Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1580288
Anno: 
2019
Abstract: 

Il progetto si propone di esaminare il processo di allargamento dell'Unione europea verso i Balcani occidentali. Tale tematica costituisce, indubbiamente, una delle principali questioni di cui si dovranno occupare le istituzioni nel prossimo quinquennio. Una volta superata la fase della c.d. Brexit, che, con ogni probabilità, porterà, per la prima volta nella storia, ad un restringimento territoriale dell'Unione europea, sarà, infatti, necessario rilanciare con forza il processo di integrazione europea in entrambe le sue linee direttrici: quella dell'approfondimento e quella dell'allargamento. Sotto quest'ultimo profilo, l'interesse delle istituzioni sarà rivolto, in primo luogo, ai Balcani occidentali.
Come già messo in evidenza dal Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il 2020 sarà certamente un anno di svolta per le relazioni tra Unione europea e Balcani occidentali, dopo un luogo periodo di stallo.
La ricerca avrà un approccio fortemente innovativo, poiché prevede l'adozione di una metodologia sistemica, che terrà conto non solo della situazione negli Stati interessati, ma anche del processo di riforma che l'UE dovrà realizzare in previsione di tale evento.
Finora, infatti, la dottrina si è occupata solo delle misure che l'UE deve adottare per avvicinare i Paesi di quest'area agli standard dell'Unione. Ha, invece, trascurato l'altra faccia della medaglia, cioè l'impatto che l'adesione di nuovi membri può avere sull'Unione, soprattutto in termini di corretto funzionamento istituzionale.
Il valore aggiunto della ricerca è proprio quello di analizzare la questione da una duplice prospettiva. Da un lato, verrà presa in esame la situazione dei potenziali futuri Stati membri, al fine di valutare i tempi entro cui potranno soddisfare pienamente i requisiti di ammissione all'Unione europea. Dall'altro lato, si rifletterà su cosa dovrà fare l'Unione per prepararsi ad accogliere tali Stati, soprattutto in termini di riforme istituzionali.

ERC: 
SH2_4
SH2_5
SH2_1
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2030267
sb_cp_is_2095433
sb_cp_is_2171997
sb_cp_is_2217568
sb_cp_es_301438
sb_cp_es_301437
Innovatività: 

La ricerca presenta diversi caratteri di innovatività. In primo luogo, sarà uno dei primi studi in materia di apertura verso i Balcani occidentali avviati dopo il rilancio del processo di allargamento annunciato, nel 2017, dal Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Sotto questo profilo, la tempistica dei progetti di ricerca di ateneo per l'A.A. in corso coincide in maniera perfetta con l'evoluzione dell'argomento di ricerca proposto. Il rilancio del processo di allargamento, infatti, sarà avviato, con ogni probabilità, fra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, cioè nel periodo esatto in cui dovrebbero partire le eventuali attività di ricerca. In questo modo, quindi, si fornirebbero ai proponenti gli strumenti necessari ad essere fra i primi, a livello nazionale ed internazionale, a trattare, in termini ampi, tale questione. Ciò, con ogni evidenza, accrescerebbe in maniera significativa l'impatto della ricerca a livello nazionale ed internazionale.
Dal punto di vista contenutistico, il principale elemento di innovatività è costituito dal fatto che la tematica dell'allargamento verso i Balcani occidentali viene inquadrata all'interno del dibatto sul rilancio del processo di integrazione europea. A differenza di quanto avvenuto in occasione delle precedenti fasi di allargamento, infatti, la nuova strategia verso i Balcani occidentali è stata ideata anche in funzione di promuovere un nuovo slancio del processo di integrazione, anche in reazione alla logorante fase dei negoziati Brexit. Da quando, infatti, il Regno Unito ha notificato la sua volontà di recedere dall'Unione, ai sensi dell'art. 50 TUE, il dibattito europeo è stato quasi del tutto monopolizzato da tale questione. Superata tale fase, quindi, l'Unione dovrà riprendere con forza il percorso di allargamento che aveva fino a quel momento caratterizzato il cammino dell'Unione, anche per rafforzare il livello di integrazione finora raggiunto. In pratica, l'allargamento verso i Balcani dovrà essere funzionale a riavviare quel percorso verso un'unione sempre più stretta, di cui all'art. 1 TUE, che ha sempre guidato il processo di integrazione europea.
L'inquadramento della tematica in oggetto all'interno della più ampia cornice del rilancio del processo di integrazione europea costituisce, certamente, un fattore di indubbia innovatività. L'obiettivo, infatti, non sarà solo quello di ragionare sugli strumenti che le istituzioni devono adottare per accelerare l'avvicinamento di questi Paesi agli standard dell'Unione, ma anche quello di capire se e come il processo di allargamento verso il Balcani occidentali possa costituire un valore aggiunto per l'Unione europea, invece che un fattore di ulteriori future impasse istituzionali. A tal fine, anche alla luce delle precedenti esperienze di allargamento, si ragionerà sulle riforme da applicare al sistema istituzionale e ai meccanismi decisionali dell'Unione, cosicché l'adesione dei Paesi balcanici non interferisca con il corretto funzionamento dell'Unione. In tal senso, basti pensare che, a seguito dell'allargamento, prima, a 27 e, poi, a 28, il sistema di riforma dei trattati è diventato uno strumento di fatto inapplicabile.
Alla luce di quanto detto, emerge, quindi, che quella proposta non sarà una semplice ricerca sul processo di allargamento, ma, in termini più ampi, uno studio sul rilancio del processo di integrazione europea e, quindi, sul futuro dell'Unione.

Codice Bando: 
1580288

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