Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1517674
Anno: 
2019
Abstract: 

La cultura italiana della conservazione occupa un ruolo speciale nel contesto europeo e internazionale poiché ha dato forma al paesaggio naturale e urbano attraverso processi di stratificazione e trasformazione delle preesistenze, solo raramente ricorrendo a demolizione e ricostruzioni. L¿elaborazione di un approccio critico fondato sulla conoscenza scientifica e sul giudizio di valore - storico e artistico - delle testimonianze del passato spiega infatti la forte stratificazione del nostro paesaggio urbano e la conservazione delle tracce di ogni epoca, dalle più remote alle più recenti. Con la cultura italiana della conservazione si risponde al quesito posto dalla studiosa statunitense Ruth Ben-Ghiat che si chiede come mai in Italia sopravvivano tanti monumenti del periodo fascista.
Nel contesto culturale italiano il fatto non meraviglia: esso va infatti coniugato con la `resilienza' culturale del nostro paese incline a metabolizzare, piuttosto che a cancellare, il retaggio di testimonianze risalenti ad un momento storico ancora scomodo. Attraverso una quotidiana convivenza, assistiamo da secoli al verificarsi di questo fenomeno, persino a dispetto della contrapposizione fra una persistente damnatio memoriae e opposte tendenze nostalgiche, forse anche per evitare di dover elaborare un approccio critico in attesa che subentri una più comoda prospettiva temporale.
La ricerca intende approfondire il ruolo della cultura della conservazione nel regolare i processi di trasformazione della città e delle sue architetture, di qualsiasi epoca e genere. L¿intento della ricerca, fra storia e restauro dell¿architettura, mira a valorizzare la tenuta della cultura della conoscenza, unica strada capace di arginare le ricorrenti e subdole strategie persuasive e populiste volte ad annientare questo patrimonio, che invece testimonia un periodo nevralgico in cui l¿Italia costruiva coraggiosamente l¿assetto democratico del proprio paese.

ERC: 
SH5_8
SH5_7
SH5_6
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1900181
sb_cp_es_294158
sb_cp_es_294159
Innovatività: 

Il tema della ricerca che si propone di finanziare è senz¿altro attuale ma poco sviscerato e affrontato in ambito specialistico. La rilettura dell¿esperienza fascista rappresenta ancora un terreno per molti versi non del tutto sviscerato, e nel contesto architettonico la questione ancora più evidente dato che la gran parte degli edifici che appartengono al periodo non sono stati ancora oggetto di studio scientifico.
Il caso stesso della città universitaria e dei suoi numerosi edifici ¿ vere e proprie opere d¿arte del periodo - appare ancora tutto da esplorare, così come lo studio sistematico dei singoli edifici da condursi secondo metodo attraverso rilievi, analisi, studi diretti e indiretti, ricerche bibliografiche e archivistiche ¿ al fine di proporre un riconoscimento di valore fondato e assestato su basi scientifiche.
L¿esperienza in corso sulla Scuola di Matematica di Gio Ponti dimostra già come il poco che si è detto e scritto in merito, si sia basato su considerazioni non sempre verificate. Ci si riferisce ad esempio alla lettura della perduta vetrata artistica disegnata da Ponti e realizzata da Fontana Arte nel 1935 la cui vicenda ¿ realizzazione / posa in opera / danneggiamento e distruzione - sono state oggetto di uno studio specifico soltanto di recente (si veda in proposito la tesi di laurea Magistrale a ciclo unico di Marianna Cortesi incentrata sulla facciata principale dell¿edificio.
Così come il restauro del dipinto murale di Sironi nell¿Aula Magna di Sapienza ha consentito di conoscere nel dettaglio la vicenda di un¿opera d¿arte eccezionale e di innescare un processo di riconoscimento di valore - storico ed artistico ¿ che ha portato la riflessione su binari del tutto avulsi dalla considerazione del valore politico ideologico dell¿opera ¿ consentendo peraltro ad un¿istituzione liberale e democratica di rimettere in evidenza i simboli fascisti ritratti dal maestro, si è convinti questa ricerca costruirà la base per esplorare il difficile rapporto che la nostra contemporaneità intesse col passato recente e come la cultura italiana, diversamente da quella di altri paesi, abbia sviluppato una particolare attitudine in questo campo facendo leva sulla cultura del restauro.

Codice Bando: 
1517674

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