L'obiettivo dello studio è quello di stabilire se la risonanza magnetica con spettroscopia e la risonanza magnetica in densità protonica con applicazione di analisi radiomica sia in grado di differenziare in maniera non invasiva la steatosi semplice dalla steato-epatite.
La popolazione di studio sarà reclutata tra i pazienti che afferiscono Unità ambulatoriale di Malattie Metaboliche del Dipartimento di Medicina Clinica del Policlinico "Umberto I. I pazienti saranno divisi in due gruppi: pazienti con steatosi semplice e pazienti con steato-epatite. Criteri fondamentali per l'inclusione nello studio saranno: l'aver eseguito un esame di risonanza magnetica multiparametrica del fegato e una biopsia epatica. I risultati ottenuti dallo studio di due metodiche di risonanza magnetica quali la Spettroscopia (RMS) e la Densità Protonica con applicazione di radiomica (PDFF-RM + radiomica) saranno correlati con il dato istologico e fra loro. Ci si aspetta che entrambe le metodiche abbiano un'ottima accuratezza diagnostica nella differenziazione dei due quadri patologici.
La diagnosi di steatosi epatica e di steato-epatite attualmente si ottiene mediante la biopsia epatica; tuttavia questa metodica presenta diversi svantaggi quali l'essere una procedura invasiva, è soggetta ad errori di campionamento, non può essere utilizzata negli studi longitudinali e nei trial clinici o nel valutare la risposta alla terapia, in quanto eticamente non accettabile. E'pertanto necessario trovare una tecnica non invasiva in grado di differenziare queste due entità patologiche.
In letteratura la diagnosi di steato-epatite si basa sulla determinazione della percentuale di steatosi e di fibrosi epatica dati difficilmente ottenibili da una singola metodica.
Sarebbe perciò importante ottenere queste informazione mediante un singolo esame "one shot examination".
La risonanza magnetica ha dimostrato di essere la tecnica diagnostica che ha ottenuto risultati ottimali nella quantificazione della steatosi eptica con metodologie di acquisizione differenti (tecnica "triple-echo", Spettroscopia, metodo Dixon), tuttavia in letteratura non vi sono dati univoci sulla differenziazione della steatosi semplice dalla steatoepatite.
Negli ultimi anni inoltre si è sviluppata una nuova branca della diagnostica per immagini, la radiomica, finalizzata ad estrapolare dati dalle immagini radiologiche basati su algoritmi matematici, non rilevabili dalla semplice analisi visiva.
In letteratura non vi sono dati che riportano il ruolo della radiomica nella valutazione della steatosi epatica ed in particolare nella differenziazione tra steatosi semplice e steatoepatica.
Con il nostro lavoro cercheremo di contribuire a fare maggiore chiarezza sul ruolo delle risonanza magnetica nella differenziazione tra steatosi semplice e steatoepatite, argomento di rilevante interesse scientifico.