Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_685851
Abstract: 

Il progetto mira all'edizione e allo studio della più antica traduzione oitanica del De diligendo Deo di Bernardo di Chiaravalle. La pubblicazione di un testo critico, che tenga conto delle specificità dell'oggetto e delle modalità di traduzione in esso individuabili, consentirà di far conoscere alla comunità scientifica un'opera, ancora inedita, strettamente legata alla fortuna di un trattato fondamentale per la storia della spiritualità occidentale e permetterà di impostare criticamente lo studio dei primi esempi di prosa letteraria volgare e del loro lessico.
Si descriverà dettagliatamente l'unico testimone, il ms. V del Musée Dobrée di Nantes, una delle rare sillogi di testi volgari databile tra fine XII e inizio XIII secolo. L'analisi paleografica e codicologica sarà completata dall'esame delle correzioni in inchiostro rosso presenti nel manoscritto, considerate da Durville frutto di una revisione seriore basata su un codice latino.
I tratti fonetici e morfologici dell'opera collimano con le precedenti descrizioni della scripta vallone; merita invece di essere sviluppata l'analisi del sistema lessicale e di quello sintattico-traduttologico.
Il lessico, ricco di hapax e neologismi, sarà analizzato in rapporto al testo latino e al gruppo di traduzioni coeve prodotte in monasteri cisterciensi del Nord-Est del dominio d'oïl. Lo studio cercherà di individuare le modalità di costituzione di un vocabolario astratto in una lingua che nel XII secolo conserva ancora un forte carattere pragmatico.
Nel sistema sintattico, in cui costrutti tipicamente romanzi si affiancano a calchi latini, appare notevole la presenza di strutture "a-sintattiche" (discordanze di genere, discordanze tra preposizione e modo verbale, anacoluti), forse legate ad un meccanismo traduttologico che talvolta parrebbe procedere per pericopi. Date le implicazioni ecdotiche che una tale ipotesi comporta, si approfondirà la questione attraverso la comparazione con i volgarizzamenti monastici coevi.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_940726
Innovatività: 

Come sopra evidenziato, il volgarizzamento presenta più di un aspetto d'interesse. Da un punto di vista filologico e letterario appare importante pubblicare e far conoscere alla comunità scientifica un testo che attesta la ricezione di un'opera rilevante quale il De diligendo Deo a pochi anni dalla sua stesura, anche alla luce dell'influenza che parte della critica riconosce al trattato sulla letteratura francese e provenzale coeva.
Poca attenzione inoltre è stata prestata a questo gruppo di testi delle cui modalità traduttologiche si sa ancora ben poco ma che, anche a fronte del rinnovato interesse della comunità scientifica per le traduzioni medievali, meriterebbero di essere studiati in quanto passaggio nodale tra le traduzioni verbatim dei testi sacri e i rimaneggiamenti e gli adattamenti in volgare di testi latini classici e religiosi. A tal proposito lo studio linguistico e traduttologico fornirà probabilmente dati utili per comprendere cosa significhi e cosa comporti il trans-ducere in un contesto in cui l'opera fonte e la sua traduzione sono vicine sia cronologicamente che per pubblico e ambiente culturale.
L'analisi del sistema sintattico-traduttologico, condotta sui primissimi esempi di prosa francese, consentirà inoltre di mettere in luce le soluzioni linguistiche adottate in testi antichi svincolati da necessità metriche e prodotti in un ambiente, quale quello monastico, che risulta cruciale nella vernacolarizzazione della cultura e in cui l'osmosi tra il latino e la lingua materna è fortissima.
Lo studio sulle modalità di costituzione del sistema lessicale e in particolare del vocabolario spirituale fornirà un piccolo contributo in un settore molto trascurato. Ancora nel 2001 Hasenohr segnalava infatti la mancanza per l'antico francese di uno studio equivalente a quello effettuato per il latino da Dom Leclercq sul lessico della vita spirituale (HASENOHR 2001, p. 229).

Codice Bando: 
685851
Keywords: 

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