Il titolo della nostra ricerca parafrasa quello del celebre libro di Lawrence Venuti, The Translator's Invisibility, che rilegge da punto di vista etico e perfino politico il rapporto tra cultura fonte e cultura di arrivo e il ruolo chiave del traduttore nel processo di mediazione tra culture. Secondo Venuti, per ridurre il rischio di etnocentrismo e la tendenza addomesticante tipica di molte tradizioni traduttologiche, il traduttore e il processo traduttivo non devono rendersi invisibili, ma, al contrario, farsi stentorei, per valorizzare le culture 'altre' e non ridurle al proprio sistema linguistico-culturale. Il nostro progetto di ricerca si concentra quindi sul traduttore e sul processo di traduzione `visibili', non solo in senso venutiano, ma in diverse altre accezioni:
1) visibili quando l'intervento sul testo è creativo e autoriale, quando aggiunte e riscritture generano altre vite del testo stesso quasi del tutto indipendenti dall'ipotesto;
2) visibili nel paratesto: nei diari, nelle interviste, nelle note dei traduttori;
3) visibili perché in alcune culture il traduttore non è concepito se non come `visibile' e manipolatore del testo (che cosa si intende per traduzione nei vari luoghi e tempi in cui si traduce?): traduzioni spesso censorie ma non necessariamente concepite come tali;
4) visibili nel senso etico e politico che intende L. Venuti, che richiamiamo nel nostro titolo: traduzioni non`fluide', come presa di posizione precisa per valorizzare l'altro, l'estraneo, lo straniero;
5) visibili nel senso letterale della parola: perché presenti nelle immagini, nei dipinti, nelle foto, nei film.
Il progetto si concretizzerà nella costituzione di un ciclo di seminari, in un convegno, nella redazione di uno o più volumi e nella costituzione di un sito web che renda conto di tutti gli aspetti presi in esame relativi al processo di traduzione reso visibile e alle traduttori e traduttrici nei secoli.
Come già rilevato, l'interesse da parte della comunità scientifica relativamente a ciascuno dei punti del nostro progetto è vivo, sia per quanto riguarda tutto quanto compete agli studi di genetic translation e a quelli sulla traduzione indiretta, tesi a portare alla luce i vari stadi del processo traduttivo, e le eventuali figure professionali o amatoriali rimaste nell'ombra; sia per quanto riguarda le traduzioni manipolatorie e censorie, e le riscritture autoriali di traduttori 'creativi'; sia per quanto riguarda le rappresentazioni in immagini di traduttori, traduttrici, interpreti e del processo traduttivo nelle sue varie manifestazioni. Ma se la ricerca è viva (e i membri di questo progetto vi hanno contribuito in maniera rilevante; vedi anche, oltre alle pubblicazioni già citate, A. Cattaneo, The Space of Languages. The Portuguese Language in the Early Modern World (15th-17th centuries, 2016 e K. Bennett & A. Cattaneo (eds), Multilingualism and Lingua Franca in the Early Modern World. Volume 1. Language Dynamics, 2021), non è, per alcune aree, altrettanto sistematicamente e coerentemente organizzata, specialmente per quanto riguarda l'ultimo punto delle rappresentazioni visive, che ha attratto un interesse ancora 'sparso' e concretizzato in poche indagini soprattutto qualitative. Il nostro contributo, teso anche a una indagine quantitativa di queste testimonianze in varie epoche e culture, sarà quindi rivolto anche e soprattutto a una sistematizzazione dei dati raccolti. E' utile ricordare che il lavoro sul sito in particolare coinvolgerebbe, oltre ai membri della ricerca, anche studenti della magistrale (per altre attività formative) e dottorandi, replicando la felice esperienza che la proponente ha fatto e sta facendo con analogo sito/repositorio relativo ai dialetti dell'inglese nei testi audiovisivi.
Il corpus, in continua evoluzione, continuerà a essere arricchito dai membri della ricerca con la collaborazione di studenti e dottorandi. Sarà di ausilio a questi ultimi nella stesura delle tesi e altri elaborati di ricerca, e sarà aperto a tutti gli studiosi e agli studenti che si registreranno sul sito.