Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1615572
Anno: 
2019
Abstract: 

Il cancro alla vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata. L'approccio terapeutico oggi prevede interventi combinati, che possono vedere impiegati, in combinazioni varie, chirurgia, chemioterapia o immunoterapia e radioterapia. La capacità dei composti naturali a indurre la morte cellulare programmata (apoptosi), processo attivo durante il quale la cellula stessa accende uno specifico programma che ne determina la morte con danno minimo delle cellule e dei tessuti circostanti, è stato ampiamente discusso in letteratura. La violaceina (VIO), è un pigmento naturale, derivato dell'indolo, che conferisce una colorazione viola a quei batteri che la producono, quali Chromobacterium violaceum e Janthinobacterium lividum. Diversi studi sembrano mettere in evidenza l' attività antibatterica e antitumorale della violaceina nei confronti di specifiche linee cellulari. E' stato infatti dimostrato che la violaceina possiede attività antitumorale andando ad attivare l'apoptosi, in diversi modelli di cancro (del collo, del seno del polmone e del colon retto). Questo studio ha come obiettivo la valutazione di attività antitumorale, del prodotto batterico violaceina, verso linee cellulari del carcinoma alla vescica (HTB4 e HTB9). Lo studio potrebbe fornirci informazioni utili al fine di considerare una possibile applicazione clinica della violaceina, ad esempio attraverso trattamento intravescicale con tale composto di carcinomi in situ.

ERC: 
SH3_14
PE5_11
PE7_11
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2030359
Innovatività: 

Attualmente l'attività della violaceina è stata dimostrata in linee cellulari MCF-7 (cellule del cancro al seno), sia in vivo che in vitro nelle cellule del tumore testa-collo, su cellule leucemiche della linea mieloide cronica (linea cellulare K562) e sulle cellule Caco-2 (cellule dell¿adenocarcinoma color-rettale). Da iniziali studi condotti nel nostro laboratorio è emerso come anche sulle cellule tumorali vescicali (HTB-4, HTB-9) la VIO eserciti il suo potenziale antitumorale. Non sono noti infatti fattori preventivi e agenti chemioterapici per il tumore alla vescica, quindi la ricerca di nuove molecole da utilizzare nel trattamento di tale patologia è sicuramente importante. Il tumore della vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata. È più comune tra i 60 e i 70 anni, ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. La percentuale di sopravvivenza ai diversi stadi del tumore alla vescica è: stadio 0 del 98%, stadio 1 (se il cancro della vescica si sviluppa nel tessuto connettivo sotto l'urotelio) del 88%; stadio 2 (quando il cancro si infiltra nel muscolo della vescica) del 63%; stadio 3 (se il tumore si sposta dal muscolo della vescica all'esterno e nel grasso intorno alla vescica) del 46%; stadio 4(quando il cancro della vescica si sviluppa all'esterno della vescica e nei tessuti circostanti: peritoneo, prostata, utero o vagina) del 15%. (fonte: National Cancer Institute SEER).
L'ambiente microbico rappresenta una straordinaria risorsa per la scoperta di nuovi e potenziali agenti antitumorali e la violaceina ne è un esempio. I risultati dello studio potranno ampliare il potenziale antitumorale della VIO verso un nuovo bersaglio tumorale: il tumore alla vescica ed aiutarci a capire meglio il suo meccanismo d'azione. La VIO, sostanza naturale, di origine microbica, che non agisce sulle cellule sane e quindi con conseguente minore tossicità, potrebbe rappresentare uno strumento idoneo per il trattamento locale del carcinoma alla vescica da sola o in combinazione con le terapie tradizionali (chemio-, radio-, ormono-terapia).

Codice Bando: 
1615572

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