Il progetto si propone l'analisi delle nuove prospettive del diritto tributario europeo alla luce della prossima introduzione di nuove forme di risorse proprie a sostegno del bilancio dell'Unione.
In particolare l'obiettivo è quello di approfondire i temi più attuali del dibattito, identificati in sintesi come segue:
1. possibile configurazione di una nuova protesta impositiva europea,
2. la fiscalità dell'economia digitale
3. la fiscalità ambientale
4. i principi europei del procedimento e del processo tributari.
La tematica trattata è di strettissima attualità.
L'Unione Europea ha predisposto l'erogazione di ingenti quantità di fondi (si prevede che l'importo complessivo sia quantificabile in 1800 miliardi di euro), per garantire la ripresa economica degli Stati membri dopo la battuta d'arresto che il Covid-19 ha imposto al mercato. Il rimborso dei prestiti passerà anche attraverso nuove tipologie di tributi, che andranno ad aggiungersi alle previgenti risorse proprie: è prevista l'applicazione di una digital tax, di un'imposta sulle transazioni finanziarie, di un contributo finanziario collegato al settore societario, e di un nuovo contributo nazionale basato sui rifiuti di imballaggi di plastica non riciclati; per di più, entrerà in vigore una nuova disciplina per la definizione di una base imponibile comune per la tassazione delle società.
Da un lato, dunque, la centralità che i tributi assumeranno nel nuovo assetto europeo post Covid-19; dall'altro, i limiti alla potestà impositiva dell'Unione, le cui istituzioni, eccezion fatta per le risorse proprie, sono prive di competenze in materia fiscale.
Peraltro, il recentissimo PNRR ritiene la riforma tributaria parte integrante della ripresa basata sulle risorse europee. Gli strumenti fiscali, sia impositivi che agevolativi, ricopriranno un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, con particolare riguardo alla trasformazione digitale e all'attuazione della green reform.
In particolare i due strumenti che si preannunciano di estremo rilievo nella attuazione delle riforme di cui sopra e che saranno inevitabilmente oggetto di studio nell'ambito del presente progetto di ricerca sono: gli aiuti fiscali e la tassazione ambientale.
Quanto al primo profilo, gli aiuti di Stato hanno definito un quadro temporaneo destinato ad agire secondo due direzioni: l'utilizzo di strumenti finalizzati ad una generale politica di sostegno di matrice europea e la definizione di un indirizzo comune rivolto alle discipline nazionali che gli Stati membri possono introdurre.
La forza della disciplina degli aiuti di Stato è legata, in prima battuta, ad una sua importante strutturazione all'interno del Trattato, che consente attraverso il riconoscimento di poteri alla Commissione europea e al Consiglio europeo di essere molto incisiva nella politica economica unionale.
La materia degli aiuti di Stato ha attraversato varie fasi nelle quali le ragioni del mercato e quelle della regolazione giuridica dei valori sociali si sono combinate in modo diverso, conferendo una differente direzione alla politica comunitaria degli aiuti alle imprese
In particolare la disciplina degli aiuti di Stato ha ridefinito le linee guida della fiscalità di vantaggio ed ha avviato importanti attività di promozione e di sviluppo di valori sociali condivisi dall'Unione europea, affermando la funzione del tributo come strumento di promozione sociale.
Si reputa pertanto che la riforma tributaria e il progressivo ravvicinamento tra i vari ordinamenti domestici - oggetto della presente indagine - troveranno un proprio fondamentale strumento di attuazione negli aiuti di Stato, i quali costituiscono il più importante strumento di integrazione del progetto europeo.
Quanto al secondo profilo, la tassazione ambientale funge da fondamentale strumento per realizzare un sensibile ravvicinamento dei vari ordinamenti fiscali dei Paesi europei.
Come noto, è ad oggi evidente la consapevolezza dell'importanza, anche sotto il profilo tributario, della protezione, conservazione e tutela dell'ambiente, anche a beneficio delle future generazioni, come dimostra il Green Deal europeo e, più recentemente, la proposta della Carbon Border Tax.
Ogni riforma di spicco nella materia tributaria non potrà prescindere da una adeguata strumentazione fiscale in grado di supportare iniziative volte a sostenere le indispensabili misure a favore del clima e dell'ambiente, senza per questo rinunciare alla competitività delle imprese che dovranno sostenere costi più elevati per effettuare gli investimenti necessari.
In questo contesto, l'Unione europea potrà assumere e mantenere un ruolo leader nel mondo, a condizione che nel suo territorio gli investimenti nella tecnologia, nella ricerca scientifica e nell'intelligenza artificiale siano molto più elevati di quelli attuali.
Tali temi, in grado di gettare luce su aspetti cruciali per le prospettive di futura evoluzione dell'Unione Europea e degli ordinamenti nazionali, saranno oggetto di ampio approfondimento nei diversi segmenti in cui verrà suddivisa l'attività di ricerca.