L'Helicobacter pylori (Hp) è stato riconosciuto dall'OMS come cancerogeno di tipo I per l'uomo ed è la principale causa di cancro gastrico, che ad oggi costituisce la quarta neoplasia al mondo per prevalenza e la seconda per causa di morte. E' noto che se non trattata l'infezione da Hp cronicizza nel 100% dei casi e, in una percentuale piuttosto elevata di pazienti, può determinare lo sviluppo di atrofia gastrica. Quest'ultima, a sua volta, può evolvere in carcinoma gastrico.
Pertanto, le attuali linee guida suggeriscono di eradicare l'infezione ogni qualvolta questa venga diagnostica, indipendentemente dalla sintomatologia o dalle complicanze già esistenti.
Negli ultimi decenni l'eradicazione dell'infezione da Hp è divenuta sempre più problematica a causa dell'aumentata resistenza del patogeno agli antibiotici utilizzati nei diversi schemi di trattamento, in particolare alla claritromicina. Per tale motivo, i dati presenti attualmente in letteratura evidenziano che la quadruplice terapia "tre-in-uno" a base di bismuto, tetraciclina, metronidazolo (Pylera®) e inibitore di pompa protonica (IPP), rappresenti il regime terapeutico più efficace. Tale trattamento dovrebbe essere proposto in I linea nelle aree geografiche ad alta resistenza del patogeno alla claritromicina, come ad esempio la Regione Lazio, e in quei casi in cui non venga eseguito l'antibiogramma sulla biopsia gastrica. Tuttavia, la suddetta terapia eradicante non è scevra da effetti collaterali che possono determinare una minore adesione dei pazienti al trattamento.
Lo scopo di tale studio è dunque quello di valutare se la supplementazione con probiotici possa apportare un reale vantaggio in termini di efficacia e tollerabilità nella quadruplice terapia "tre-in-uno".
- Il principale obiettivo della ricerca è quello di aumentare ulteriormente i tassi di eradicazione dell'infezione da Hp, con i conseguenti benefici ad essa correlata, come per esempio la prevenzione del cancro gastrico.
- Altra potenzialità di rilievo è quella di aumentare la compliance dei pazienti al trattamento antibiotico eradicante mediante la riduzione degli effetti collaterali da esso dipendenti, che rappresentano la principale causa di interruzione della medesima terapia.
- Tale studio inoltre si prefigge l'obiettivo di valutare l'efficacia e l'effetto del ceppo probiotico scelto sulla risoluzione e/o miglioramento dei disturbi gastrointestinali (GI) dovuti all'infezione da Hp. Un ulteriore aspetto che verrà valutato sarà la persistenza e/o il miglioramento dei sintomi GI nel post-eradicazione. Tale aspetto potrebbe essere cruciale, in quanto molti pazienti lamentano la persistenza di disturbi GI, in particolare della dispepsia, dopo la risoluzione dell'infezione da Hp. Dati positivi in termini di efficacia potrebbero aprire nuovi orizzonti terapeutici, suggerendo che la modulazione del microbiota gastro-duodenale mediante l'uso di probiotici è in grado di apportare benefici in termine di salute dell'ospite. Pertanto, si potrebbero individuare disturbi/patologie dovute a disbiosi che potrebbero beneficiare dell'utilizzo di probiotici.