Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2081964
Anno: 
2020
Abstract: 

La ricerca si propone di studiare l'uso delle biblioteche in Italia durante gli ultimi anni del fascismo e sotto l'occupazione tedesca, in particolare all'indomani dei provvedimenti del 1938 contro gli ebrei e con riferimento ai divieti di diffusione di opere e autori, culminati nel noto elenco degli Autori le cui opere non sono gradite in Italia del 1942. Specifica attenzione è rivolta al punto di vista dei lettori, con l'obiettivo di comprendere l'impatto effettivo dei provvedimenti censori e antisemiti del regime sulla vita e le abitudini degli utenti, in un periodo in cui i servizi al pubblico rimasero quasi sempre e il più possibile in funzione anche dopo l'entrata in guerra. Oltre alla raccolta di testimonianze relative all'utilizzazione delle biblioteche presenti in fonti come autobiografie, memorie, diari, interviste, carteggi, ecc., la ricerca si concentrerà soprattutto sullo studio comparativo dei registri di lettura e prestito conservati nelle biblioteche di diverse città italiane (tra cui almeno Roma, Milano, Firenze, Napoli e Potenza). Il gruppo di ricerca ha già accumulato una vasta mole di documentazione utile al progetto, formata in circa vent'anni di attività di ricerca e didattiche nel campo, e tale da garantire il raggiungimento di risultati consistenti anche sul piano quantitativo, oltre che originali, per il tipo di approccio e il genere di fonti, praticamente mai utilizzate in studi precedenti.

ERC: 
SH5_8
SH6_8
SH6_12
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2806652
sb_cp_is_2646883
sb_cp_is_2640756
sb_cp_es_370576
Innovatività: 

La ricerca proposta si può certamente dire innovativa sia riguardo al campo della storia delle biblioteche, in cui l'uso effettivo delle biblioteche nell'Italia contemporanea non è mai stato studiato sulla base di fonti di questo tipo (ma, al massimo, su dati aggregati di tipo meramente quantitativo), sia riguardo agli studi sui fenomeni culturali nel periodo fascista, dato che la circolazione di libri e riviste e la loro lettura nella biblioteche in quel periodo non sono state mai oggetto di ricerche sistematiche.
Come si è notato, i registri delle biblioteche sono stati usati solo in pochissimi casi come fonti per la ricerca, e con finalità molto più limitate (in genere la ricostruzione delle letture di una singola persona in un determinato periodo) o di natura diversa, in particolare nel caso degli studi sul Gabinetto Vieusseux, finalizzati essenzialmente a indagare la circolazione di opere letterarie in periodi precedenti (dato che il sistema di registrazione dei prestiti conservato cessa nel 1926).
Possiamo rilevare anche che, se si eccettua in parte il lavoro compiuto dal proponente con l'identificazione di oltre duecento lettori della Biblioteca di Ginevra nella primavera 1915, nello studio del pubblico delle biblioteche per l'Italia contemporanea non si è andati finora oltre l'uso di ripartizioni statistiche elementari (sesso, occupazione, a volte l'età), mentre l'analisi dei registri permette di individuare concretamente una grande varietà di profili di utenti (di ogni livello sociale e culturale) e di forme o finalità d'uso (in particolare, generi di letture), non meccanicamente sovrapponibili alle categorie in cui si ripartiscono gli utenti.
Per quanto riguarda il progresso delle conoscenze biblioteconomiche, quindi, la presente ricerca permette di acquisire una visione della diversificazione del pubblico e delle esigenze che questo pubblico soddisfa tramite le biblioteche che può arricchire in maniera sostanziale il dibattito su funzioni e ruoli delle biblioteche e offrire anche indicazioni metodologiche per applicazioni diverse.
E' evidente inoltre che il lavoro di recupero, analisi e descrizione dei registri delle biblioteche, svolto per questa ricerca come per le altre che il gruppo ha realizzato o intende realizzare in futuro, permetterà a studiosi di qualsiasi campo di conoscere l'esistenza e le caratteristiche di fonti che sono in genere ignorate e possono risultare di notevole utilità e interesse per indagini anche molto diverse, relative a singole persone o a particolari fenomeni culturali o sociali.
Ad es. - per citare una ricerca non dovuta al gruppo proponente - il recupero delle letture di biblioteca di Giorgio De Chirico ha aperto prospettive molto interessanti riguardo allo studio dello sviluppo e della maturazione della personalità di un artista, operante in un campo diverso dalla produzione di testi (letterari o no), e per il quale quindi raramente si pensa all'importanza delle biblioteche.
Per il periodo fascista in particolare, si può segnalare ad esempio che, pur essendo stati i Littoriali oggetto di notevole interesse da parte della storiografia, lo studio dei registri delle biblioteche può apportare elementi nuovi e sicuramente fondati riguardo alle letture (alcune delle letture, ovviamente) a cui hanno fatto ricorso i concorrenti per preparare le loro relazioni.

Codice Bando: 
2081964

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