La pseudo-ostruzione intestinale cronica (CIPO) è una forma di dismotilità gastrointestinale in assenza di lesioni limitanti od occludenti il lume intestinale. Non esistono test diagnostici o reperimenti patognomonici di CIPO. Le diagnosi sono errate o tardive, con conseguenze sulla morbilità e persino sulla mortalità. I riflessi peristaltici e secretori intestinali e la trasmissione sensoriale, sono legati al rilascio di serotonina, come mediatore locale e neurotrasmettitore. Il microbiota intestinale e il sistema nervoso enterico interagiscono attraverso il rilascio di serotonina e la successiva attivazione del suo recettore 5-HT4. Recenti studi indicano che il microbiota è in grado di modulare la secrezione della serotonina sintetizzata delle cellule enterocromaffini. Lili Gu riporta che nove pazienti CIPO, sottoposti a trapianto di microbiota fecale, hanno mostrato significativi miglioramenti nello score delle ostruzioni intestinali e nei sintomi di gonfiore e dolore e nel controllo della over crescita batterica, spesso associata ai pazienti CIPO. Dunque la composizione del microbiota intestinale potrebbe avere un ruolo nella patogenesi della malattia. Ad oggi non ci sono studi sulla caratterizzazione del microbiota intestinale né sull'espressione di geni della via metabolica della serotonina (Tph1) o la sua proteina di trasporto (Sert) in pazienti CIPO. Il presente studio ha lo scopo di caratterizzare il microbiota mucosale nei pazienti CIPO pediatrici e valutare, negli stessi campioni bioptici, i livelli di espressione del gene Tph1 e Sert. I risultati dello studio potrebbero farci meglio comprendere la cause della dismobilità intestinale nei pazienti CIPO, oltre che evidenziare biomarker microbici utili per diagnosticare la CIPO. Si potrebbero inoltre aprire strade per la messa a punto di nuovi approcci terapeutici volti alla modificazione del microbiota, che siano mirati e specifici per i pazienti con CIPO.
La diagnosi di CIPO si applica ai casi più insoliti che cadono in una "zona grigia" dei disturbi funzionali gastrointestinali. CIPO è ad oggi ancora una condizione difficile per medici, chirurghi e qualsiasi operatore sanitario a causa della sua complessità, eterogeneità, diversa storia naturale e risultati. I pazienti CIPO hanno una grave insufficienza motoria intestinale. La diagnosi è principalmente clinica e in gran parte basata sulla storia del paziente, sull'esame fisico, sui test di imaging e sugli esami di laboratorio. Finora, il trattamento con CIPO è stato frustrante perché i farmaci pro-cinetici disponibili, volti a ripristinare la motilità coordinata, hanno mostrato scarsa efficacia. Pertanto, gli obiettivi principali della gestione del CIPO rimangono basati sul supporto nutrizionale, sul ripristino di liquidi / elettroliti, sugli antibiotici per la proliferazione batterica / infezioni e sul controllo di sintomi particolarmente fastidiosi, ad es. dolore addominale e distensione. Il riflesso peristaltico è mediato dalla secrezione di serotonina da parte delle cellule enterocromaffini (EC), in risposta stimoli luminali legati alla presenza di cibo o batteri e allo stiramento meccanico (Gershon et al., 2004). Alcuni recenti studi indicano che il microbiota intestinale modula la secrezione di serotonina ad opera delle cellule EC.
Il nostro studio attraverso la caratterizzazione delle popolazione e comunità microbiche, per la prima volta in pazienti con CIPO, ha come obiettivo principale l'individuazione di popolazioni caratterizzanti l'ecosistema mucosale associato a tale patologia. Inoltre la valutazione dell'impatto di queste comunità sull'espressione e i livelli di metilazione dei promotori dei geni codificante l'enzima TPH1 e della proteina trasportatrice della serotonina SERT, ci permetterà di meglio comprendere quale potrebbe essere il meccanismo attraverso cui il microbiota, o suoi componenti, condizionano la peristalsi intestinale nei pazienti CIPO, le cui cause di dismobilità sono a tutt'oggi ignote. Si potrebbero inoltre aprire nuove strade per la messa a punto di nuovi approcci terapeutici volti alla modificazione del microbiota, che siano mirati e specifici per i pazienti con CIPO.