Le sindromi caratterizzate da dolore cronico si associano, oltre a dolore fisico, anche a disturbi psicopatologici, che interferiscono
significativamente con il normale funzionamento del paziente. La sindrome fibromialgica è una forma di dolore muscolo-scheletrico
diffuso o multifocale e tipicamente migratorio, caratterizzata da sintomi psicopatologici, quali depressione, disturbi d¿ansia, disturbi del sonno e deficit cognitivi che si ripercuotono sulle attività quotidiane dei pazienti. Ad oggi non esiste una descrizione univoca del profilo psicologico dei pazienti con fibromialgia, rendendo difficile la valutazione del peso dei fattori psicopatologici nel mantenimento della patologia. Non esiste inoltre un'eziopatogenesi certa alla base della sindrome, sebbene le evidenze suggeriscano un alterato
processamento del dolore a livello centrale e periferico. L'attivazione meccanica di una particolare classe di fibre sensoriali amieliniche, le fibre CT, sembra associarsi ad un effetto analgesico e a effetti positivi su indici fisiologici di risposta allo stress. Le fibre CT rispondo preferenzialmente a stimolazioni tattili simili ad una carezza, lente (circa 3 cm/s) e a temperatura neutra. Il correlato comportamentale delle fibre CT è definito Affective Touch, una modalità di sensibilità tattile che veicola le componenti affettivo-motivazionali del tatto e si associa a una sensazione di piacevolezza. Il presente progetto si propone di: 1) fornire un profilo psicopatologico dei pazienti fibromialgici; 2) studiare se l'effetto analgesico prodotto dalla stimolazione delle fibre CT possa aver una componente lenitiva sul dolore cronico.
Negli ultimi anni, si è posta sempre più enfasi sull'indagine delle sindromi caratterizzate da dolore cronico e sullo sviluppo di diagnosi
più immediate e trattamenti più efficaci ed accessibili. Nel Febbraio 2019 la Commissione Sanità del Senato ha adottato il disegno di
legge Boldrini come testo base per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante. In particolare, l'articolo 7 di tale
provvedimento sottolinea la necessità di promuovere studi e ricerche per identificare criteri diagnostici validati, terapie innovative e
prevenzione degli eventuali aggravamenti della sintomatologia. Alla luce di ciò, il presente progetto si inserisce in tale prospettiva
contribuendo al raggiungimento degli obbiettivi esposti dal disegno di legge, focalizzandosi soprattutto sull'indagine della dimensione
psicopatologica. È importante sottolineare infatti che, nonostante la letteratura scientifica evidenzi l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentale nella gestione dei sintomi e nel recupero di una qualità di vita accettabile, attualmente non è disponibile un protocollo
specifico e condiviso per il trattamento psicologico dei pazienti fibromialgici. Inoltre, il trattamento al momento maggiormente utilizzato per la sintomatologia psicopatologica è di tipo farmacologico, e include antidepressivi e ansiolitici. L¿impiego di questi farmaci, tuttavia, non garantisce la remissione della sintomatologia in tutti i pazienti, e, in quelli che ne traggono giovamento, non si è dimostrato un trattamento risolutivo. È stato suggerito che il ricorso ad un trattamento psicoterapeutico possa essere più adatto e generalizzabile, fornendo ai pazienti competenze di gestione della sintomatologia psicopatologica (e.g. gestione del dolore, regolazione emotiva, ristrutturazione delle credenze disfunzionali relative ai sintomi e alla malattia con pensieri più utili al superamento dei suoi effetti) anche a lungo termine (1-3). Il presente studio ha dunque l'obbiettivo di fornire un profilo definito dei processi psicologici sottostanti la sindrome fibromialgica, che guidi un approccio terapeutico integrato e mirato agli aspetti psicopatologici che possono fungere da meccanismi di mantenimento ed aggravamento della patologia. Inoltre, la presente ricerca intende indagare, per la prima volta, le abilità somatosensoriali dei pazienti fibromialgici, con particolare attenzione al potenziale ruolo lenitivo dell'Affective Touch. Infatti, in letteratura è largamente dimostrato che toccare una parte dolorante del corpo produce sollievo; tuttavia, i meccanismi sottostanti l'effetto analgesico del tatto sono ancora largamente sconosciuti. Incrementare le conoscenze relative l'Affective Touch in tali pazienti può aprire le porte ad un possibile impiego terapeutico di questa procedura nel trattamento del dolore cronico.
Bibliografia
1) Karlsson et al. (2015) Scandinavian Journal of Pain
2) Luciano et al. (2014) Pain
3) Menga et al. (2014) Ochsner Journal