Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1491131
Anno: 
2019
Abstract: 

All'interno di una prospettiva complessivamente europea, il progetto di ricerca intende porre sotto la lente dell'analisi i rapporti franco-tedeschi tra il 1900 e il 1945 in termini antropologico-imagologici. Ci si propone, da un lato, di sottolineare le direttrici antagonistiche che li hanno caratterizzati, all'interno del processo di consolidamento degli Stati-Nazione, come formazione di "tipi" psicologici e culturali caratterizzati in senso spiccatamente politico, codificati in senso sessuale e resi funzionali a uno strumentario ideologico che si esprime attraverso i testi e le immagini con funzioni di propaganda e di generico rafforzamento del tipo nazionale: un tipo psicoculturale che si condensa esemplarmente nell'immagine del giovane maschio combattente. Dall'altro lato, la prospettiva mira a ricordare le linee interpretative che invece hanno tentato (per motivi spesso ideologicamente contrapposti) di produrne un'immagine armonica ed unitaria, per una riconfigurazione imagologica, positiva e onnicomprensiva, del "tipo" europeo: il giovane maschio, in altri termini, si immagina ora come alfiere di una "nuova" Europa (sia essa intesa nel senso del nazionalsocialismo trionfante o in una sua forma oppositiva). "Oltrereno" diventa così una figura concettuale chiastica, in cui la doppia fondazione aggressiva di identità si incrocia con quella di una doppia alterità, che trasfigura i lineamenti di quella prima fondazione identitaria.
In questa chiave complessiva, il progetto di ricerca naturalmente porrà al centro dell'analisi anche quelle figure di "tipi" alternativi, oppositivi o marginali: in primis l'ebreo, ma anche la donna e l'omosessuale, proprio in conformità alla linea interpretativa di genere che innerva la ricerca.
All'interno di questi assi principali, inoltre, il progetto di ricerca ambisce anche ad indagare le medesime linee di autorappresentazione positiva e negativa per quanto riguarda i coevi spazi culturali italiano e russo.

ERC: 
SH5_8
SH6_10
SH6_12
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1857335
sb_cp_is_2037827
sb_cp_is_2057397
sb_cp_is_2059365
sb_cp_es_271828
Innovatività: 

L'obiettivo è realizzare una "thick description" imagologica nel senso dell'antropologo Clifford Geertz: ovvero una descrizione del complesso reticolo di strutture concettuali spesso irregolari o non esplicitate che vanno a formare una cultura, e la percezione interna ed esterna che se ne ha. Questa "descrizione densa" del tipo umano nella prima metà del XX secolo in Europa chiama qui dunque in causa l'antropologia e la storia della mentalità, l'imagologia e la storia dei concetti, la storia delle ideologie e quella della letteratura. Essa si configura insomma come l'architrave teorico di una scienza comparata della cultura, in cui la narratività del discorso egemonico - vale a dire, il fluire più o meno omogeneo di tali pratiche discorsive sui corpi concreti dei soggetti che lo interpretano - costituisce la sua dimensione più interna. Sarà, cioè, anche da tenere presente la maggiore o minore fluidità con cui questi discorsi egemonici scorrono sui corpi nazionali, là dove si accompagnano al lessico dominante (nella produzione di un'immagine positiva del maschio) come anche là dove, invece, trovano resistenze ed asperità di varia natura (l'Altro come immagine irriducibile a questa semantica: l'ebreo, la donna, l'omosessuale - nel senso esemplarmente affrontato da Hans Mayer nel suo classico Aussenseiter - trad. it. I diversi, Milano 1977).
Se quindi il progetto investe prima di tutto l'antropologia politica, la storia dei concetti e dei simboli, come anche la narratività dell'oggetto storico e culturale che è l'uomo nella sua comunità politica di riferimento, esso è concepito, fermo restando il rigore scientifico della ricerca, anche in vista di una ricaduta "sociale" dei suoi esiti, quale si evince dalla doppia prospettiva dell'indagine. In primo luogo, infatti, si mira a sottolineare la componente di social-darwinismo (di matrice positivistica) che caratterizzava il discorso scientifico tra fine del XIX e principio del XX secolo, in un'ottica di ricostruzione critica del fenomeno. In secondo luogo si mette a fuoco la costruzione ideologica dell'immagine dell'altro che ritroviamo oggi alla base della diffusa retorica di generica (se non addirittura specifica) ostilità all'Altro. Per far fronte a una congiuntura specifica del nostro inizio millennio con le sue potenti spinte migratorie, tale costruzione ideologica fa cioè ricorso sempre più spesso a una semantica elementare e a un campionario di stereotipi di immediata presa sull'emotività dei ricettori, che si mostrano implicitamente o esplicitamente debitori a quell'armamentario ideologico-imagologico della prima metà del Novecento. Il progetto recupera dunque, in forme positivamente mutate e criticamente rielaborate, un disegno di Europa come luogo materiale e simbolico ove sciogliere la contraddizione delle piccole patrie sovraniste e tra loro belligeranti, in nome di un patrimonio di idee, di valori, di principi (ma soprattutto di immagini) alla ricerca di una vera e propria identità europea articolata e condivisa.
In tal modo il progetto intende promuovere, oltre ad un approfondimento dello statuto delle conoscenze intorno al periodo preso in esame, anche la rinnovata consapevolezza di cosa significhi, oggi, essere cittadini europei rispetto a questa complessa e tesa genealogia storico-concettuale della produzione del sé e dell'altro.

Codice Bando: 
1491131

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