Il progetto proposto si inserisce nel quadro delle attività di ricerca dall'ex Dipartimento di Scienze Storiche, Antropologiche e dell'Antichità realizzate nel contesto pompeiano e che hanno avuto come oggetto lo scavo stratigrafico di contesti posti all'interno delle regiones VII e VIII. Nello specifico, la ricerca che si propone si incentrerà sull'analisi e l'edizione della documentazione prodotta nel corso delle indagini stratigrafiche realizzate all'interno di due domus che ricadono entro i limiti dell'insula VII, 9: la Casa delle Nozze di Ercole (VII, 9, 47), collocata ad est del Tempio dei Lari Pubblici e la Casa della Pescatrice (VII, 9, 63). Si tratta di contesti di particolare rilevanza storico-topografica data la posizione nei pressi del Foro, principale complesso pubblico della città, e per essere state indagate stratigraficamente in estensione.
In generale, l'ambito della regio VII si contraddistingue per una disparità di informazioni disponibili. Per molti edifici è, infatti, impossibile risalire ad una interpretazione o a un inquadramento cronologico. Nel panorama della regio VII sono state realizzate indagini archeologiche di vecchia e nuova data, un nuovo slancio nella ripresa delle attività si deve sicuramente al ben noto programma denominato "Grande Progetto Pompei" - che hanno consentito di ampliare lo stato delle conoscenze di singoli contesti.
Fra le ricerche condotte in questa porzione della città, possono essere menzionate le indagini realizzate da Sapienza all'interno della Casa delle Nozze di Ercole e della Casa della Pescatrice. Il risultato di tali indagini merita un'analisi puntuale e approfondita al fine di poter comprendere l'evoluzione in senso diacronico dei contesti indagati e al contempo di fornire un termine di confronto per altri edifici presenti all'interno della città parzialmente noti o talvolta semplicemente cristallizzati al momento dell'eruzione.
Nonostante la fama di Pompei sia ben nota al grande pubblico e nel panorama scientifico, manca ad oggi uno studio che abbia come oggetto l'analisi globale e approfondita di contesti che siano stati oggetto di scavi stratigrafici in estensione. L'edizione delle indagini di Sapienza nell'insula VII 9 può contribuire a colmare tale lacuna. Chi scrive è una dei componenti del gruppo di ricerca finanziato da Sapienza per l'anno 2019 dal titolo "Architetture e paesaggi urbani a Pompei. Un sistema informativo per l'analisi, la conoscenza e la gestione del patrimonio archeologico: il contesto Regio VII". In qualità di Assegnista di Ricerca nell'ambito di tale progetto, la sottoscritta si è occupata dell'analisi e conseguente schedatura in di una Infrastruttura Territoriale di Dati (IDT) delle Unità Topografiche (ossia il più piccolo elemento costitutivo del paesaggio antico inteso come unitario) presenti all'interno della regio VII di Pompei e finalizzato alla creazione di carte archeologiche, di fase e periodo di questo settore della città.
Nel corso della ricerca è stato possibile osservare che solo il 30% dei contesti sia stato oggetto di indagini stratigrafiche e/o non invasive che consentono di proporre un'evoluzione diacronica di tali unità. La restante parte degli edifici noti appare cristallizzata al momento dell'eruzione.
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Si può citare ad esempio il caso dell'insula VII 12 per la quale si dispone esclusivamente di informazioni provenienti da scavi ottocenteschi e di dati provenienti da indagini non invasive limitate ad alcuni edifici. In questa porzione della città sono state identificare 21 Unità Topografiche riconducibili all'ultima fase di vita della città (62-79 d.C.). Per esse è stato possibile ipotizzare la presenza di fasi di vita più antiche ma in nessun caso la documentazione disponibile consente di proporre una scansione cronologica in termini non solo assoluti ma anche relativi. Tale difficoltà può essere imputata alla quasi totale assenza di studi mirati all'analisi di quest'area nonché alla mancanza di scavi stratigrafici.
Nell'ambito di tale stato dell'arte una ricerca di ampio respiro come quella che si intende realizzare - che contempli la messa a punto della sequenza stratigrafica, lo studio dei reperti mobili (oggetti, arredi, elementi architettonici, ecc.) e fino alla realizzazione di piante di fase e ricostruttive - consentirebbe di colmare una lacuna dal punto di vista delle fonti di informazione e fungerebbe da confronto per ulteriori indagini da avviare o avviate nel contesto della regio VII e della città in generale.