Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2459583
Anno: 
2021
Abstract: 

L'obiettivo della ricerca è quello di indagare possibili strategie progettuali nelle pratiche del riuso architettonico al fine di favorire con i nuovi interventi sulle preesistenze, e soprattutto attraverso nuovi dispositivi di innesto, molteplici possibilità di relazione con l'ambiente architettonico e urbano. Delle relazioni che siano il più possibile inclusive, che da un lato tengano conto dei contesti e delle situazioni che legano l'architettura alle specificità dei singoli luoghi, e quindi alle identità culturali, dall'altro promuovano, nelle persone che vi abitano, un atteggiamento di maggiore consapevolezza nell'uso degli spazi.
Nei processi di riuso dell'architettura preesistente, il progetto ha il compito fondamentale di migliorare e facilitare le relazioni tra gli utenti e il loro intorno, individuando una serie di strategie che tentano di sopperire a tali ed eventuali riduzioni prestazionali.
Come luogo dell'abitare, l'architettura fonda le ragioni del suo essere nel rapporto con le cose che la circondano, siano esse visibili o invisibili, e con queste preesistenze deve necessariamente determinare delle relazioni. Il fondamento spaziale che è alla base dell'architettura conferma questo presupposto: la presenza dell'uomo favorisce forme molteplici di integrazione con l'ambiente circostante che non rendono mai l'architettura pura e autonoma. Come ci ricorda magistralmente Giancarlo De Carlo "l'architettura non può essere autonoma, per il semplice fatto che la sua prima motivazione è di corrispondere a esigenze umane e la sua prima condizione è di collocarsi in un luogo". Attraverso l'individuazione di casi studio esemplari nel panorama dell'architettura contemporanea internazionale, l'intento è quello di stabilire possibili categorie di buone pratiche da rendere potenzialmente trasmissibili ai fini di una progettazione architettonica che mira a generare una molteplicità di relazioni tra gli utenti, gli spazi dell'architettura e gli spazi urbani.

ERC: 
SH5_7
SH5_6
SH4_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3378422
Innovatività: 

Talvolta il tema della trasformazione architettonica si pone l'obiettivo di aggregare insieme dei manufatti architettonici reciprocamente separati, con l'intento di interconnetterli e sostituire la parcellizzazione dei corpi con uno spazio tendenzialmente unitario. Per questa ragione all'interno di questo insieme, un corpo costituisce il prolungamento dell'altro e tutti insieme divengono la matrice del nuovo intervento architettonico deputato a migliorare le relazioni.
I manufatti preesistenti sono costituiti da corpi e di conseguenza spazi, sia interni che esterni, determinati principalmente dalla configurazione delle frontiere e dalle relazioni che queste instaurano a vicenda. I corpi, come matrice solida, inscrivono e circoscrivono una quantità di eventi spaziali influenzati dall'irraggiamento spaziale dei corpi stessi (P. Von Meiss, 1992). L'intersezione comune configura uno spazio condiviso da più preesistenze.
L'interazione che deriva da tale condivisione, se non escludesse alcuna componente, tenderebbe verso una condizione di equilibrio intelligente analoga alla dialettica propugnata da Colin Rowe a proposito del "poché" e della mutua relazione spazi-edifici (C. Rowe, F. Koetter, 1981).
La rete di interazioni introduce nell'esperienza architettonica dell'individuo una qualità importante: la scelta. Scegliere significa assumere un atteggiamento propositivo e critico nei confronti delle tante possibilità che si presentano durante l'esperienza: molteplicità non è genericità, ma è la condizione umana e culturale che riconosce il valore e la bellezza delle diversità. Esperire uno spazio capace di dar luogo a relazioni molteplici vuol dire apprezzare queste differenze e avere la possibilità sia di non dover rinunciare a nessuna di esse, sia di scegliere da che parte stare o dove andare: è uno spazio libero, inclusivo e attivo. Il fruitore è messo nelle condizioni di scegliere cosa fare, cosa interrogare e dove proiettarsi, senza necessariamente prendere le distanze da qualcosa e quindi senza mai allontanarsene del tutto. A questo carattere molteplice dello spazio riprogettato, ne segue un altro, ovvero la rapidità che non vuol dire velocità. Se la velocità appartiene al paradigma della società industriale, quella magistralmente espressa dalla cultura futurista del XX secolo, la rapidità è una qualità soprattutto contemporanea perché appartiene al mondo delle interconnessioni. Alla citazione di Filippo Tommaso Marinetti, che elogiava il nuovo secolo con la velocità: "la magnificenza del mondo si è arricchita di una nuova bellezza, la bellezza della velocità", Italo Calvino verso fine dello stesso secolo ha consegnato al nuovo millennio il valore della rapidità. E lo ha fatto senza rinunciare alla lentezza, le cui deviazioni, ripetizioni e digressioni, seducono, alla pari della rapidità dei colpi di scena. Pur riferendosi esplicitamente alla letteratura, il messaggio è diretto alla cultura in generale e quindi anche all'architettura. Le strategie progettuali attuate nel riuso potrebbero quindi caratterizzarsi di queste proprietà per favorire relazioni molteplici e quindi agevolare, nell'esperienza del fruitore nello spazio e nell'uso, nuove e inedite connessioni, eventualmente unendo delle parti tra loro separate, superando degli ostacoli che riducono le relazioni tra parti o addirittura disvelando delle latenze.
Nei processi di riuso dell'architettura preesistente, il progetto ha il compito fondamentale di migliorare e facilitare le relazioni tra gli utenti e il loro intorno, e l'individuazione di una serie di strategie progettuali potrebbero senz'altro aiutare nella pratica del progetto architettonico a definire con più chiarezza e spirito critico il senso e l'obiettivo dell'intervento.
Attraverso l'individuazione di casi studio esemplari nel panorama dell'architettura contemporanea internazionale, l'intento è quello di stabilire possibili categorie di buone pratiche da rendere potenzialmente trasmissibili ai fini del progetto architettonico.

Codice Bando: 
2459583

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