Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1428219
Anno: 
2019
Abstract: 

Il progetto qui proposto prevede l'applicazione di analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell'azoto (d13C, d15N) su resti faunistici e botanici provenienti da siti archeologici dell'Età del Rame italiana (IV-III millennio a.C.). Questa serie di analisi rientra in un progetto più ampio di ricostruzione degli stili di vita dei gruppi umani dell'Età del Rame in Italia tramite analisi multisotopiche (d13C, d15N, d34S,87Sr/86Sr) su resti umani, animali e botanici, finalizzate all'indagine delle abitudini alimentari e del grado di mobilità di alcuni gruppi dell'Italia centro-meridionale. La sfera socio-economica di questo periodo, segnato dall'affermazione della metallurgia, vede una progressiva e importante trasformazione. Il dato isotopico contribuirà ad approfondire tale cambiamento, sul piano sociale e dello sfruttamento del territorio, fornendo informazioni sul consumo e ottenimento di cibo, strettamente legati e influenzati da aspetti culturali. Così come l'indagine isotopica degli spostamenti sul territorio suggeriti dal dato archeologico, aiuterà a valutarne il legame con la ricerca di risorse. Lo studio è portato avanti attraverso un dottorato in co-tutela (2018-2021) tra Aix-Marseille Universitè (Francia) e Sapienza Università di Roma.
Risultati preliminari delle analisi effettuate su alcuni dei resti umani oggetto del dottorato, mostrano differenti tendenze nello sfruttamento delle risorse terrestri, sebbene provenienti da uno stesso background ambientale. Formularne ipotesi è piuttosto arbitrario non avendo a disposizione i corrispettivi dati isotopici su dei resti animali e botanici associabili, che costituiscono una baseline di riferimento imprescindibile all'interpretazione del dato ottenuto dal gruppo umano. Sarà quindi fondamentale poter analizzare questo gruppo di resti faunistici e vegetali per poter contestualizzare i dati già ottenuti in previsione della loro presentazione a convegni internazionali (EAA-Berna, 2019; SAP-Aix-en-Provence, 2020).

ERC: 
SH6_3
SH3_1
SH2_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1940000
Innovatività: 

L'applicazione di analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell'azoto su differenti proxy al fine di ricostruire aspetti socio-culturali di contesti preistorici, non è stata ancora tentata per l'area e l'arco cronologico in oggetto. Molto poco è ancora conosciuto isotopicamente sulle comunità dell'Età del Rame nel Mediterraneo, pertanto questo nuovo insieme di dati potrebbe esserne un utile contributo e promotore. In particolare, ancora non si dispone di dati sull'applicazione di tali analisi su resti botanici per l'Età del Rame, ancor meno in associazione ad altri proxy in ricostruzioni di contesti archeologici come quella che si propone.
La possibilità di descrivere uno spaccato di vita di un gruppo umano preistorico, tentando di ricostruire alcuni degli aspetti quotidiani che lo caratterizzavano, non è sempre possibile.
La disponibilità di tutti i proxy necessari a questo tipo di ricostruzioni è molto rara, la loro presenza in entrambe le aree, quella salernitana e quella viterbese, culturalmente e geograficamente differenti, le rende un caso studio significativo.
L'area viterbese è distinta dalla presenza delle colline metallifere, molto sfruttate in quel periodo. Tale sfruttamento trova evidenza in una delle culture più rappresentative dell'Età del Rame, quella di Rinaldone, che ha il suo nucleo in questa zona, ma riscontrata fino alla costa Adriatica. L'area salernitana invece, rappresenta il fulcro di un'altra delle principali culture del periodo, quella del Gaudo, che mostra una più ampia diffusione in quasi tutto il sud Italia. Il sito di Cantalupo Mandela si trova invece nell'areale geografico di Rinaldone ma presenta alcune influenze del Gaudo nella cultura materiale.
Le due culture si presentano molto simili in alcuni aspetti del rituale funerario, ma con un'identità culturale propria ben riconoscibile, e con una diversa serie di risorse a disposizione. Il confronto tra le tendenze di sfruttamento del territorio di questi due gruppi culturali potrà contribuire infatti alla valutazione di come gli effetti della metallurgia su descritti abbiano influenzato diversamente i gruppi umani del periodo, tentando con un approccio analitico multidisciplinare di andare oltre le evidenze archeologiche riscontrate.
L'analisi di tale materiale fornirebbe infatti un insieme esauriente di dati raramente disponibile, che permetterebbe di contestualizzare i dati isotopici precedentemente ottenuti, e di ricavare informazioni dirette sull'utilizzo dell'ambiente scelto, altrimenti difficilmente desumibili.
La produzione di questi nuovi dati, integrerà quelli disponibili per gli adiacenti periodi, permettendo inoltre una ricostruzione diacronica dei cambiamenti nel rapporto uomo-ambiente avvenuti in queste regioni, in associazione ai differenti e significativi cambiamenti socio-economici che hanno segnato ciascun periodo, non ancora disponibile per la preistoria recente in Italia.

Codice Bando: 
1428219

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