Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2455905
Anno: 
2021
Abstract: 

Il valore sociale e culturale che ogni società ha espresso ed esprime nei confronti dell'universo carcerario e del suo basamento ideologico originario della pena, ha avuto e ha tutt'oggi delle dirette ricadute sulla manifestazione delle strutture fisiche. La ricerca proposta il cui acronimo è MICA (in rumeno piccolo/a) a carattere fortemente interdisciplinare, ha quale oggetto di indagine le strutture dove è ospitato un segmento particolare di utenza, quella dei minori. Il tema della detenzione minorile è molto attuale e dibattuto a livello europeo dove ogni Paese ha messo in atto strategie alternative per evitare la privazione di libertà dei minori, che in quanto tali vivono un momento di vita decisivo per lo sviluppo globale della personalità e durante il quale il rapporto con l'ambiente ristretto è altamente conflittuale.
L'assunto principale della ricerca è che lo spazio 'ristretto' svolge un ruolo fondamentale in quanto in grado di rendere la condizione della detenzione meno 'coercitiva' e stressante, promuovere il benessere e la qualità della vita, garantire diritti e bisogni, limitare i motivi di conflittualità e svolgere un ruolo educativo; tutto ciò a beneficio sia delle persone detenute che dello staff coinvolto nella gestione delle strutture.
L'obiettivo principale della ricerca è indagare nel contesto italiano, in rapporto a quello europeo, la materializzazione fisica dei Centri per la Giustizia per i minori - Centri di Prima Accoglienza e Istituti Penali Minorili - in relazione alla loro evoluzione al fine di proporre modelli progettuali di riferimento e azioni sull'esistente nel rispetto della legislazione corrente, attraverso una metodologia, replicabile in altri contesti, che vede gli utenti (minori e staff) al centro e partecipi, al fine di rilevarne le esigenze e che tenga in conto le potenzialità e l'impatto sulla riorganizzazione degli spazi e delle procedure delle Internet of Things e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

ERC: 
PE8_3
SH3_3
SH5_6
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3130306
sb_cp_is_3111718
sb_cp_is_3114161
sb_cp_is_3097718
sb_cp_is_3099676
sb_cp_is_3108774
sb_cp_is_3108899
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca proposta è sia nel tema che affronta che nel suo approccio multi ed interdisciplinare e di dialogo con i partner esterni che operano sul territorio. Pochi infatti sono gli studi che affrontano il tema dell'architettura, dello spazio, nello specifico delle strutture di detenzione per i minori (IPM) o delle strutture di transito (CPM) sia da un punto di vista della riqualificazione dell'esistente che nella messa a punto di un prototipo innovativo di IPM che tenga anche in considerazione l'impatto delle IoT e delle ITC, nonché la prefigurazione di modelli/ipotesi architettoniche che superino la logica dei grandi istituti isolati verso nuclei integrati nel territorio.
Seppur vero che la questione carceraria minorile è una realtà residuale rispetto a quella degli adulti, in particolare 'uomini', e che non manifesta le stesse problematiche relative ad esempio al sovraffollamento, essa merita una grande attenzione per diverse ragione legate in primis al periodo di vita legato allo sviluppo delle ragazze/i e giovani adulte/i, sui quali l'impatto con lo spazio `ristretto' e le regole dell'istituzione, hanno potenzialmente effetti estremamente negativi, con manifestazioni conflittuali e violente, che come dimostrato da diverse studi, sono comunque diverse in relazione al genere.
Per tali motivi la ricerca pone la sua attenzione sullo spazio, come luogo di vita anche temporaneo, che possa svolgere un ruolo protesico ed educativo e nello stesso tempo agevolare il lavoro del personale penitenziario.
Le effettive potenzialità di avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte risiedono nella messa a punto di una metodologia interdisciplinare e di risultati concreti trasferibili in altre realtà italiane, che vedono gli utenti (minori detenuti e operatori) al centro di un processo conoscitivo/percettivo e progettuale partecipato. L'interesse e le potenzialità della proposta di ricerca sono legate anche al diretto coinvolgimento dei partner esterni che contribuiscono fattivamente alla realizzazione della stessa e, prevedibilmente, anche ad una sperimentazione progettuale pratica volta all'allestimento dello spazio collettivo all'interno dell'IPM di Casal del Marmo, con il diretto coinvolgimento dei ragazzi e giovani adulti reclusi. Inoltre un ulteriore elemento di innovatività della ricerca è legato al fatto che ad oggi pochi sono gli studi sull'impatto delle IoT e delle ICT sulla trasformazione di processi/procedure e spazi nell'ambito degli istituti detentivi; a questo proposito si pensi a quanto avvenuto durante la pandemia causata dal COVID-19, durante la quale per la prima volta in alcune carceri italiane si sono sperimentati video-colloqui, o all'uso di dispositivi per il monitoraggio e la localizzazione dei movimenti delle persone detenute e dei dati sanitari e biometrici. Nella ricerca le discipline coinvolte si integrano e si contaminano in un processo osmotico, mettendo a fuoco tutti gli aspetti legati alla tematica nel raggiungimento dei risultati, ed è questo un ulteriore elemento di innovatività della presente proposta. Infine merita di essere sottolineato come il gruppo di ricerca abbia intenzione, al latere della presente proposta ma in linea con la stessa, di impegnarsi per la presentazione una COST action a livello europeo, infatti la proposta di ricerca rappresenta anche un momento per la creazione di un networking specifico sul tema attraverso la realizzazione di un seminario internazionale sul tema, parte integrante delle attività di ricerca.

Codice Bando: 
2455905

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