Invecchiamento demografico e innovazione tecnologica sono due grandi trasformazioni in atto nel mondo occidentale che possono interagire virtuosamente. La crescita della popolazione anziana e le politiche che favoriscono un invecchiamento attivo fanno crescere la domanda di beni e servizi oltre che di soluzioni sempre più efficaci per la salute e la vita indipendente, ciò che stimola investimenti in ricerca e sviluppo. D'altra parte, la maggiore longevità, unitamente alle riforme previndenziali, implica un invecchiamento della forza lavoro, con conseguente impatto sui livelli di produttività e sistemi di organizzazione aziendali. Inoltre, gli anziani di oggi vivono un periodo sempre più lungo in buona salute, con maggiori disponibilità di tempo e di risorse finanziarie oltre ad essere sempre più istruiti e con crescenti competenze digitali, rendendoli di interesse per il mercato anche delle nuove tecnologie. Il progetto, partendo da una solida analisi delle tendenze demografiche in atto, esplorerà sfide e opportunità della silver economy e mettrà a disposizione della policy e delle aziende una rassegna ragionata di buone pratiche per una gestione illuminata delle tendenze in atto in un periodo storico di grande innovazione indotta dall'era digitale.
Sono diversi gli elementi della proposta che conferiscono alla ricerca un carattere innovativo.
In primo luogo, la ricerca si pone l'obiettivo di porre la questione dell'invecchiamento della popolazione in termini positivi, cioè superando l'usuale visione catastrofista del peso crescente degli anziani sul sistema previdenziale e su quello sanitario e mettendo piuttosto in risalto le opportunità che la profonda trasformazione strutturale demografica può rappresentare per l'economia dei paesi occidentali e dell'Italia.
In particolare, la crescita della popolazione anziana bisognosa di cure e di soluzioni per mantenere buoni livelli di salute e di benessere non potra che beneficiare della forte innovazione tecnologica indotta da Industria 4.0. L'invecchiamento attivo della popolazione richiederà intensi investimenti in ricerca e sviluppo, in campo medico e sanitario, ma anche, per esempio nella progettazione di abitazioni intelligenti ("smart home") e di altri beni e servizi a misura delle nuove esigenze. Inoltre, i nuovi anziani vivono più a lungo in buona salute, sono più istruiti, più ricchi e con tanto tempo libero, costituendo una quota di mercato di grande interesse. Infine, le imprese devono fare i conti con una forza lavoro più anziana ma non necessariamente meno abile, purché siano messe in atto misure adeguate di aggiornamento, di affiancamento tra le diverse generazioni di addetti, di flessibilità. Il secondo punto di forza di questa ricerca consiste quindi nel proporre indicazioni operative per la policy in un'ottica di active ageing e come collettore di esperienze di successo che possano essere di esempio e di stimolo per opportune azioni di age management nelle singole imprese.
In terzo luogo, l'interdisciplinarità del gruppo, delle istituzioni coinvolte, direttamente e indirettamente, permetteranno di affrontare e declinare il tema nelle sue tante sfaccettature e di ricomporlo nella sua globalità.