Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2126841
Anno: 
2020
Abstract: 

La ricerca darà conto delle evoluzioni dell¿ordinamento per rinvenire nuove soluzioni di tutela a favore delle, ancora fragili, forme di lavoro che operano più direttamente a contatto con il complesso e sfaccettato contesto della digitalizzazione. Si pone più in particolare l¿esigenza di indagare l¿esistenza di diritti trasversali, come il diritto alla disconnessione, che, traendo origine dall¿istituzione di un diritto della persona a un intangibile spazio di vita privata, riguardano tanto i lavoratori autonomi quanto i lavoratori subordinati e persino persone che lavorano al di fuori di tali schemi (si pensi al socio d¿opera). La questione sarà approfondita sia con riferimento alla metamorfosi del modello della subordinazione, che è compatibile ormai anche con modelli lavorativi caratterizzati dalla libera scelta dei tempi e dei luoghi di lavoro da parte del prestatore, sia con riferimento al contesto del lavoro mediante piattaforma digitale, costantemente e sempre più al centro del dibattito. L¿analisi viene condotta con attenzione agli ordinamenti (europei e non) che, sulla base di sistemi economici e giuridici diversi, stanno approntando soluzioni di tutela innovative, di cui è spesso protagonista la giurisprudenza. Particolare attenzione verrà riservata alla normativa di fonte euro-unitaria, al fine di verificare se alcuni recenti interventi di soft-law possano fondare progetti protettivi uniformi.
Inoltre occorrerà verificare lo sviluppo del lavoro digitale in seguito alla pandemia globale che ha scosso consolidati equilibri e fatto in un certo senso da ulteriore volàno del lavoro telematico e remotizzato in tutte le sue forme, fino a determinare un possibile cambio di paradigma della normalità del lavoro: il lavoro digitale, nelle sue diffrenti manifestazioni, viene percepito oggi come una forma normale di lavoro.

ERC: 
SH2_4
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2706321
sb_cp_is_2703572
sb_cp_is_2715059
sb_cp_es_390965
sb_cp_es_390966
sb_cp_es_390967
sb_cp_es_390968
sb_cp_es_390969
sb_cp_es_390970
Innovatività: 

Il progetto di ricerca è innovativo perchè volto a colmare un'evidente lacuna normativa e di analisi al livello sia nazionale sia eurounitario.
La scarsa attenzione dei legislatori nazionali ai nuovi contesti produttivi e alla tematica del lavoro digitale si traduce in una carenza patologica di diritti specifici e, conseguentemente, di equilibrate tutele. Del resto la questione non è strettamente giuridica, ma assume i caratteri di un problema anche e soprattutto sociologico, ove non può sottovalutarsi che l¿evolversi di un sistema economico-produttivo così descritto si inquadra in un sistema ove si sviluppa un incremento delle disuguaglianza sociali e un notevole cambiamento demografico.
Gli unici interventi legislativi posti in essere nel nostro ordinamento sono infatti quelli volti a disciplinare modalità di esecuzione della prestatore in modalità agile, che ad ogni modo, si caratterizza per essere un accordo che si inserisce nel contratto di lavoro subordinato (con l¿eccezione del periodo dell¿emergenza pandemica del Covid-19). L¿ assenza di precisi vincoli di orario o luogo, impone di svolgere svolgere riflessioni in ordine alla tenuta della ratio della norma, come noto volta a tutelare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Tale dichiarazione di principio tuttavia è messa, in concreto, a dura prova dalla non bene definita distinzione tra tempi di lavoro e non lavoro, o meglio di riposo, con una forte incidenza nella sfera privata del lavoratore. Il lavoratore è in concreto inglobato ed immedesimato nel sistema digitale, mettendosi a disposizione del datore di lavoro in qualsiasi momento della giornata. Ciò si ripercuote sulla sfera vita privata dello stesso, il quale subisce le conseguenze della invasione tecnologica tale da compromettere e collidere, addirittura, con la stessa ratio della legge.
Ma la crisi del sistema di tutele è ancor più evidente nel più ampio sistema del lavoro su piattaforma.
La diversificazione interna del settore delle piattaforme, tra quelle che svolgono mera attività di intermediario da quelle che si atteggiano a ruolo di committenti, distinzione come noto presente nel nostro ordinamento, ha dato la stura ad un sistema non uniforme ed è sintomatico dell¿assenza di una disciplina comune, creando un sistema disorganico che si ripercuote l'assenza di tutele uniformi.
E¿ dunque evidente la concreta necessità di prevedere dei principi comuni che possano trovare applicazione omogenea, per superare superflue distinzioni terminologiche.
Il progetto ambisce a sottolineare l'importanza di un nuovo statuto universale che non sia influenzato dalle categorie tradizionali e dal classico binomio autonomia-subordinazione, ma che sia attento agli effettivi bisogni di tutela e non trascuri l'esigenza di garantire l'accesso alla rappresentanza collettiva anche ai lavoratori digitali.
In tale nuova prospettiva si estrinseca l¿innovatività del progetto, che ambisce a svincolarsi dalle classiche categoria per dar vita a nuove regole adeguate ai moderni sistemi produttivi, contesti che impongono persino nuovi canoni di spazio e tempo.
L¿innovatività potrà riscontrarsi partendo proprio da una attenta ricognizione del sistema giuridico e di come questo si sia adattato o possa adattarsi ai nuovi contesti produttivi, anche a seguito dell¿emergenza pandemica da Covid 19 che ha determinato la crescita esponenziale del fenomeno del lavoro a distanza.
La verifica di effettivi bisogni dei lavoratori della modernità digitale consentirà di sviluppare delle regole comuni e per dare forma a una sorte di essenziale ¿statuto universale del lavoro digitale¿, minimo comun denominatore dei lavoratori coinvolti nella spirale dell¿innovazione tecnologica.
Il «livello minimo» di tutela dovrà includere una vasta gamma di diritti senza trascurare la questione del compenso, che è tematica particolarmente sentita, ma anche e soprattutto il riconoscimento di un diritto universale alla disconnessione, così come avvenuto, sebbene con riferimento a singole fattispecie o a determinati contesti, in altre esperienze europee. In particolare, rappresenterà un dato di rilevante novità l¿istituzione di un legame tra il diritto alla disconnessione e le norme anche di rango costituzionale che fondano il diritto alla vita privata col fine di renderlo un diritto esercitabile nel rapporto di lavoro soprattutto per i lavoratori digitali che, fisiologicamente più di altri, soffrono l¿invasività degli strumenti tecnologici. Non dovrà essere trascurato neanche il rapporto di tale diritto con quello della disciplina dell¿orario e dei riposi,come noto costituzionalmente tutelati. Sarà altresì necessario ipotizzare altre tutele specifiche, eventualmente mutuandole da protezioni esistenti (si pensi ai diritti di precedenza nella disciplina del part-time) da declinare meglio nel contesto del lavoro digitale e dello smart working.

Codice Bando: 
2126841

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