA sono stati tipicamente svolti con partecipanti di giovane età (18-35 anni). Ad oggi, solo due studi hanno indagato il fenomeno negli anziani: in un primo studio, l'EBA non veniva evidenziato nella fascia 60-75 anni (Bechi Gabrielli et al. (2018), in linea con l'ipotesi di una riduzione delle risorse attentive legata all'invecchiamento. Tuttavia, uno studio successivo, Prull (2019) ha mostrato un EBA in un campione di anziani, utilizzando un intervallo di ritenzione di soli 2 minuti, anziché 20 min utilizzati negli studi precedenti. Tale risultato suggerisce che l'EBA compare anche negli anziani, ma potrebbe essere più fragile e decadere più rapidamente rispetto alla popolazione giovane. Il presente studio indagherà l'ipotesi della vulnerabilità dell'EBA nell'anziano manipolando gli intervalli di ritenzione e le richieste attentive dei compiti (compito di memoria implicita percettiva). I risultati potrebbero avere importanti risvolti applicativi, permettendo di sviluppare paradigmi di apprendimento in grado di superare il decadimento mnestico che caratterizza l'invecchiamento.

ERC: 
SH4_6
SH4_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3390611
sb_cp_es_458429
Innovatività: 

I risultati ottenuti consentiranno di realizzare un avanzamento significativo delle attuali conoscenze riguardanti la relazione tra memoria e attenzione nell'invecchiamento sano. Numerosi studi hanno evidenziato un declino delle capacità cognitive e delle abilità di memoria con l'avanzare dell'età, in assenza di condizioni patologiche (Craik & Jennings, 1992). Nella letteratura scientifica disponibile, deficit di memoria episodica sono frequentemente osservati nell'anziano sano, in particolare in condizione di doppio-compito (Grady & Craik, 2000). Gli studi finora realizzati sui giovani mostrano che l'effetto boost attenzionale permette di superare l'interferenza dovuta alla divisione dell'attenzione migliorando la prestazione mnesica. Tuttavia, le scarse evidenze ad oggi esistenti sull'anziano mostrano risultati eterogenei e apparentemente contrastanti (Bechi Gabrielli et al., 2018; Prull, 2019). Questo progetto permetterà, quindi, in primo luogo, di rafforzare e chiarire i risultati esistenti, con particolare riguardo alla validità dell'ipotesi secondo cui l'effetto boost produrrebbe, nei soggetti anziani, delle tracce mnestiche vulnerabili, soggette ad un rapido decadimento temporale (Prull, 2019). Inoltre, per la prima volta, l'effetto boost attenzionale verrà indagato in soggetti anziani sani con un test di memoria implicita. Diverse evidenze mostrano come, a fronte di un evidente compromissione nella memoria esplicita (Davis et al., 2001; Fleischman et al., 2004), la prestazione degli anziani sani sia equiparabile a quella dei controlli quando vengono utilizzati test di memoria implicita percettivi (Brown & Mitchell, 2003; Fleischman, 2007; Spaan & Raaijmakers, 2011). L'uso di un test implicito percettivo nell'anziano sano permetterà da un lato di chiarire i meccanismi alla base del fenomeno oggetto di studio, e dall'altro di approfondire le conoscenze circa l'integrità delle funzioni attentive e mnesiche nell'invecchiamento sano. Infatti, l'uso del test di completamento di frammenti di parole nell'anziano sano nell'ambito del paradigma del boost permetterà di verificare la possibilità di ottenere una facilitazione assoluta anche nell'invecchiamento sano, tipicamente caratterizzato da minori capacità attentive e mnesiche rispetto al giovane adulto. Questo risultato potrebbe avere importanti risvolti applicativi, permettendo di sviluppare paradigmi di apprendimento in grado di superare il decadimento mnestico che caratterizza questa fase della vita.

Riferimenti bibliografici
Bechi Gabrielli, G., Spataro, P., Pezzuti, L., & Rossi-Arnaud, C. (2018). Psychology & Aging, 33(2), 259-272.
Craik, F. I., Govoni, R., Naveh-Benjamin, M., & Anderson, N. D. (1996). Journal of Experimental Psychology: General, 125(2), 159-180.
Jelicic, M., Craik, F.I.M., Moscovitch, M. (1996) European Journal of Cognitive Psychology 8(3)
Mitchell, D. B., & Bruss, P. J. (2003). Psychology and Aging, 18(4), 807-822.
Mulligan, N. W., Spataro, P., & Picklesimer, M. (2014). Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory, and Cognition, 40(4), 1049-1063.
Prull, M. W. (2019). Psychology and Aging, 34(3), 405 417.
Roediger, H. L., & Blaxton, T. A. (1987). Memory & Cognition, 15(5), 379-388.
Rossi-Arnaud, C., Spataro, P., Costanzi, M., Saraulli, D., Cestari, V. (2018). Memory, 26(1) 42-52. DOI: 10.1080/09658211.2017.1319489
Spataro, P., Mulligan, N. W., & Rossi-Arnaud, C. (2013). Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory, and Cognition, 39(4), 1223-1231.
Spataro, P., Mulligan, N. W., & Rossi-Arnaud, C. (2015). Psychonomic bulletin & review, 22(4), 987-992.
Spataro, P., Saraulli, D., Cestari, V., Mulligan, N.W., Santirocchi, A., Borowiecki, O., Rossi-Arnaud, C. (2020). Memory, 28(7), pp. 926¿937.
Swallow, K. M., & Jiang, Y. V. (2010). Cognition, 115(1), 118-132.
Swallow, K. M., & Jiang, Y. V. (2013). Frontiers in Psychology, 4, 274.
Tulving, E., Schacter, D. L., & Stark, H. A. (1982). Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory, & Cognition, 8, 336-342.

Codice Bando: 
2654893

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma