Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2620693
Anno: 
2021
Abstract: 

L'assunzione di fattori di crescita è una pratica sempre più diffusa tra gli atleti per incrementare la performance sportiva. Il fattore di crescita insulino-simile o IGF-1 è un ormone peptidico prodotto dall'apparato endocrino in grado di stimolare la proliferazione cellulare con un'azione anabolizzante simile a quella dell'insulina. L'effetto che si determina si esprime principalmente a livello muscolare, cartilagineo ed osseo. Per tale ragione l'IGF-1 e i suoi analoghi sono presenti nella sezione S2 "Ormoni peptidici, fattori di crescita, sostanze correlate e mimetici" della Lista delle Sostanze e dei Metodi Proibiti dalla Agenzia Mondiale Anti-Doping, e il loro utilizzo risulta proibito sia in che fuori competizione.
Le sequenze amminoacidiche dell'IGF-1 endogeno ed esogeno sono identiche e la mancanza di modificazioni strutturali post-traduzionali della proteina non consentono di discriminare la sua origine tramite metodi analitici tradizionali.
Scopo del progetto di ricerca è quello di valutare le fluttuazioni di IGF-1 individuali in campione ematici di volontari maschi e femmine di diverse età al fine di definire dei range di normalità individuale: non risultando possibile l'identificazione di limiti applicabili all'intera popolazione dei livelli plasmatici di IGF-1, alla luce della grande variabilità interindividuale, la definizione di un intervallo di normalità individuale potrebbe rilevarsi uno strumento efficace per la rilevazione di fluttuazioni anomale di IGF-1 conseguenti all'utilizzo di farmaci o integratori alimentari che lo contengono.

ERC: 
PE4_5
PE5_11
LS2_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3415833
Innovatività: 

Il ricorso all'utilizzo di sostanze vietate dall'Agenzia Mondiale Anti-Doping al fine di incrementare le performance sportive è un fenomeno molto diffuso tra gli atleti, professionisti e principianti. È ormai una pratica riconosciuta l'utilizzo di proteine e peptidi con effetto anabolizzante da parte degli atleti. L'IGF-1 è il mediatore fisiologico principale del GH, è quindi responsabile dello sviluppo e dell'aumento della massa muscolare e della riduzione della massa grassa per i suoi effetti lipolitici. A differenza del GH, per cui sono stati identificati dei marker indiretti per rilevarne l'abuso, tra cui l'IGF-1, il doping da IGF-1, per quanto probabilmente diffuso, considerando la possibilità di acquisto di integratori alimentari venduti illecitamente sul black market che lo contengono, non è ad oggi rilevabile per i laboratori antidoping.
Considerando la struttura molecolare identica tra l'IGF-1 prodotto fisiologicamente dal nostro corpo e l'IGF-1 contenuto sia in alcuni integratori che in farmaci approvati per il trattamento di patologie caratterizzate da deficit di GH, è impossibile, ad oggi, discriminare tra l'origine endogena ed esogena dell'IGF-1.
I laboratori antidoping possono, in situazioni analoghe, stabilire delle soglie popolazionali di ''normalità'', e nel caso in cui si rilevassero livelli di concentrazione al di sopra di tale limite, confermare l'assunzione di sostanze illecite; tale approccio non è applicabile nel caso dell'IGF-1, per la grande variabilità interindividuale. Per tale ragione, come è previsto per altri parametri endogeni nel monitoraggio dell'ABP, la definizione di un range individuale di normalità per l'IGF-1 consentirebbe la rilevazione di alterazioni anomale del profilo dell'atleta.
La messa a punto, lo sviluppo e la validazione di un metodo LC-MS per la quantificazione dell'IGF-1 in plasma capillare e la eventuale definizione di livelli di normalità plasmatici individuali di IGF-1 consentirebbe di implementare il passaporto biologico dell'atleta, e fornire nuovi strumenti per la rilevazione del doping da IGF-1.
Sotto il profilo metodologico la definizione di nuovi protocolli di prelievo di campioni ematici, in particolare di sangue capillare, permetterebbe di arricchire gli strumenti a disposizione per la lotta di contrasto al doping.

Codice Bando: 
2620693

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma