Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2589982
Anno: 
2021
Abstract: 

Dall¿inizio della pandemia da SARS-CoV2 sono stati fatti enormi passi avanti in termini non solo organizzativi ma anche scientifici al fine di utilizzare le conoscenze in continuo divenire in azioni di contrasto. Un ruolo centrale hanno svolto gli studi sull¿immuno-patogenesi della malattia che hanno dimostrato come la risposta dell¿ospite sia multiforme e trainante nella genesi della gravità clinica. Si è evidenziato sempre più un ruolo centrale dei monociti/macrofagi tissutali e dell¿endotelio con tutti i mediatori ad essi correlati, come il fattore solubile sCD163, sCD14, Il-6 e IL-1. Anche il nostro gruppo di ricerca con il progetto di ateneo 2020 ha dimostrato come i monociti infiammatori e le cellule dendritiche subiscano una riduzione in circolo per una probabile ricircolazione nel compartimento polmonare insieme ad un incremento significativo dei fattori solubili, in particolare di sCD163. L¿uso di farmaci immunomodulanti, proposto fin dalle prime settimane , è stato oggetto di numerosi studi con risultati contrastanti dovuti a casistiche molto diverse e a end-point poco standardizzati. Il tocilizumab, inibitore del recettore per IL-6 si è dimostrato efficace nel ridurre la mortalità nei pazienti con polmonite/ARDS. Persistono dei punti di incertezza in quanto non funziona in tutti i pazienti. Quindi l¿individuazione di marcatori predittivi di successo terapeutico appare fondamentale per un uso razionale di tali farmaci.
L¿obiettivo generale dello studio è quello di valutare il ruolo di alcuni marcatori dell¿immunità naturale, identificati come drivers nella patogenesi dell¿infezione , nel predire la risposta terapeutica In partricolare si valuterà lo stato immuno-infiammatorio al ricovero di una corte di pazienti COVID-19 stratificandoli in base al trattamento con farmaci immunomodulanti quali il tocilizumab + terapia steroidea , correlandolo con il differente grado di coinvolgimento polmonare e con la gravità clinica sviluppata successivamente.

ERC: 
LS6_6
LS6_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3590332
sb_cp_is_3591471
sb_cp_is_3520899
sb_cp_is_3609905
sb_cp_is_3435539
sb_cp_es_467709
sb_cp_es_467708
sb_cp_es_467710
sb_cp_es_467711
sb_cp_es_467712
sb_cp_es_467713
sb_cp_es_467714
Innovatività: 

La ricerca nell¿ambito della pandemia da SARS-CoV2 è in continua evoluzione e nonostante l¿enorme numero di dati generati in questi mesi, ancora molto resta da definire. Un aspetto ancora emergente è l¿indirizzo terapeutico per prevenire e curare le forme gravi ad evoluzione infausta. Infatti numerosi schemi terapeutici sono stati proposti e in periodo di emergenza utilizzati anche se ancora sperimentali, ma non esiste ancora una terapia ad alta efficacia. Inoltre il timing è ancora controverso e basato su calcoli di rischio/costo-beneficio. Per quanto riguarda gli antivirali i primi ad essere utilizzati sono stati farmaci repurposing drug, come ad esempio il lopinavir/ritonavir utilizzato nell¿infezione da HIV, con ottima attività antivirale in tale contesto ma bassa tollerabilità, soprattutto intestinale. Dopo alcuni importanti studi sul campo e studi randomizzati sono stati abbandonati tali schemi per arrivare ad un unico farmaco che ha ottenuto l¿indicazione per il COVID-19, il remdesivir. Purtroppo anche quest¿ultimo ha dei limiti legati al timing e alle modalità di utilizzo ed è quindi riservato ai pazienti ospedalizzati con insufficienza respiratoria. Per i farmaci immunomodulanti ad oggi è chiaro l¿impatto del cortisone ma rimane da capire se esistano dei marcatori precoci di risposta al trattamento. Tra farmaci più selettivi, che agiscono sulla cascata citochinica troviamo l¿anticorpo monoclonale anti-recettore per IL-6, utilizzato fin da Marzo 2020 in varie sperimentazioni ma solo molto recentemente approvato in America, Europa e da ultimo in Italia dagli enti regolatori. Il ritardo nella sua approvazione è stato dovuto a risultati controversi dati da casistiche a volte limitate o poco dettagliate in cui le variabili confondenti di risposta non vengono considerate e controllate. In tale panorama lo studio dello stato infiammatorio e della risposta dell¿immunità naturale multiforme e spesso individuale potrebbe spiegare le differenti rispsoste cliniche. La ricerca che proponiamo ha l¿obiettivo di trovare dei marcatori del network citochinico che predicano la risposta al trattamento anti-infiammatorio basato sul blocco del Signaling Pathways IL-6 mediato, iperattivato non solo nelle cellule immunitarie, ma anche nelle cellule tessutali.
Si proseguirà la ricerca iniziata quest¿anno in cui si definito il ruolo dell¿immunità naturale nella patogenesi dell¿infezione da SARS-CoV 2 in una corte di pazienti COVID-19 all¿esordio della sintomatologia correlandola con il differente grado di coinvolgimento polmonare e con la gravità clinica. Si vuole valutare l¿effetto delle terapie immunomodulanti quali tocilizumab e corticosteroidi in termini di marcatori infiammatori dell¿immunità naturale e di produzione anticorpale specifica al fine di identificare dei marcatori di risposta a questi trattamenti. Inoltre lo studio a distanza di 6/12 mesi permetterà di studiare l¿effetto a medio e lungo termine dei vari parametri correlandolo alla ripresa della funzionalità polmonare e di eventuali sequele. Il punto di forza dello studio proposto è costituito dall¿avere già un¿ampia casistica, di cui si dispone della maggioranza dei campioni dei pazienti COVID al basale cosi da poter essere sicuri sulla numerosità campionaria.

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Codice Bando: 
2589982

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