Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_693997
Abstract: 

"Musica riscoperta" è un progetto di ricerca intrapreso dal proponente nel 2010 in collaborazione con l'Accademia Nazionale di S. Cecilia, mirato al ricupero di musica vocale e strumentale italiana dell'Otto e Novecento inedita o rara. Il primo volume, dedicato alla musica per violino e pianoforte, è stato pubblicato a cura del proponente dalla Accademia Nazionale di S. Cecilia ("Violinisti compositori a Roma nel secondo Ottocento", 2011). Il secondo volume, "Il neomadrigale italiano 1860-1920", sarà pubblicato dall'Istituto Italiano per la Storia della Musica con il patrocinio dell'Accademia di S. Cecilia (ricerca svolta con finanziamento Sapienza 2015, proponente A. Rostagno).
La parte della ricerca per cui ora si chiede finanziamento prevede due sviluppi, finalizzati a produrre due ulteriori volumi della serie:
1- la lirica da camera sui testi dei maggiori poeti italiani (Parte I: Dante e i compositori italiani 1850-1920, con diverse centinaia di testimoni; Parte II: liriche sui maggiori poeti italiani fra Otto e Novecento, da Leopardi a Carducci e d'Annunzio)
2- la musica da camera italiana dopo l'Unità (quartetto per archi, quintetto archi e pianoforte).
Il percorso di ricerca procede in due direzioni complementari, rispecchiate dal piano dei volumi a stampa: da un lato l'approfondimento storico-culturale su autori e composizioni, dall'altro l'edizione critica di partiture "riscoperte" e difficilmente accessibili. Per le due parti del progetto concernenti la musica vocale (neomadrigale, lirica da camera) è necessaria la collaborazione degli italianisti.
Il progetto "Musica riscoperta" ha la doppia finalità storiografica e pratica: strettamente storico-culturale è la parte di indagine contestuale e di riflessione sulle scelte poetiche; più immediatamente pratica è la parte di raccolta, trascrizione, analisi e antologizzazione di partiture, che vengono rese disponibili in edizioni condotte con i più attuali criteri.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_939005
sb_cp_is_875798
sb_cp_is_915941
sb_cp_is_919732
sb_cp_es_123365
Innovatività: 

Non occorre ripetere che i campi di azione del progetto di ricerca "Musica riscoperta" vanno a dissodare terreni al momento quasi del tutto intatti e sconosciuti tanto ai musicologi quanto ai musicisti.
Sebbene sia un obiettivo importante del progetto, la semplice pubblicazione e riconsiderazione estetica di partiture dimenticate non costituisce il nucleo principale di innovatività di "Musica riscoperta".
Il più importante motivo di innovatività del progetto consiste nella doppia considerazione delle musiche raccolte, esaminate e ripubblicate, come oggetti estetici e come documenti di storia culturale. Da un lato le partiture saranno studiate come oggetti della storia dell'arte nel loro valore tecnico ed estetico (per esempio il neomadrigale è espressione di un movimento radicato nella storia della musica post-unitaria di riscoperta dell'antico come materia per un rinnovamento del linguaggio musicale, posizione che Verdi riassume nella famosa frase del 5 gennaio 1871: "Torniamo all'antico e sarà un progresso"). D'altro lato quelle stesse partiture verranno considerate come documenti per la riflessione, testimoni della storia culturale che li ha prodotti, portatori di significati collettivi di cui i singoli compositori possono non essere stati consapevoli, secondo l'indirizzo storiografico delle mentalità di Jacques Le Goff, Jacques Duby, Philippe Aries (per esempio, il citato neomadrigale può essere considerato come sintomo di una presa di coscienza della propria storia nazionale al di là del melodramma, in uno spirito nazionalista persino elitario, che sta subentrando al patriottismo risorgimentale egualitario e universalistico della precedente età mazziniana). La doppia natura delle partiture, oggetti estetici e documenti storici, richiede quindi la doppia prospettiva e la bipartizione dei volumi in cui la ricerca andrà a confluire, come descritta nei precedenti campi.

Analogamente l'avanzamento delle conoscenze che la ricerca si ripromette corre su due binari paralleli: da un lato la ovvia conoscenza di nuove partiture finora lasciate a giacere in biblioteche e archivi andrà ad ampliare il repertorio esecutivo di musicisti interessati, tanto quanto la conoscenza del periodo storico-musicale 1860-1920 da parte della musicologia. Dall'altro, ed è forse ancor più rilevante, le nuove conoscenze di repertori dimenticati metterà più a fuoco quel momento particolarmente turbolento della storia d'Italia. Per esempio, lo studio del generi quartetto d'archi e quintetto, che si diffondono in Italia particolarmente fra 1870 e 1920 (quasi tutti i compositori con alte aspirazioni hanno praticato questi generi), permette di chiarire come il nuovo uditorio a cui i compositori si rivolgono vedesse in quei generi l'alta cultura di provenienza germanica, in esatta coincidenza con le aperture politiche e il consenso collettivo che portano alla Triplice Alleanza.
L'obiettivo di pubblicare partiture musicali sconosciute, in tal senso, non è solo un operazione musicologica; significa anche portare nuovi documenti alla storia culturale, sociale e persino politica. E precisamente in questo i proponenti credono consista il maggior avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte, che il progetto "Musica riscoperta" potrebbe realizzare sul piano della storia delle mentalità (il proponente ha proposto un quadro teorico di questa metodologia musicologica in diverse pubblicazioni: "Musicologia in archivio oggi" 2015, "La ''mentalità' del melodramma di Donizetti" 2013, per indicare qualche esempio).
In una frase: gli avanzamenti delle conoscenze di storia della musica che "Musica riscoperta" si propone porranno l'accento su entrambi i termini della questione: la "STORIA della musica" intesa come storia delle mentalità che la hanno prodotta, e la "storia della MUSICA" intesa come ricupero di oggetti estetici nel loro autonomo interesse.

Codice Bando: 
693997
Keywords: 

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