Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1422349
Anno: 
2019
Abstract: 

Gli scavi condotti tra il 2003 e il 2011 dall¿Università Sapienza di Roma per indagare i livelli preistorici del santuario megalitico di Tas-Silg (gli unici con questo obiettivo dopo quelli inglesi degli anni ¿60 a Skorba), dalla sua costruzione intorno al 3000 a.C. fino alla sua trasformazione in un luogo di culto fenicio, intorno al 700 a.C., hanno consentito di raccogliere molti nuovi dati su questo importante contesto. L¿elaborazione di tali dati, in rapporto con le più aggiornate conoscenze sulle attività di scambio e interazione nel Mediterraneo in quel periodo, può consentire di raggiungere un livello di conoscenza nettamente superiore a quanto attualmente noto. Con questa ricerca ci si propone quindi di avviare un processo di studio e di discussione su un tema che vede il coinvolgimento delle conoscenze disponibili non solo sui processi culturali della Sicilia e dell¿Italia meridionale, ma anche dello Ionio e dell¿Egeo. Sia lo studio morfologico-stilistico, archeometrico, tecnologico, funzionale, distributivo dei reperti archeologici, sia le analisi dei reperti bioarcheologici, non solo dal punto di vista paleoambientale e paleoeconomico, ma anche da quello delle aree di provenienza delle specie vegetali e animali, possono fornire un quadro articolato delle trasformazioni del contesto culturale maltese e delle sue relazioni esterne, a breve e lunga distanza. A tali analisi si accompagna una campagna di datazioni mediante la tecnica del C14 per avere una più precisa sequenza cronologica. Inoltre, una ricostruzione complessiva della struttura socio-economica e politica delle comunità maltesi, dal periodo dei Templi alla situazione pre-coloniale della prima età del Ferro è un¿altra delle ricadute che ci si può aspettare dalla realizzazione della ricerca proposta.

ERC: 
SH6_4
SH6_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1809453
sb_cp_es_275766
sb_cp_es_275765
sb_cp_es_275767
sb_cp_es_275768
sb_cp_es_275769
Innovatività: 

Si ritiene che l¿attuazione della ricerca possa contribuire in modo determinante a una migliore conoscenza delle interrelazioni nel Mediterraneo centrale che ruotarono intorno a Malta nell¿arco di tempo fra il 3000 e il 700 a.C. I templi megalitici segnarono il paesaggio culturale dell¿arcipelago maltese anche dopo che non furono più costruiti e probabilmente nell¿età del Bronzo, periodo di più frequenti navigazioni nel Mediterraneo, assunsero un ruolo di riferimento a livello più ampio (sicuri indizi si hanno ad esempio nell¿architettura funeraria siciliana tra la fine del III e la prima metà del II millennio a.C.), fino a quando il santuario megalitico di Tas-Silg, mai abbandonato dopo la fine del periodo dei Templi, divenne un luogo di culto dei navigatori fenici, ampiamente noto anche in età romana.
La ricerca contribuirà a comprendere come un fenomeno all¿origine strettamente locale, quello della costruzione dei templi megalitici, attraverso l¿intensificazione delle navigazioni su lunga distanza, anche con l¿introduzione della vela, alla fine del III millennio, e dei metodi di orientamento basati sull¿osservazione delle stelle, alla fine del II, abbia portato prima a far conoscere queste strutture di carattere eccezionale nelle regioni adiacenti e poi a farne apprezzare in particolare una, quella di Tas-Silg, ben visibile anche dal mare, al punto di trasformare il suo tempio principale nella cella di un santuario fenicio (in seguito romano e infine in un battistero bizantino). Si cercherà di valutare se la prosecuzione del culto da parte delle comunità locali durante l¿età del Bronzo e la prima età del Ferro abbia contribuito a far scegliere in particolare Tas-Silg a tale scopo da parte dei Fenici, un punto tuttora dibattuto dai diversi studiosi che se ne sono interessati.
Una migliore definizione dei rapporti con la Sicilia, sia dal punto di vista cronologico che da quello dell¿analisi dei reciproci rapporti, sarà particolarmente importante per la seconda metà del II millennio e l¿inizio del I. Finora la cronologia della Sicilia è stata utilizzata per definire quella maltese, ma la realizzazione di una serie di datazioni mediante l¿applicazione del metodo del C14 può invertire tale rapporto, considerati i problemi che ancora sussistono in relazione alla facies siciliana di Thapsos e a quelle immediatamente successive. Anche le testimonianze archeologiche relative alla capacità culturale espansiva, e non solo ricettiva, delle comunità maltesi nel corso del II millennio saranno nuovamente prese in esame, senza tuttavia ricadere nell¿ipotesi dell¿attività ¿coloniale¿ di Malta, molti anni fa avanzata da L. Bernabò Brea per il sito di Ognina, presso Siracusa.
Inoltre, una ricostruzione complessiva della struttura socio-economica e politica delle comunità maltesi, dal periodo dei Templi alla situazione pre-coloniale della prima età del Ferro, dopo il rifiuto da parte di C. Renfrew (2007) stesso del modello del chiefdom, da lui formulato già per il III millennio a Malta, è un¿altra delle ricadute che ci si può aspettare dalla realizzazione della ricerca proposta.
Al di là dell¿acquisizione di più approfondite conoscenze sui fenomeni di interazione e scambio nel Mediterraneo nel periodo preso in esame, a partire dalla prospettiva maltese, che appare di per sé un obiettivo rilevante per comprendere nel dettaglio i processi storici che ebbero luogo in tale direzione, ci sembra anche importante considerare la ricerca come uno studio campione sulle relazioni tra diversi attori (aree continentali ¿ grandi isole ¿ piccole isole; gruppi strutturati dal punto di vista dell¿organizzazione politica economica e sociale, come quelli del Mediterraneo orientale ¿ gruppi con una precoce complessità interna, come quelli maltesi, probabilmente senza forme stabili di gerarchizzazione interna; esigenze culturali legate a forme di culto ¿ esigenze economiche), che da un punto di vista metodologico può essere applicato ad altri contesti simili, tenendo ovviamente conto delle differenti specificità.

Codice Bando: 
1422349

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