Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2006673
Anno: 
2020
Abstract: 

Il timore di una normalizzazione dei discorsi d'odio soprattutto all'interno degli spazi digitali è diventato il leit motif che segna molte riflessioni sulle caratteristiche dell'attuale ecosistema mediale, al punto da costituire un vero pericolo per il funzionamento delle democrazie contemporanee. Pur in presenza di una diffusione del fenomeno crescente e comune a molte società contemporanee, è indubbio che vi siano alcuni paesi più propensi di altri a produrre e mettere in circolazione messaggi che possono essere ricondotti all'Hate Speech. L'individuazione delle ragioni alla base di una diversa diffusione del fenomeno è il principale obiettivo di questo progetto di ricerca. Riteniamo, infatti, che vi siano condizioni in grado di incidere significativamente sull'espansione dei discorsi di odio negli specifici contesti. In termini operativi, il progetto si articola in tre step: un primo step dedicato alla costruzione di un framework teorico che, riferito a livello cross-national, possa dare conto della rilevanza di alcune condizioni nella presenza di discorsi di odio; un secondo step mirato a individuare indicatori quantitativi - da trasformare poi in indici - riferiti alle dimensioni individuate nel framework; un terzo step finalizzato a costruire cluster di paesi omogenei al loro interno riguardo agli indici costruiti da porre in relazione, tramite modelli di regressione, con gli episodi di hate speech riferiti agli stessi paesi.

ERC: 
SH3_12
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2553743
sb_cp_is_2524334
sb_cp_is_2637899
sb_cp_is_2564409
sb_cp_es_341303
Innovatività: 

La gran parte della letteratura scientifica sul tema dell'HS online si è concentrata, finora, sull'individuazione dei contenuti dei messaggi d'odio e degli attori implicati nei processi di diffusione di questi messaggi, cercando più recentemente di cogliere anche i diversi ruoli e funzioni assunti da tali attori (produttori di HS, diffusori più o meno consapevoli, vittime) e le dinamiche di propagazione e di contagio tipiche degli ambienti digitali. Tutti elementi che contribuiscono nell'insieme a rendere più complessa la possibilità di caratterizzare l'HS in modo certo e univoco. Pur se elementi certamente rilevanti e significativi sul fronte della progressione della conoscenza del fenomeno è chiaro, tuttavia, che il contesto in cui nascono le forme di conflittualità e odio non è stato fino a oggi oggetto di attenzione da parte degli studiosi.
A nostro avviso, invece, è particolarmente importante prestare attenzione alle condizioni di contesto entro le quali si sviluppano e diffondono queste forme di odio. Più in particolare, la proposta di analizzare l'hate speech come un fenomeno sociale si fonda sulla consapevolezza del ruolo che il contesto economico, sociale, politico e mediale ha nell'alimentare le forme di violenza e odio online. L'adozione di questo framework permette di contribuire alla conoscenza del fenomeno in più direzioni. Innanzitutto, la messa a punto di un set di indicatori quantitativi e misurabili relativi alle quattro dimensioni individuate (mediale, politica, sociale ed economica) permette di replicare la ricerca nel tempo e di lavorare in prospettiva su serie storiche che offrono un valore aggiunto alla comprensione di fenomeni complessi quali l'hate speech. In secondo luogo, l'esame di dati di questo genere permette di comparare paesi e contesti tra loro differenti, facendo emergere quali dimensioni siano più implicate nell'aumento dei discorsi d'odio e quali siano gli elementi comuni e le singole specificità in un'ottica cross-national. In terzo luogo, i risultati della comparazione sono anche utili a individuare linee di intervento e forme di contronarrazione. Rispetto a quest'ultimo punto è chiaro il valore aggiunto di questo progetto che per la prima volta permetterebbe di superare i limiti di interventi che troppo a lungo si sono sviluppati nella direzione di identificare e censurare i discorsi d'odio. L'impostazione oggi dominante infatti affronta l'HS principalmente come un "discorso patologico" da diagnosticare e bandire, e non come un fenomeno sociale complesso rispetto al quale è opportuno comprendere le condizioni, più o meno materiali (condizioni sociali, economiche ecc.), che possono favorirne oppure ostacolarne la diffusione. Lavorare in un'ottica comparata e attraverso indicatori misurabili e replicabili nel tempo permette di andare oltre questi limiti e di mettere a punto politiche di intervento più ampie, che agiscano non sulla censura dei contenuti di HS (di per sé scarsamente utile oltre che difficilmente praticabile come si è visto fino a ora) ma sulle condizioni alla base della sua crescita e diffusione.

Codice Bando: 
2006673

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