Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1701540
Anno: 
2019
Abstract: 

L'individuazione di strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie ha pervaso l'attività legislativa italiana degli ultimi anni, benché - tuttavia - non sia stato dedicato sufficiente spazio alla materia ereditaria, nell'àmbito della quale il contenzioso giudiziario congestiona - e non di poco - le attività dei tribunali, sia in termini di lungaggini processuali, sia per quantitativo di controversie.
L'unica timida - e insoddisfacente nei risultati - iniziativa nel senso di degiurisdizionalizzazione è stata l'introduzione della mediazione obbligatoria per le controversie di questo tipo, al più delle volte tradottasi in una mera dilazione nel tempo dell'instaurazione del giudizio civile.
I conditores italiani non hanno guardato, al contrario, ad altri strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, quale - ad esempio - l'arbitrato.
Esperienze straniere, però, dimostrano come la devoluzione in arbitri delle liti testamentarie sia una strada percorribile: è il caso degli U.S.A., ma - soprattutto - esiti di segno positivo provengono dalle più vicine Spagna e Germania (e pure da Malta, Liechtenstein, Svizzera e Regno Unito).
De jure condito, e a seguito di uno studio comparatistico, il progetto si propone di vagliare la compatibilità dell'arbitrato testamentario con il Regolamento sulle successioni adottato dall'Unione Europea (n. 650/2012), il quale mira a regolare situazioni successorie che presentino caratteri di transnazionalità. Il vaglio di compatibilità con la legislazione europea assume una particolare importanza ove si consideri che la mobilità dei cittadini nell'àmbito dell'Unione è in crescita, donde l'aumento - in prospettiva - della rilevanza della disciplina internazionalprivatistica menzionata.
De jure condendo, il progetto di ricerca si prefigge di servirsi dello studio delle esperienze straniere per valutare la sostenibilità di un'eventuale trasposizione/trapianto dello strumento arbitrale anche nell'ordinamento italiano.

ERC: 
SH2_4
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2195108
Innovatività: 

L'obiettivo del progetto è quello di fornire un quadro ricostruttivo di insieme delle varie esperienze giuridiche in punto di arbitrato testamentario, prediligendo un approccio comparato, non esclusivamente limitato a una sorta di voyerismo, ma - al contrario - proiettato nel senso delle implicazioni pratiche del riconoscimento ovvero del non riconoscimento della validità delle clausole compromissorie testamentarie.
In tal modo si fornirà uno strumento agli operatori giuridici che si trovino a redigere un testamento in una situazione giuridica dotata di elementi di transnazionalità. Nell'ipotesi in cui - ad esempio - un individuo abitualmente residente in Spagna al momento della stesura del testamento voglia introdurvi una clausola arbitrale testamentaria (ritenuta valida dalla legislazione spagnola) e ove costui ritenga possibile che la successione possa aprirsi in Italia, avrà tutto l'interesse a comprendere se e in che misura la sua volontà sarà rispettata.
Oltre ad obiettivi di natura più eminentemente pratica, lo studio ha come obiettivo quello di sollecitare nuovamente il dibattito scientifico in tema di arbitrato testamentario, auspicando che dal dibattito della dottrina possano scaturire - perché no - anche significative iniziative di stampo legislativo.
Si deve registrare, infatti, scarsezza di contributi sulla materia specifica, che - al contrario - meriterebbe più ampio spazio, consentendo una più agevole risoluzione delle controversie testamentarie, con esternalità positive in termini di economie processuali, tutto a vantaggio della giustizia civile italiana, che soffre - ormai da anni - uno stato di immeritata secondarietà rispetto agli altri sistemi processuali europei.

Codice Bando: 
1701540

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