
La ricerca mira a esaminare la componente di genere che caratterizza diverse tipologie di violenza, con l'obiettivo di ricostruirne il quadro concettuale e giuridico. Oltre alla violenza fisica e psicologica, oggi è sempre più presente anche quella economica.
A tal fine, la ricerca adotta una duplice prospettiva. Da un lato, gli aspetti relativi al piano giuridico internazionale verranno esaminati nel dettaglio, alle luce delle evoluzioni concettuali e giurisprudenziali più recenti. Ciò consente di valutare su un piano internazionale la condotta dello Stato in relazione agli obblighi, positivi e negativi, posti dagli strumenti a tutela dei diritti umani, in generale, e dei diritti delle donne, in particolare. Dall'altro lato, la ricerca mira a valutare l'adeguatezza del nostro ordinamento giuridico in relazione alla violenza di genere, al fine di valutare eventuali integrazioni, e la capacità delle istituzioni di garantire il rispetto delle norme e le necessarie forme di tutela e assistenza alle vittime.
L'argomento della presente ricerca non è stato ancora approfondito adeguatamente a livello scientifico. Il dibattito accademico si è spesso concentrato sulla necessità di garantire l'uguaglianza tra uomini e donne nel godimento dei diritti. La recente introduzione della prospettiva di genere nell'adozione delle politiche e degli strumenti giuridici, invece, implica un ripensamento concettuale degli obiettivi e delle modalità operative, sia a livello istituzionale che a livello accademico, in quanto diventa necessario tenere in debita considerazione le conseguenze dirette e indirette che ciascuna azione, legislazione, politica, programma può avere su donne e uomini in relazione alle caratteristiche peculiari del genere.
L'argomento della presente ricerca non è stato ancora approfondito adeguatamente a livello scientifico. Il dibattito accademico si è spesso concentrato sulla necessità di garantire l'uguaglianza tra uomini e donne nel godimento dei diritti. La recente introduzione della prospettiva di genere nell'adozione delle politiche e degli strumenti giuridici, invece, implica un ripensamento concettuale degli obiettivi e delle modalità operative, sia a livello istituzionale che a livello accademico, in quanto diventa necessario tenere in debita considerazione le conseguenze dirette e indirette che ciascuna azione, legislazione, politica, programma può avere su donne e uomini in relazione alle caratteristiche peculiari del genere.
Fino allo scorso decennio, per affrontare questo complesso rapporto poteva sembrare sufficiente un inquadramento giuridico dei cosiddetti "diritti delle donne", dal diritto di voto ai diritti civili e sociali. Oggi, diversamente da allora, il quadro appare infinitamente più complesso e sofisticato.
È importante ricordare che il concetto di "genere" non è intercambiabile con quello di "donne", dal momento che esso fa riferimento sia alle donne che agli uomini e alle relazioni tra di essi; è una nozione che intende la discriminazione subita delle donne come prodotto di un'impostazione socio-culturale. L'uguaglianza di genere, perciò, è un obiettivo che dovrebbe coinvolgere sia gli uomini che le donne.
Secondo uno studio del 2013 sulla violenza di genere contro le donne, condotto dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, nei 28 Stati membri la violenza di genere è molto diffusa: una donna su dieci ha subito una forma di violenza sessuale dall'età di 15 anni e una su venti ha subito uno stupro, ma la maggior parte non denuncia la violenza e non si sente incoraggiata a farlo dai sistemi giurisdizionali, che spesso non vengono considerati di aiuto. Questo è il motivo per cui spesso i dati ufficiali dei sistemi di giustizia penale registrano solo pochi casi. Si tratta dunque di un problema di carattere giuridico perché la normativa, allo stato attuale, non riesce a tutelare in modo soddisfacente le vittime di violenza di genere. Anche perché tali condotte sono spesso catalogate come violenze contro la persona, mentre le radici sono da ricercare nella discriminazione di genere.
Oltre alla violenza fisica e psicologica, oggi è sempre più presente anche quella economica. Essa viene esercitata in differenti modi, anche a seconda delle condizioni socio-economiche della coppia. Consiste essenzialmente nell'impedire alla vittima di avere una sua autonomia, e relegarla in una posizione economica di completa dipendenza dal partner.
La ricerca mira a esaminare la componente di genere che caratterizza tutte queste tipologie di violenza, con l'obiettivo di ricostruire un quadro concettuale e giuridico per permettere alle istituzioni, e in particolare alle forze dell¿ordine, di intervenire efficacemente sia nella prevenzione che nella repressione del fenomeno.
Lo studio consentirà di valutare l'opportunità di modifiche legislative in relazione all'introduzione di specifiche misure per: il supporto dei bambini testimoni di violenza; il diritto della vittima di ottenere un risarcimento dallo Stato, a fronte di comportamenti delle autorità statali che abbiano mancato al loro dovere di adottare le necessarie misure di prevenzione o di protezione nell'ambito delle loro competenze, ovvero nei casi in cui un risarcimento non sia garantito dall'autore del reato; la previsione di una specifica fattispecie penale volta a punire le condotte di violenza psicologica, di matrimonio forzato e di molestia sessuale, quando perpetrata in forma esclusivamente verbale; la previsione di aggravanti quando i reati di violenza domestica abbiano provocato gravi danni fisici o psicologici alla vittima, considerazione che nel nostro ordinamento opera esclusivamente per il delitto di lesioni; l'affermazione della giurisdizione italiana anche nelle ipotesi di reati di violenza commessi all'estero in danno di persona abitualmente residente in Italia nonché ai casi in cui il presunto autore di uno di tali reati, commesso all'estero, si trovi sul territorio italiano e non sia possibile procedere ad estradizione; il riconoscimento della violenza contro le donne basata sul genere come forma di persecuzione che possa dare diritto al riconoscimento dello status di rifugiato.
Un ulteriore obiettivo della ricerca è di fornire una base per le strategie nazionali sull'uguaglianza tra donne e uomini e indagare i settori chiave relativi alle esperienze di violenza di genere. Fra i possibili esempi: forme recentemente riconosciute di violenza contro le donne, come gli atti persecutori a mezzo di nuove tecnologie, nonché aspetti della violenza che non sempre vengono denunciati alla polizia o alle organizzazioni di sostegno alle vittime.