Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_759056
Abstract: 

Durante le campagne di scavo che tra il 1999 e il 2002 interessarono l¿impianto urbano rustico in località S. Maria della Stella ad Albano Laziale, si rinvenne una cospicua quantità di materiale ceramico, vitreo e metallico, manufatti in osso, frammenti fittili di decorazione architettonica, bolli, frammenti di decorazione pittorica, materiale epigrafico, ed elementi marmorei. I reperti mobili, depositati presso i Magazzini dei Musei Civici di Albano e i Magazzini del Museo delle Navi di Nemi, differentemente dalle strutture e dai rivestimenti pavimentali del complesso, non furono oggetto di analisi. Si tratta di manufatti, databili dalla fine del I sec. a.C. all¿età tardo antica, il cui studio permetterà di restituire leggibilità al complesso consentendo di precisarne la scansione cronologica e di delineare la figura del proprietario. Nei materiali è infatti possibile scorgere il riflesso degli uomini e delle loro relazioni mentali, sociali ed economiche. Collegando l¿aspetto architettonico della parte padronale e degli impianti produttivi con i reperti sarà possibile comporre un modello interpretativo plausibile e logico.
Il complesso in località ¿la Stella¿ rappresenta un indicatore significativo per la ricostruzione del paesaggio antico non solo perché è fra quelle rare ville albane per le quali è possibile avere a disposizione le strutture, che nella quasi totalità dei casi sono spesso limitate al livello delle fondazioni, e il materiale mobile, ma anche perché di essa si conoscono gran parte delle adiacenze. In sintesi ci troviamo di fronte a uno dei rari casi in cui è possibile leggere un segmento di territorio conoscendo gran parte delle strutture che lo caratterizzarono.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_976809
Innovatività: 

Lo studio della villa romana in località ¿la Stella¿ rientra all¿interno del progetto di ricerca senza borsa che sto svolgendo per la Scuola di dottorato in Archeologia (10989), A.A. 2016/2017, 32° ciclo, curriculum di Archeologia Classica, dal titolo: Ad utilitatem et voluptatem: le ville nell¿¿ager Albanus¿ tra produttività e cultura dell¿ozio. Lo studio è finalizzato alla ricostruzione del paesaggio antico all¿interno del quale, il complesso in loc. ¿la Stella¿ rappresenta un importante indicatore. Infatti nell¿area in esame sono piuttosto rare le ville per le quali è possibile avere a disposizione non solo le strutture, che nella quasi totalità dei casi sono spesso limitate al livello delle fondazioni, ma anche il materiale mobile. La causa di questa assenza è da attribuire al fatto che gran parte degli scavi nel territorio furono effettuati con l¿intento di individuare materiale idoneo ad ampliare grandi collezioni di antichità (Colonna, Albani, Doria Pamphilj etc.).
L¿analisi dei reperti rinvenuti, insieme all¿indagine analitica delle emergenze archeologiche, che si sta portando avanti, permetterà di restituire leggibilità al complesso consentendo di precisarne la scansione cronologica e di delineare la figura del proprietario. Nei materiali è infatti possibile scorgere il riflesso degli uomini e delle loro relazioni mentali, sociali ed economiche. Collegando l¿aspetto architettonico della parte padronale e degli impianti produttivi con i reperti sarà possibile comporre un modello interpretativo plausibile e logico. La villa in esame risulta inoltre piuttosto significativa anche per le sue adiacenze. Tra tutte si distingue, per l¿aspetto monumentale e lo stato di conservazione, quella generalmente attribuita a Pompeo Magno, posta in prossimità della via Appia e indagata da G. Lugli. A NW del complesso in loc.¿la Stella¿ è poi localizzata la villa rinvenuta tra la fine dell¿¿800 e gli inizi del ¿900 presso la stazione ferroviaria di Albano. A ovest si colloca invece la villa in loc. ¿ai Cavallacci¿ indagata dal 1980 al 1999 e di cui recenti indagini, connesse alla realizzazione della ¿Tangenziale ai Castelli Romani¿, hanno messo in luce la pars rustica. In ultimo si ricorda l¿impianto residenziale che sembrerebbe testimoniato presso l¿attuale Istituto dei Padri Somaschi.
In sintesi ci troviamo di fronte a uno dei rari casi in cui è possibile leggere un segmento di territorio conoscendo gran parte delle strutture che lo caratterizzarono. Lo studio del materiale della Stella permetterebbe non solo di rianimare le considerazioni delle fonti sul modo del vivere in questi luoghi concepiti sul binomio di utilitas/voluptas ma anche di risolvere una serie di interrogativi che sorgono proprio dall¿analisi dei materiali, primo fra tutti quello relativo al tipo di proprietà rappresentato dal contesto in esame: si tratta di un edificio che rientra nell¿ambito della proprietà imperiale? Il tema risulta essere assai complesso perché ipoteticamente queste strutture potevano essere previste o successivamente annesse al dominio imperiale senza presentare differenze con l¿organizzazione di impianti privati. L¿unico modo per tentare di dare una risposta a questa domanda è rappresentato proprio dall¿analisi degli apparati decorativi e dalla valutazione del materiale epigrafico. Inoltre la vicinanza con l¿Urbe gioca per questo complesso un ruolo che è ancora necessario valutare. Da una parte quest¿ultima costituisce un termine di confronto estetico piuttosto vicino ma soprattutto è luogo per l¿approvvigionamento di elementi architettonici e d¿arredo. Sarà dunque possibile, selezionando i reperti più significativi di ciascuna classe, stabilire che tipi di prodotti e merci venivano diffusi dal centro offrendo la possibilità di un punto di partenza concreto e senza pretese di esaustività per future riflessioni anche in questa direzione.

Codice Bando: 
759056
Keywords: 

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