Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2096686
Anno: 
2020
Abstract: 

Il presente progetto intende investigare il processo di costruzione del concetto di mascolinità che ha contribuito alla delineazione dell¿estetica caratterizzante il nazionalsocialismo, perfettamente simboleggiata nell¿ideale, plasticamente ideale ma anche reale, del nuovo uomo, partendo dall¿analisi delle forme di mascolinità sedimentatesi durante gli anni della Repubblica di Weimar. In particolare sarà necessario correre su binari apparentemente paralleli, ma debitamente incrociantesi, che vedono l¿analisi proposta strutturarsi dialetticamente e, contestualmente, all¿interno di un¿interdisciplinarietà che copre il campo scientifico degli studi di genere, nello specifico quelli pertinenti la mascolinità, e quello della germanistica ¿ cultura/letteratura/società. Per arrivare alla comprensione delle direttrici di potere, di genere e culturali che sono confluite in un¿immagine univoca e unidimensionale di quella che viene definita da R.W. Connell `mascolinità egemonica¿, oltre a soffermarsi sui sottogruppi che hanno reso possibile tale netta differenziazione, obiettivo dell¿investigazione è riconsiderare le speculazioni sulla mascolinità portate avanti e canonizzate tra 1880 e 1945 attraverso una metodologia moderna, che prenda le mosse anzitutto dai classici di Klaus Theweleit (Männerphantasien, 1977-1978) e George Mosse (The Image of Man: The Creation of Modern Masculinity, 1997), e, come sopra accennato, da un approccio contemporaneo che faccia diretto riferimento al concetto di hegemonic masculinity di R.W. Connell (Masculinities, 1995). Allo stesso tempo, quindi, avendo compreso le direttrici mobili del concetto di mascolinità, sarà possibile analizzare in maniera ravvicinata i testi dei maggiori esponenti della Konservative Revolution al fine di comprenderne la posizione, anch¿essa mobile, da portatori di una controcultura conservativa, e quindi eversiva, a ideologi ¿ alcuni volontari altri involontari ¿ dell¿estetica, e non solo, del nazionalsocialismo.

ERC: 
SH5_2
SH5_8
SH3_6
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2650906
Innovatività: 

Per quanto ampiamente indagate, le questioni inerenti i Men¿s o Masculinity Studies, e la comprensione della Männlichkeit in generale ¿ la sua costruzione e la sua destrutturazione ¿, risultano ancora attuali se ripensate da una prospettiva trasversale. Il discorso presente, infatti, che non intende prescindere dal contesto letterario tedesco, verrà qui associato a un ambito storico antecedente, il lasso di tempo che va dal 1888 al 1945, e geografico specifico, la Germania. I nuovi strumenti offerti dalla transdisciplinarità stessa insita negli studi di genere, quindi, fungeranno obbligatoriamente da metodologia di riferimento per destrutturare un discorso che, altrimenti ¿ con gli strumenti del passato ¿, non farebbe che reiterare la propria autoreferenzialità.
Infatti, il discorso scientifico che ruota oggigiorno intorno all¿idea e al concetto di mascolinità oscilla costantemente tra istanze e spinte date da correnti opposte e contrarie dove, da una parte, si assiste a un movimento centripeto, orientato alla perpetuazione della mascolinità in quanto forza portatrice della società patriarcale, e coincidente con quell¿androcentrismo riscontrabile dalle origini della società filo-occidentale a oggi; dall¿altra, è indirizzato per mezzo di una forza centrifuga che ne studia la crisi e la messa in discussione cercando conferme in ambiti differenti seppur parzialmente aderenti.
Il voler, quindi, prendere in analisi nello specifico gli intellettuali facenti parte la Konservative Revolution significa riappropriarsi di tali autori non solo e non più da un punto di vista ideologico-filosofico. L¿innovazione della ricerca sta, infatti, proprio nel voler ripensare tale momento artistico-letterario da un punto di vista di genere e intendere la loro speculazione da una prospettiva mascolinizzante ed estetizzante. Ancor più interessante è, poi, la biforcazione che prende ¿ cronologicamente e quindi storicamente ¿ tale impostazione proprio perché riletta attraverso la comprensione del concetto di mascolinità (eversiva o egemonica) mobile: se in un primo momento la Konservative Revolution si pone come controcultura eversiva e contraria alla Repubblica di Weimar, in un secondo momento essa viene manipolata dalla missione estetica del nazionalsocialismo fino a dare alcune delle coordinate standard della nuova mascolinità egemonica del terzo Reich.
L¿utilizzo dell¿interdisciplinarietà degli studi di genere applicato alla materia culturale/letteraria permetterebbe, come spesso accade, una fondamentale progressione negli studi riguardanti la Konservative Revolution, i cui intellettuali risultano scarsamente oggetto di studio in quanto controcultura di genere ¿ dove è ovviamente il patriarcato ad averne la meglio ¿ e in quanto parzialmente co-responsabili della ideazione dell¿estetica caratterizzante il nazionalsocialismo.

Codice Bando: 
2096686

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