Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_911677
Abstract: 

Verrà condotta un'analisi della produzione narrativa pubblicata nei Paesi lusofoni a cavallo del nuovo Millennio, a partire dalla svolta cruciale del ritorno alla democrazia, sia in Portogallo - con le necessarie conseguenze nei Paesi dell'Africa lusofona - sia in Brasile. Particolare attenzione verrà posta ai temi peculiari del mondo odierno (la città, la violenza, gli esclusi, la memoria e la postmemoria del trauma, l'immigrazione e l'emigrazione interne e esterne, tra altri) ma anche alle nuove strategie di elaborazione di temi comuni (la parodia, la riscrittura, la commistione di generi e modi, l'uso del web...). Verrà posta attenzione particolare anche al costante aggiornamento linguistico, con una forte adesione al parlato quotidiano, giovanile o meno, che con le sue deviazioni dalla norma riapre in maniera improvvisa la questione della lingua presente fin dall'età delle Scoperte e divenuta cruciale in momenti salienti della formazione delle Nazioni ex-colonie portoghesi, in particolare durante il Romanticismo e il Modernismo.

ERC: 
SH5_2
SH3_3
SH2_2
Innovatività: 

Dall'esame delle dicotomie attualmente individuate dalla critica, principalmente tra letteratura canonica e letteratura marginale, emergeranno in primo luogo specificità per ogni filone narrativo; dal loro superamento, in un secondo momento, si valuterà se, in qualche modo, i mondi contrapposti si parlino, oppure se il concetto di "modernità liquida" di Z. Bauman non sia in realtà soltanto un'immagine generale, che non si applica alla realtà rappresentata nelle letterature lusofone contemporanee, nate da fratture drammatiche analoghe a quelle vissute dal mondo occidentale all'inizio del XX secolo, ma ambientate nel contesto della complessità postmoderna, o tardo-moderna.
Alla luce di quanto descritto sopra, si intende sostanzialmente uscire dalle rigide ripartizioni ideali che si sono formate, e che sembrano venir alimentate anche dalla critica (a cominciare da una critica militante vs. una critica tradizionale).
La collaborazione con due studiose impegnate nello smantellare pregiudizi e nello scandagliare la letteratura della seconda generazione dopo la ricostruzione democratica delle nazioni lusofone (B. Resende pe il Brasile, M. Calafate Ribeiro per il Portogallo e l'Africa lusofona) saranno di stimolo per un'analisi originale, a tutto tondo, sul panorama attuale della narrativa dei tre continenti interessati.
Attraverso una lettura trasversale della narrativa legata a filoni apparentemente distinti, che propongono personaggi appartenenti a mondi che apparentemente non si parlano (i sopravvissuti alla tortura vs. coloro che non l'hanno sperimentata; i coloni africani e i 'retornados' vs. coloro che non hanno partecipato alle guerre di decolonizzazione; i coloni e i colonizzati; i borghesi e i marginali; i liberi e i carcerati, etc) dovrebbe emergere un possibile canone che esuli dai fattori discriminanti per accogliere in maniera libera ciò che merita di essere divulgato (anche in Italia) al di là di mode o di fattori extraletterari quali la "novità" o la "diffusione" o la "gravità del problema posto".

L'analisi ravvicinata dei testi illustrerà la ricchezza di una scena letteraria, ancora studiata soltanto come fenomeno di nicchia, nella quale si affacciano protagonisti nuovi che non avevano accesso alla produzione e diffusione testuale tradizionale, ma che fanno emergere problematiche attuali descritte dal di dentro e in prima persona (la favela, il traffico di droga, l'emigrazione, la periferia...) con soluzioni originali e un valore letterario che vale la pena promuovere anche nel nostro Paese.
Anche l'antica questione della lingua, presente nel mondo lusofono fin dall'età delle Scoperte e particolarmente sentita dal Romanticismo in poi (il portoghese parlato nelle regioni o Nazioni "periferiche" vs. il portoghese europeo nella sua norma colta) si tinge in questa prospettiva di inedite possibilità, come indica H Buarque de Hollanda nel parlare del "diritto all'uso libero della lingua" in tutte le sue varianti d'uso (apud E. Finazzi Agrò e B. Resende, _Possibilidades da nova escrita literária no Brasil_, Revan, 2017): scandagliare queste possibilità attraverso l'esame delle varianti diastratiche, diafasiche e diamesiche (i nuovi media) potrà finalmente mostrare la vera "voce" dei testi, al contrario di quanto faccia uno studio basato, come quello attuale, soprattutto sui temi.
Lo stesso esame sui temi, condotto in maniera trasversale attraverso i vari mondi della lusofonia, potrà mostrare come i concetti di ibridità e molteplicità prendano vita in maniera assolutamente originale in contesti in cui miscigenazione e segregazione non sono più così rigidi: la questione di genere, ad esempio, si insinua in quella della marginalità nella descrizione della violenza urbana (il personaggio della donna al comando del traffico di droga, ad esempio), o nella questione dell'immigrazione interna o esterna (il "desterro", presente in diverse opere); ancora, l'intertestualità non è più appannaggio di una letteratura tradizionale, attraverso la citazione colta, ma è una risorsa alla quale attingono anche i nuovi protagonisti della scena letteraria.

Un Convegno internazionale sulla letteratura lusofona contemporanea, seguito da una pubblicazione sull'argomento, sarà un primo punto d'arrivo sull'argomento e, al tempo stesso, un punto di partenza per la divulgazione in Italia di opere di grande originalità e qualità, non ancora esplorate dall'editoria.

Codice Bando: 
911677

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