Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1982885
Anno: 
2020
Abstract: 

Il progetto intende avviare quattro linee di ricerca che, ricollegandosi a una serie di temi particolarmente vivi tanto nel dibattito pubblico internazionale quanto negli studi filosofico-politici degli ultimi decenni, consentano di avviare una ricostruzione e un ripensamento della cosiddetta teologia politica. Si verrebbero così a toccare, per un verso, la delicatissima e attuale questione del rapporto fra religioni e concreto agire politico (con il conseguente intreccio fra forme della vita e della coscienza individuali e sociali) e, per altro verso, le diverse rappresentazioni che tale rapporto ha storicamente prodotto, in relazione a un uso politico della religione come anche, simmetricamente, a una fondazione religiosa della politica.
L'elemento di originalità del progetto consiste in un approccio al tema della teologia politica che prenda le mosse dall'esame di alcune sue varianti eretiche o eterodosse, considerando cioè momenti e autori del pensiero antico, medievale islamico ed ebraico, moderno e contemporaneo che hanno prospettato ipotesi di revisione, analisi critiche o radicali ripensamenti del nesso teologico-politico, a partire, come il titolo stesso di a-teologia politica pone in evidenza, da quello che appare come il più immediato capovolgimento teorico e pratico di tale nesso, ossia l¿ateismo.
Il metodo di indagine della ricerca qui proposta è, nella sua complessità e ricchezza, quello storico-filosofico, di cui rivendichiamo la validità e l'efficacia, con l'impiego degli strumenti che a esso appartengono, dall'analisi filologica e lessicale dei testi pertinenti, alla ricostruzione del loro contesto storico e teorico e fino all¿esame rigoroso della vicenda esegetica che ne caratterizza la tradizione e la transizione in epoche, lingue, culture e contesti geografici differenti. Il progetto si concretizzerà nella pubblicazione di articoli o monografie, anche a seguito di seminari e/o convegni.

ERC: 
SH5_11
SH5_8
SH5_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2501502
sb_cp_is_2514949
sb_cp_is_2543032
sb_cp_is_2494074
sb_cp_is_2494879
Innovatività: 

Il carattere innovativo della ricerca consiste nel tentativo di mettere a fuoco aspetti e momenti della storia della teologia politica a partire dalle sue varianti a-teologiche, cioè da quelle dottrine eretiche o eterodosse, ateistiche in primo luogo, che paiono metterne in discussione il nucleo costitutivo. Al di là degli elementi di originalità delle singole ricerche, la potenzialità del progetto consiste nell'obiettivo di definire un quadro d'insieme comprendente ambiti di studio diversi (metafisica, teologia, etica, filosofia politica) in una prospettiva unitaria.
Per quanto riguarda il pensiero antico, nessuno studio ha finora tentato di porre in relazione la cosiddetta teologia platonica e la riflessione di Platone sul divino (di per sé ampiamente esplorata) con l¿esame e la critica delle dottrine degli atei contenute nel X lib. delle Leggi; l¿analisi congiunta di questi due aspetti potrebbe condurre a formulare un¿interpretazione originale e feconda di ragioni, significati e scopi della filosofia politica di Platone e della sua peculiare concezione della città e dello Stato.
Resta molto da indagare sul nesso teologico-politico nel medioevo islamico ed ebraico, e sulla fortuna della filosofia politica islamica nel Rinascimento, mediata da interpreti e traduttori ebrei. A partire dalla fine del ¿400 il mondo latino-cristiano riscopre testi fondamentali di Averroè, ma anche Il regime del solitario di Avempace e il romanzo filosofico ¿ayy ibn Yaq¿¿n di Ibn Tufayl. Queste opere contribuiscono alla formazione di una tradizione di esegesi radicale della Scrittura che si può chiamare in senso lato averroistica, secondo cui la Bibbia è sostanzialmente un testo retorico, privo di valore scientifico per i sapienti, ma utile per la formazione di un `credo minimo¿ e, soprattutto, per l¿educazione civile del volgo. In questo ambito, merita di essere adeguatamente studiata la riscoperta di un¿opera quale la Parafrasi della Repubblica di Platone, tradotta nel 1485 dal filosofo averroista ebreo-cretese Elia del Medigo per il suo mecenate Giovanni Pico della Mirandola. Il rapporto di collaborazione tra Pico e Del Medigo è stato il fattore propulsivo delle nuove traduzioni rinascimentali di filosofi islamici dall¿ebraico, culminato (1550) negli Opera omnia di Aristotele e di Averroè.
Per quanto riguarda il pensiero moderno, in una prospettiva finora quasi inesplorata, ci si propone di rileggere il pensiero hobbesiano, per i molti aspetti riguardanti i rapporti tra religione, teologia e politica, come una rielaborazione e uno sviluppo di tematiche libertine molto legate alla tradizione averroistica. La gestazione dei capitoli sulla religione del De cive e del Leviathan risale, infatti, agli anni del soggiorno parigino di Hobbes e della sua frequentazione dei circoli di esprits forts. Restano da indagare analogie e punti di contrapposizione tra la riflessione libertina sulla religione e quella del filosofo inglese, con particolare riferimento al ruolo di Mosè e di Cristo e al tema dei legislatores, fondatori di nuove religioni. Inoltre, sulla scia di quello che si tende a chiamare Illuminismo radicale, secondo la fortunata etichetta di Israel, si intende valorizzare, nella storia del pensiero, figure e tendenze a lungo ritenute marginali, ma decisive nelle dinamiche di costituzione della moderna razionalità filosofica. In questa ottica, verranno studiate alcune interpretazioni settecentesche della metafisica di Spinoza e lo sforzo, da parte di figure influenti del mondo accademico tedesco, di ricondurre il panteismo del filosofo olandese entro schemi teologici; è questo il caso delle discussioni sul ¿Platone spinozista¿, incentrate sulla corporeità di Dio, l¿eternità del mondo, o la materialità del pensiero. Tale ricerca può fornire nuovi apporti alla storia dello spinozismo e alla conoscenza del retroterra eminentemente teologico che prepara gli sviluppi del materialismo tedesco.
Nell¿ambito del pensiero contemporaneo, verrà analizzato il potenziale critico della correlazione storica tra teologico e politico in riferimento all¿indagine del fenomeno religioso. Come ambito disciplinare, la filosofia della religione rappresenta un¿invenzione moderna che sostituisce la vecchia teologia filosofica, nel momento in cui la critica illuministica nega le possibilità di un sapere metafisico che raggiunga la trascendenza. La teologia politica può essere letta come radicalizzazione di tale esigenza: ogni concetto o termine utilizzato per designare una pretesa trascendenza proviene inevitabilmente dall¿immanenza. Tale immanenza, inoltre, non è mai descritta dallo sguardo neutrale ed obiettivo di un presunto spettatore disinteressato, ma è sempre la risultante di un politeismo di valori e di conflitti di interesse. Il teologico è dunque sempre già politico. Come rinvenire, su tale sfondo, una possibile autonomia della sfera del religioso? Che approccio scientifico adottare per avvicinare questo ambito di fenomeni?

Codice Bando: 
1982885

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma