Il progetto mira alla ricostruzione storica delle relazioni bilaterali tra due dei principali protagonisti della costruzione europea: la Francia e l'Italia. In modo particolare, la ricerca intende concentrarsi sulla dimensione comunitaria del legame transalpino e sul ruolo svolto dai due paesi sullo scenario continentale in un momento cruciale per il rilancio della costruzione europea: quello degli anni Ottanta. Le relazioni franco-italiane sono di fatto una dimensione trascurata della storia della politica europea, la quale tende a concentrarsi quasi esclusivamente sull'importanza della coppia franco-tedesca, nonostante l'importante contributo apportato da Roma e Parigi per dare nuovo slancio al progetto comunitario.
Dopo anni di indifferenza reciproca, e in modo particolare a seguito dell'arrivo di Mitterrand e Craxi al potere, i rapporti tra i due paesi tornano ad essere fecondi. A beneficiarne è innanzitutto il processo di integrazione, dove i due paesi, dopo aver ristabilito un dialogo costante e costruttivo, risulteranno a più riprese protagonisti e complici lungo il percorso che porta dapprima al déblocage della Comunità e poi alla riforma dei trattati grazie all'Atto Unico Europeo (1986).
Sebbene Parigi e Roma abbiano concepito il rilancio della Comunità in maniera spesso differente, dallo studio degli archivi emerge chiaramente una comune e decisa volontà di rivitalizzare il progetto europeo, un'intesa senza la quale difficilmente si sarebbero potuti superare i diversi ostacoli che la CEE aveva accumulato negli anni. Lo scopo di questa ricerca è quindi duplice: da una parte si vuole evidenziare l'importanza storica che la costruzione europea riveste per i due paesi, dall'altra si intende mettere in rilievo gli aspetti di convergenza e quelli di divergenza tra Roma e Parigi, in uno studio che, fra le altre cose, potrebbe aiutare a leggere meglio fra le righe di un'attualità politica che vede il preoccupante ritorno di una certa tensione tra i due paesi.
Nonostante la letteratura sulla storia generale delle relazioni franco-italiane non sia certamente carente per quanto riguarda i decenni precedenti, occorre sottolineare la mancanza di una ricostruzione approfondita e sistematica dei rapporti tra Palazzo Chigi ed Eliseo nella prima metà degli anni Ottanta, in una fase importante non solo per il riavvicinamento diplomatico tra i due paesi, ma per il rilancio politico, istituzionale ed economico della Comunità Europea. Inserendosi nel tradizionale filone di studi storici franco-italiani, questo lavoro
di ricerca intende offrire un primo contributo utile alla ricostruzione delle relazioni transalpine e necessario per comprendere a pieno l'apporto che Roma e Parigi hanno fornito alla causa europea in una fase delicata e complessa. Il suo principiale punto di forza non risiede solo nella particolarità del periodo studiato, ma è costituito dall'uso delle fonti primarie custodite negli archivi de La Courneuve e Pierrefitte-sur-Seine (entrambi situati alla periferia di Parigi). È essenzialmente sullo studio accurato e minuzioso di questi documenti che questo lavoro di ricerca risulta essere incentrato.
Lo spoglio e lo studio della documentazione francese presso Les Archives Diplomatiques du Ministère des Affaires Etrangères e presso Les Archives Nationales de France - oltre a quello già realizzato all'interno della sezione Europa dell'Archivio Andreotti - permetterà a questo progetto di poter offrire una prima e accurata ricostruzione storica di un periodo e di un tema ancora poco esplorati dalla storiografia sulla costruzione europea: quello del contributo franco-italiano alla causa del rilancio comunitario negli anni Ottanta. Le fonti primarie utilizzate consentiranno di gettare una nuova luce su un aspetto spesso sottovalutato tanto nel discorso comune quanto in ambito accademico. Infatti, il contributo che Roma e Parigi hanno offerto al rafforzamento dell'integrazione europea ha preso spesso direzioni diverse e non ha quasi mai toccato l'intensità del rapporto tra Parigi e Bonn, ma si è rivelato altrettanto essenziale e necessario nei momenti decisivi della costruzione europea.
ll seguente progetto di ricerca non intende però limitarsi alla ricostruzione dei rapporti diplomatici tra Roma e Parigi negli anni Ottanta, ma nutre l'ambizione di fare luce anche su quel continuo flusso di scambi economici, culturali e sociali tra due popoli le cui storie sono ormai da secoli intrecciate: "sanno da sempre che ciò che è italiano può diventare francese, e ciò che è francese può diventare italiano", per dirla con le parole di Sergio Romano, ex ambasciatore italiano a Parigi ed esperto conoscitore dei legami tra i due paesi.
Oltre a evidenziare questi aspetti, la ricerca in questione potrebbe anche fornire nuovi elementi e spunti per leggere tra le righe di un'attualità che spesso tralascia la prospettiva storica per appiattirsi sulla cronaca del presente. Le nuove tensioni tra Roma e Parigi sia nei rapporti bilaterali che su alcuni temi cruciali dell'Unione Europea (culminate di recente con il clamoroso richiamo dell'ambasciatore francese Christian Masset) impongono una rilettura approfondita della recente storia transalpina. Una rilettura che metta l'accento sul contributo franco-italiano alla causa europea e sulla loro comunanza di interessi, in un progetto oggi messo sempre più in discussione per via delle conseguenze della crisi economica, del Brexit e della generale crisi di legittimità delle istituzioni comunitarie. Comprendere l'importanza storica che il progetto europeo ha rivestito per i due paesi ed evidenziare il ruolo giocato da Francia e Italia per il suo sviluppo, aiuterebbe certamente a guardare al presente e al futuro dell'UE con meno allarmismo e maggiore obiettività.