Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_496294
Abstract: 

La malattia diverticolare è un disordine multifattoriale con ampio spettro di presentazione clinica che può variare dalla diverticolosi, cioè dalla sola presenza di diverticoli, alla forma complicata caratterizzata dalla presenza di ascessi e/o stenosi. A tutt'oggi, non è stata ancora chiarita la storia naturale di questa patologia né il ruolo dei diversi fattori eziopatogenetici, sebbene un ruolo cardine sembra essere svolto da alterazioni motorie, dall'infiammazione e dal remodelling tissutale. Recenti evidenze indicano un importante ruolo del tipo di dieta nella prevenzione delle complicanze della malattia diverticolare, suggerendo un ruolo terapeutico degli interventi dietetici e della nutraceutica nella gestione di questa patologia. Tra le molecole chiave in quest'ambito vi sono gli acidi grassi a catena corta, prodotti nel colon dalla fermentazione batterica dei carboidrati presenti nella dieta e gli antiossidanti contenuti nel grano saraceno.
L'obiettivo del progetto è quello di valutare in vivo ed in vitro il possibile effetto terapeutico di alcuni alimenti funzionali sulla malattia diverticolare. In vitro, l'obiettivo è di stabilire la possibile reversibilità del quadro infiammatorio/ossidativo riscontrato a livello tissutale (mucosa e muscolatura colica) in presenza di SCFA o di loro agonisti recettoriali sintetici e/o di molecole antiossidanti. In vivo, l'obiettivo è quello di valutare la risposta terapeutica ad una dieta con supplemento di alimenti funzionali arricchiti di inulina o di grano saraceno per stabilire la fattibilità di uno studio controllato e calcolare la dimensione del campione richiesto per una adeguata potenza dello studio stesso. End-points dell'efficacia saranno la riduzione del quadro sintomatologico e le modificazioni dei markers circolanti indicativi dello stato ossidativo/ infiammatorio circolante.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_807478
sb_cp_is_900313
sb_cp_is_917248
sb_cp_is_614499
sb_cp_es_124629
Innovatività: 

Le terapie attualmente impiegate nel trattamento della malattia diverticolare sono mirate a contrastare singolarmente i potenziali fattori eziopatogenetici (i.e.: antibiotici sul microbiota, mesalazina sull'infiammazione mucosale) senza interagire sul complesso della patogenesi multifattoriale e quindi con risultati poco soddisfacenti. Un approccio terapeutico nutraceutico potrebbe avere un impatto più "olistico", raggiungendo simultaneamente molteplici bersagli sia mucosali che muscolari, e ribaltare una simili problematica. L'innovatività di questo progetto, che si prefigge di integrare le conoscenze sull'impiego clinico di alimenti funzionali valutandone sia gli effetti in vivo ed in vitro su tessuto umano, risiede proprio nella validazione di una simile strategia di intervento.
La dimostrazione di alterazioni nello stesso tessuto umano rappresenta un'opportunità sperimentale unica per identificare di target cellulari/molecolari possibili bersagli di interventi terapeutici e per approfondire i meccanismi alla base dello stato infiammatorio/ossidativo tipico di questa condizione patologica chiarendone la patogenesi e indirizzandone la terapia. Il parallelo studio pilota in vivo a sua volta consente di stabilire la fattibilità di uno studio randomizzato controllato per testare una terapia efficace nel ridurre la sintomatologia e le complicanze infiammatorie/infettive associate a questa patologia.
Questo progetto rappresenta inoltre una novità nell'ambito della ricerca scientifica in quanto, sebbene sia nota l'azione antiossidante e antinfiammatoria esplicata a livello mucosale da parte di molecole quali gli SCFA, ad oggi, le conoscenze disponibili riguardo gli effetti diretti sul muscolo, risultano scarse. L'assorbimento sistemico dei SCFA prodotti nel lume e la distribuzione dei recettori su vari distretti dell'organismo, quale la muscolatura vascolare, lascia ipotizzare che il loro effetto possa esplicarsi anche sulla muscolatura enterica. Lo stato infiammatorio riscontrato a tale livello in corso di diverticolosi potrebbe perciò rappresentare un ulteriore target terapeutico per questi prodotti del metabolismo del microbiota. Risulterebbe assai utile definire quale tra questi prodotti esplichi la migliore azione antinfiammatoria sul complesso delle strutture della parete intestinale per indirizzare la scelta di un prebiotico, eventualmente associato ad un probiotico, che favorisca la formazione di uno specifico SCFA. Similarmente l'analisi dettagliata dei target antiossidanti indirizzerebbe la scelta di alimenti funzionali con le caratteristiche necessarie.
Pertanto l'innovatività della ricerca e le potenzialità di un avanzamento nelle conoscenze rispetto allo stato dell'arte risiede proprio nell'individuazione dei target cellulari bersaglio del intervento nutraceutico. Infatti una simile strategia che implica attività antinfiammatorie e antiossidanti non tessuto specifiche potrebbe rappresentare una valida alternativa terapeutica per una patologia la cui patogenesi multifattoriale è ormai accertata.

Codice Bando: 
496294
Keywords: 

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